Allegro e spensierato, riesce a dosare intelligentemente la parte avventurosa e quella comica, senza cadere nella banalità e nel cattivo gusto. Assistiamo così a situazioni divertenti (Wolff finto prete che nei suoi sermoni mescola Bibbia, Cicerone e Shakespeare, la moglie che fa rigar dritto il marito donnaiolo impenitente, il finale con la "funivia", scazzottate à la Spencer/Hill), ma anche a sparatorie dove non mancano le vittime. I modelli sono sia Leone che Giraldi.
I tre che sconvolsero il west sono Saxon, Wolff e Sabàto, un trio d'attori proprio niente male. Il problema però sta nella messa in scena allestita da Castellari. Pare di assistere a una brutta copia dei film di Bud Spencer e Terence Hill, in cui però neanche le scazzottate riescono a divertire a sufficienza. Che dire poi dell'insistito utilizzo dello sgangherato tema musicale che poco si addice agli eventi narrati. Con questo cast a disposizione Castellari aveva l'obbligo di fare qualcosa di più. Bocciato.
MEMORABILE: Ogni qualvolta si presenta una scena d'azione ecco immancabili decine e decine di piroette.
Purtroppo, non solo i tre del titolo non sconvolgono per nulla, ma anche il cinema di Castellari resta sempre allo soglie della fanfaronata. Peccato, perché il tridente Sabàto-Wolff-Saxson a disposizione del regista prometteva bene, ma come al solito viene sprecato in una sceneggiatura ballerina e in una realizzazione abbastanza povera e inconcludente. L'ironia viene esasperata in un tripudio di capriole; le trovate burlesche sono spesso ridicole e stancanti (le "curiose" pistole); la buona volontà, annientata dall'approssimazione generale. Noioso.
Due dei tre sono Wolff e Saxon, quindi era lecito aspettarsi qualcosa di più dalla regia e dalla sceneggiatura, che tendono a rendere il film un'accozzaglia di momenti fin troppo diversi tra loro. L'intreccio descritto non sarebbe neanche tanto male, e gli eventi che si scatenano sono molteplici e quasi mai noiosi, ma mettere (male) in risalto il lato comico tanto da renderlo forzato, per non dire grottesco, spezza la tensione e sembra fuori luogo: la scazzottata finale sembra la parodia del wrestling. Peccato, molti spunti sono un gradino superiore a tanti film del genere.
MEMORABILE: La discesa nei sotterranei; Le musiche di Rustichelli, soprattutto nei momenti più misteriosi; I baffi finti di Saxon.
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DiscussioneMatalo! • 6/05/10 02:39 Call center Davinotti - 614 interventi
La locandina di questo film, col titolo "Vado vedo e sparo" grandeggia nella scena finale del film "Dramma della gelosia" di Scola, assieme a quella di "Giovinezza giovinezza". Nella patetica e grottesca scena del prefinale, quando Mastroianni uccide la Vitti con la forbice da giardiniere.
CuriositàFauno • 2/01/17 00:38 Contratto a progetto - 2743 interventi
Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film: