I misteri di Villa Sabrini - Film (2012)

Thrillerino tedesco di vivace ambientazione italiana che, come prevedibile, sfrutta i meravigliosi paesaggi della Toscana per arricchire una trama non particolarmente innovativa ma che nemmeno può considerarsi, per una volta, esageratamente ritrita. Siamo nell'ambito delle truffe legate a preziosi quadri da mettere all'asta: Susanna (Hanselmann), esperta d'arte, scopre per puro caso come un dipinto rinascimentale in procinto di esser battuto all'asta sia una copia; e questo nonostante la fresca autenticazione dello stesso ad opera di un importante critico che parrebbe quindi aver clamorosamente sbagliato l'analisi. Susanna, da Roma dove lavora, parte per Firenze, dove questi risiede (è per inciso...Leggi tutto un suo ex), con l'intenzione di chiedergli spiegazioni. Giunta lì entra però prima in contatto con Francesco Sabrini (Ifrah), il ricco figlio di un noto gioielliere, che a un party sembra molto interessato a lei e la cui matrigna è per pura coincidenza Cosima Bertone (Surina), proprio la donna che aveva tentato di mettere all'asta il falso quadro. Una ragnatela di indizi e di piste da seguire condurrà la protagonista a entrare in contatto coi componenti della famiglia Sabrini e ad aprire con Francesco una sorta di relazione nata dalla comune intenzione di risolvere il caso. Tra notevoli scorci cittadini in una Firenze sempre splendida e scampagnate in auto per le assolate colline toscane (inquadrate col gusto di chi punta con chiarezza a valorizzare gli spettacolosi scenari naturali) si consuma un tv-movie che del thriller ha invero poco o nulla, più puntato com'è in direzione di un giallo senza vittime in cui da scoprire è chi si celi dietro la falsificazione dei quadri. Riprese cartolinesche, prevedibile abuso di luoghi comuni legati al nostro paese (i maschi italiani sono tutti mori, hanno indole da playboy e in sottofondo si ascoltano spesso arie operistiche) per un film che comunque una sua storia ce l'ha e ben dipanata, con tanto di colpi di scena finali degni d'una telenovela e qualche buona suggestione, anche se talvolta buttata via (si pensi alla scena davanti al dipinto di Piero Della Francesca al museo di Nepi, che sembrava aprire spunti alla Dan Brown poi conclusi con un nulla di fatto). Peccato per una certa asetticità che, pur in presenza di una confezione rispettabile, fatica a rendere l'atmosfera di mistero suggerita dal titolo. La meccanicità nei rapporti tra i (pochi) attori principali non aiuta a dare spessore alla vicenda, correttamente svolta ma fiacca nella regia di Marco Serafini, che porta avanti la storia senza arricchirla di sfumature che sappiano scendere appena sotto la superficie. Non si possono imputare al film grandi difetti ma è certo che il tipo di impostazione possa piacere di più a un pubblico tedesco, già in possesso di una precisa immagine del nostro Paese che qui troverà confermata. Inutilmente tirato per le lunghe il finale, a soluzione ormai acquisita, e qualche personaggio superfluo che non giova alla concisione e all'efficacia del tutto. Facce credibili nei ruoli ma poco espressive.

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