I raggi mortali del dottor Mabuse - Film (1964)

Un celebre villain del grande schermo passa dalle prestigiose mani di Lang a quelle del più corrivo Fregonese (ma farà di peggio Jess Franco), diventando il solito mattacchione volto a impadronirsi del solito raggio distruttore. Saremmo insomma nei paraggi del nostro spionistico, ma il bianco e nero, la musica convenzionale e il cast da B multinazionale (però c'è Gora) gli negano la patina pop che è il pregio degli omologhi italiani, e Van Eyck è lesso e antipatico. Comunque guardabile.

Non avendo colpevolmente visto i precedenti di Lang, non posso fare paragoni, anche se in questo caso credo che al di là del riprendere il personaggio di Mabuse ci sia ben poco in comune. Ad ogni modo resta un filmetto veramente gradevole, orientato sullo spionaggio con contorno di fantascienza, tutto molto anni '60. Azzeccati gli interpreti, tratteggiati spesso con un pizzico d'ironia d'altri tempi che non fa mai male; spassose alcune trovate e buono il ritmo, nonostante un finale un po' tirato per le lunghe. In definitiva più che discreto.

Il misterioso e invisibile dott. Mabuse colpisce ancora e, utilizzando un metodo di Archimede, vorrebbe al solito sconfiggere il mondo intero. Solo la patina fascinosa del tempo, grazie a una diligente fotografia, desta l'attenzione del pubblico che, peraltro, si annoierà a seguire le gesta di un agente poco segreto in trasferta a Malta. Tante donnine graziose e la classe del nostrano Claudio Gora chiudono il cerchio.