Guardare e ricordare. Ricordare e sognare. Sognare e rivivere. È la storia dei tratti della vita di Anne (Aimée) e Jean-Louis (Trintignant) al capitolo finale. Lelouch genera il suo explicit sul senso dell'amore nella vita e ne dichiara l'incipit: Ladri di biciclette. L'amore del figlio (Sire) verso il padre è la radice germinativa. Ricordando il passato con la splendida Anne, Jean-Louis dà un senso alla vita, al futuro. È cinema che racconta, intimista e universale, lirico e ironico, sognante e vero (dichiaratamente "neorealista"). Merci Claude.
MEMORABILE: “Si può dimenticare tutto ma non lo sguardo”; "Quando uno è solo ha paura di morire, quando si è in due si ha paura che l’altro muoia prima".
Terzo capitolo della storia tra Trintignant e la Aimée. Ci si rivolge ai ricordi con la lucidità come arma facoltativa. Viene evitato il lato spiacevole dei limiti fisici mettendo l'accento sulla tenerezza di momenti che si vorrebbero per sempre. Ben miscelati i flashback che raccontano di un amore senza tempo mentre il sorriso di Trintignant si illumina ancora negli sguardi verso di lei. Piccola retorica in frasi fin troppo didascaliche, compensata da dialoghi leggeri al limite della commozione. Il resto del cast scompare dietro ai protagonisti.
MEMORABILE: In macchina tra le vie di Parigi; Sulla spiaggia coi bambini; La poesia all'infermiera.
Lelouch torna ad investigare nella storia d'amore tra Jean-Louis Duroc e Anne Gauthier. Il pezzo forte del film sono le ottime interpretazioni dei due protagonisti (Trintignant è davvero superbo, basta osservare il lungo primo piano iniziale sul suo volto...) e la trama è raccontata col tocco leggero e commovente tipico del regista. D'altro canto risulta eccessivo il ricorso ai flashback tratti dalle precedenti pellicole con i due personaggi, e totalmente inutile il lungo inserto del corto Rendezvous. Un uso più parsimonioso di tale materiale avrebbe giovato.
Un uomo e una donna sono ormai invecchiati, ma la messe di ricordi, sentimenti, passioni ma anche di rimpianti sussiste e, sebbene fuggevole e a sprazzi, rappresenta per loro ancora una ragione di vita. Lelouch lega insieme con logica sentimentale e nostalgica l'incerto presente di Jean-Louis e Anne a squarci sempre più incombenti del passato, attraverso il recupero delle scene (e delle musiche) più evocative delle pellicole precedenti e un montaggio che ci dà l'illusione di un'eterna giovinezza dei protagonisti: gli intramontabili Trintignant e Aimée.
MEMORABILE: La corsa sfrenata nella Parigi semideserta; Sulla spiaggia con i bambini; I sogni ricorrenti di Jean-Louis; La poesia recitata all'infermiera.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
Nei titoli di testa Lelouch dedica a Francis Lai e a Pierre Barou il suo lavoro. Lo meritano, non solo per la prolifica e struggente sintonia che li ha uniti nel passato, ma soprattutto perché questa è la testimonianza dell'eternità che le melodie semplici, di poche note, contengono nel loro nucleo. Note che sembrano la marea in Normandia, come i suoi flussi e riflussi, che ogni volta è una scoperta. Viene da chiedersi fino a che punto questo orizzonte perpetuamente cangiante possa aver influenzato la percezione di due uomini di mare (Lai viveva in Costa Azzurra, Lelouch si è fatto costruire una dimora qui(https://france3-regions.francetvinfo.fr/normandie/2015/06/03/decouvrez-l-incroyable-maison-de-claude-lelouch-tourgeville-grace-france-5-738419.html).
A contrappunto di "Un homme, une femme", un classico delle soundtrack, gli acerbi tentativi di un certo Calogero, che pare piacere al regista. Così almeno si sente la differenza...
Etico
Paulaster, Kinodrop
Caesars
Etico 25/09/19 10:42 - 8 commenti
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