Chiaramente ispirato a Che fine ha fatto baby Jane? il film mette in scena la vita di due madri trasferitesi ad Hollywood per gravi motivi familiari. Uno strano legame le unisce ed Helen riesce a coinvolgere Alma nelle sue visioni schizoidi, trasmettendole una insana paura che le fa perfino commettere un delitto. Quando Alma capisce chi ha accanto è ormai troppo tardi. A parte i costumi tutti nuovi di zecca e perfettamente stirati, vale le pena di gustarselo, non fosse altro che per l'interpretazione di Shelley Winters. Visionario e folle.
Due attrici di grosso richiamo e di decennale carriera, come Debbie Reynolds e Shelley Winters, chiamate per la realizzazione di questo horror "menopausale" e purtroppo inutilmente. Il film avrebbe anche un buon soggetto, ma alla fine l'ambizione non raggiunge i risultati sperati e il racconto si fa confuso e a tratti inaspettatamente comico. Teneri ricordi del passato da ballerina della Reynolds.
Ha il difetto di essere troppo lungo, insistendo nelle scene sentimentali tra Adelle e il miliardario, ma se si ha la pazienza di aspettare ci si trova di fronte a un buon thriller, sulla scia di Baby Jane, con una brava Shelley Winters nel ruolo della "schizzata" di turno (non ai livelli del gran bollito di dieci anni dopo ma convincente), fino al macabro finale. Poco sangue e sempre d'effetto.
MEMORABILE: L'inquadratura delle bambole sul letto, che sembrano due cadaveri; L'espressione di Helen nella scena finale.
Guardando il volto affettuoso e dolcemente inquietante della Winters si capisce che i raptus di Helen sono tutt’altro che segreti... Per di più la storia, debole e confusa, non genera la necessaria gradatio di tensione che altri registi come l’ispiratore Aldritch o Narizzano hanno saputo garantire in contesti simili. Anche il richiamo al mondo dell’infanzia con la scuola di ballo per bambine non sortiscono grande effetto; le telefonate minacciose sono a rischio del ridicolo e la figura di Weaver è ambigua ma irrisolta.
MEMORABILE: La folle, impagabile espressione della Winters mentre suona il piano e contempla il cadavere posizionato come una bambola.
Il titolo e la presenza di due mature star rinvia inevitabilmente al capolavoro di Aldrich, con un confronto che va a tutto scapito del film di H. La coppia Winters/Reynolds non ha l'alta maestria istrionica di quella Davis/Crawford e se la prima è comunque brava per trasmettere la follia "dolce" del personaggio, Reynolds sembra più che altro interessata a mostrare la sua perfetta forma fisica e sfoggiare mises eleganti. La regia risulta piuttosto anonima ed anche l'ambientazione nella scuola per aspiranti divette non è fruttata a dovere. Film modesto ma con un'immagine finale memorabile (!).
Coloratissimo melodramma psicologico con alcuni momenti horror ben riusciti. La Winters e la Reynolds si dividono la scena. Vince la Winters, più emotiva e carismatica. La ricostruzione degli Anni Trenta non sempre risulta efficace, la narrazione è un po' didascalica ma l'atmosfera è ricca di suspense. Bella l'ultimissima inquadratura, un quadretto morboso e macabro a suon di pianoforte.
Lo sceneggiatore Henry Farrell è l'autore del romanzo che ispirò Che fine ha fatto Baby Jane? e l'influenza si avverte; purtroppo il regista non è Aldrich ma il più modesto Harrington e anche questo si avverte. Il risultato è un thriller psicologico ben confezionato (l'ambientazione anni '30 è resa efficacemente), ma che incide meno di quanto dovrebbe in termini di suspense. Lodevoli interpretazioni della Winters, che cela pulsioni incontrollabili dietro l'apparente mitezza e di una radiosa Reynolds. Indecente il ridoppiaggio italiano.
Thriller che riecheggia smaccatamente ed eccessivamente il gran film di Aldrich, di cui però non ha la statura né per la parte attoriale (ma la Winters se la cava egregiamente) né per la regia che pur lavorando sui
cromatismi, risulta abbastanza slavata, ma comunque dignitosa, rispetto a quella aldrichiana. Ma qual che manca più di tutto è la sceneggiatura. La storia infatti è abbastanza deficitaria sia nella parte thriller (che decolla un po'
solo verso la fine) sia per ciò che riguarda i personaggi, la loro psicologia ed i loro rapporti. In definitiva comunque accettabile.
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Ricevuta! Lieto di darti la buona novella: il doppiaggio è quello d'epoca... mezza pena alla Sinister che si è dimenticata di mettere la traccia originale :) La definizione non è il massimo, c'è un po' di grana, ma il formato è giusto (anamorfico) e nel complesso - considerata l'età e l'irreperibilità della pellicola - il risultato è più che accettabile.
Durante una delle mie costanti ricerche sui film di genere del passato e sulla loro visibilità nel nostro Paese a livello televisivo, sono incappato in una cosa perlomeno curiosa.
Il film di Harrington, negli anni Ottanta (il mio riscontro è del 1983), era altresì conosciuto come Cosa è successo a Helen (I raptus segreti di Helen) ed in tale veste fece qualche sporadica apparizione sulle allora vividissime emittenti private.
Non saprei dire. A me non risulta, ma la cosa non vuol dire che non sia stato programmato anche con quel titolo. La mia unica visione del film risale ad un periodo che potrebbe andare dal 1977 al 1983, non riesco ad essere più preciso, tramite qualche emittente privata (teleradiocity?)e a quanto mi ricordi il titolo era quello ufficiale (anche perchè lo conoscevo con quel nome e mi sarebbe rimasta impressa, credo, una titolazione differente)