I diamanti della notte - Film (1964)

I diamanti della notte
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Titolo originale: Démanty noci
Anno: 1964
Genere: drammatico (bianco e nero)
Regia: Jan Nemec
Note: Aka "Diamonds in the night".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/12/12 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 22/12/12 09:36 - 9854 commenti

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Due ragazzi in fuga disperata nella foresta: il blando riferimento storico al nazismo trascende in altro, colorandosi di flashback più o meno onirici in una Praga deserta o di incontri crudi e simbolici fino a una squadra di vecchi che li cattura (la fuga è quella dell’adolescenza da una realtà sclerotizzata?). Sconvolgente opera prima, girata a spalla, in un b/n sporco, quasi senza parole, senza inizio né fine, sbilanciata in squilibri narrativi, ma straordinariamente affascinante, non a caso all’origine del nuovo cinema ceco degli anni 60.

Cotola 28/06/15 10:57 - 9248 commenti

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Piccolo nella durata (solo un'ora circa) ma grande nei risultati questo esordio di Nemec che ammalia e coinvolge con il suo stile visivo ed anche con quello narrativo. La storia si dipana tra presente e passato, tra realtà ed immaginazione anche attraverso alcuni flashback che non sempre chiariscono subito cosa è successo. Ciò non è un male, anzi intriga ancora di più chi lo guarda. Notevoli la fotografia ed il ragguardevole gran lavoro di montaggio. E quel finale sospeso riapre forse tutta la vicenda? Perla sconosciuta che va assolutamente recuperata.

Daniela 6/12/23 02:46 - 12881 commenti

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Due ragazzi in fuga in un bosco; da cosa fuggano lo capiamo da brevi spezzoni inseriti in una narrazione ellittica che mescola narrativo passato, presente e forse futuro. Opera di durata breve, con dialoghi quasi assenti, girata come saggio di diploma con uno stile sperimentale di impronta impressionista, quella di Nemec offre una testimonianza sugli orrori dell'olocausto ma può anche essere letta come una parabola sull'innocenza della giovinezza indifesa a fronte della protervia dell'ordine costituito. L'incertezza dell'epilogo accresce ll fascino di questo film tanto particolare.

Paulaster 6/08/24 20:47 - 4588 commenti

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Due ragazzi ebrei scappano dal treno che li avrebbe portati al campo di sterminio. Prima parte più concentrata sulla lotta per la sopravvivenza e prosieguo più frammentato. Regia che insiste in una ricerca autoriale e mescola il realismo dei fatti con simbolismi o un montaggio ad hoc. L’uso scarno dei dialoghi accentua il clima di incertezza per la vita e il tono perentorio in cui i tedeschi mantenevano il potere. I flashback danno ritmo alla fuga e danno qualche tassello per completare la storia dall’inizio.
MEMORABILE: Le formiche; I cacciatori in posa; La cattura.

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