I ragazzi della 3^ C - Seconda Serie - Serie TV (1988)

Dopo il successone della prima serie, un seguito era inevitabile. Qui la comicità è ancora più viva, grazie a parti più di rilievo per Allocca, Aziz e Nicheli. Un po' di cambiamenti come nella sigla, nelle musiche e negli spot: non più cornetto Algida e Opel ma Raider (ora Twix) e la bibita One. Nuovi personaggi: Woodtok, Puccio (amico di Chicco in cerca di lavoro). Vediamo la 3^ C coinvolta in una serie di gag e avventure comiche fino agli esami di maturità, con tanto di finale a sorpresa. Non c'è più l'amica di Sacchi patita dei fotoromanzi.

Resta questa la serie migliore delle tre, quella dalle sceneggiature più compatte e divertenti, con il giusto spazio ai comprimari e con una pubblicità occulta meno assillante. Ottime le due partecipazioni di Max Turilli, sia pure in episodi minori della serie. Chiusura in grande stile con "Gli esami di maturità", forse episodio migliore delle tre serie, con un Nicheli da antologia.

La seconda serie mantiene e ravviva tutta la freschezza e la simpatia della prima. Qualche variazione: cambia la sigla, escono la Lassander e il Cornetto Algida; entrano la Brochard e la One-o-One S. Pellegrino e le idee bislacche del vitellone Fassari si fanno sempre più strada, così come i raggiri del trafficone Giuliani ai danni dell'ingenuo Bracconeri. Gran finale con un esilarante esame di maturità.

Per molti sarà un'eresia, ma io questa serie l'ho sempre detestata. Il cast di attor giovani è tremendo: di buon attore c'e solo il compianto Ennio Antonelli. Cito anche la stupenda Lassander in una delle sue ultime interpretazioni. Per il resto a mio avviso gli episodi sono uno più inutile dell'altro. Pessimo.

Visto l'ampio - e probabilmente inatteso - successo conseguito con la prima stagione, ecco l'inevitabile secondo ciclo di telefilm che ricalca i fasti del precedente con piccole varianti di contorno, ma la sostanza è la medesima riconfermando dunque il buon livello del prodotto offerto (considerato il target di pubblico adolescente di quel tempo).

Ci sono degli addii e dei nuovi arrivi. Fortunatamente non riguardano il cast dei ragazzi, che è al completo e più pimpante che mai. Simpatico Isaac George nel ruolo del domestico di casa Zampetti, ma mai quanto Guido Nicheli, che si riconferma un commendatore veramente divertente. Fra le new entry più gradite c'è quella di Antonello Fassari nel ruolo di Puccio, più ragazzino di Cestié, Bracconeri e Ferrari. Peccato per Dagmar Lassander, che viene rimpiazzata dalla comunque bella Martine Brochard.

Calano le idee: dopo aver sfiorato un ottimo en plein nella stagione precedente, stavolta compare più di un episodio di routine, il gioco mostra la corda e qualche maggiore caratterizzazione nuoce alla serie (la risata sguaiata di Daniele, Antonio Allocca e il suo coccodè). Ottimo l’inserimento nel cast di Fassari, ma nel complesso a emergere incontrastati sono ancora i duetti Antonelli-Papetti, veri e propri traini del celebrato Bruno Sacchi. Ultimo episodio sopra gli altri, con azzeccata chiusura malinconica.

Decisamente meglio della prima. Attori come Nicheli, Drovandi e Giuliani entrano a regime e mostrano la loro qualità. I ragazzi migliorano, pur in un quadro di prevalente insufficienza. Anche la qualità del girato, del montaggio e del ritmo è migliore, il che lascia supporre che il successo della prima stagione abbia portato a qualche (magari minimo) investimento nella stesura della seconda. Simpatica.

La seconda stagione è forse la migliore e probabilmente l'inatteso trionfo della prima portò a un innalzamento di budget. Si parte con una variazione di Vacanze di Natale ("La settimana bianca) e si chiude in bellezza con l'agognato traguardo ("L'esame di maturità") che sarà nemesi dei ruoli tradizionali ripetente/secchione. La sponsorizzazione ha sempre meno ritegno (lo snack Raider, oggi Twix) ma crescono ulteriormente sia Zampetti che Nicoletta Elmi, meritatamente trasformata in videomaker intellettuale dopo il suo passato da icona horror.