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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Provatevi voi a cercar lavoro con la fedina penale sporca... Emily (Plaza) ci prova, si presenta ai colloqui, ma appena cerca di nascondere almeno parzialmente il proprio passato, l'addetto al personale risponde con un dossier che la costringe ad ammettere di aver mentito, irritandola. Così resta in forza al fast food, dove se non altro nessuno chiede nulla; quando un giorno sostituisce un collega, però, questi gli dà un misterioso numero di telefono da chiamare: se volessi guadagnare qualcosa in più... Tutto vero, a quanto sembra, ma tocca mettere gli scrupoli da parte e prepararsi a rientrare nell'illegalità. Niente di troppo difficile: vai in un negozio,...Leggi tutto acquisti un televisore con una carta di credito falsa che ti forniamo noi e ce lo consegni. Duecento dollari. La volta dopo dal televisore si passa a un'auto, e i compensi salgono. Al netto di qualche inconveniente la cosa funziona, tanto che la donna chiede a Youcef (Rossi), il libanese che gli assegna gli incarichi, di salire di grado, di entrare più a fondo nel gioco. Truffe, in poche parole, per un noir piuttosto convenzionale ma confezionato bene, che si avvale di una protagonista convincente e credibile attorno alla quale il film ruota.

Dialoghi che girano, una buona mano nelle scene più tese; John Patton Ford mostra di conoscere il mestiere e si barcamena sia come sceneggiatore che come regista. La sua Emily è una donna sola, con un'unica amica (Echikunwoke) che le vorrebbe trovare un lavoro ma che al massimo le rifila il suo bassotto da tenere mentre lei è fuori città. Tratteggiata come una figura abbastanza anonima, diafana, comune, Emily si riscatta per un piglio volitivo e trova in Youcef qualcuno con cui condividere più che un lavoro.

Il film cede un po' nella parte centrale, quando subentrano inattese tinte rosa che sgonfiano il buon ritmo fin lì tenuto. Poi però si riprende, corre verso un prevedibile redde rationem, la posta in gioco si alza e non sarà più solo questione di carte di credito da clonare all'istante per truffare la grande distribuzione. E magari Emily potrà prendersi qualche rinvincita, persino contro chi sta sopra di lei (la proprietaria dell'agenzia di design interpretata da Gina Gershon, ad esempio), ritagliarsi quegli spazi privati a cui il film si era del tutto disinteressato. Perché poco o nulla sappiamo del suo passato e pure del suo presente: non è questo che interessa raccontare. Conta solo l'immediato, il capire se il lavoro sporco può pagare, se i crimini di Emily proseguiranno riprendendo il filo interrotto quando una sua strada - magari non troppo soddisfacente ma onesta - l'aveva imboccata. Se però l'occasione fa la donna ladra c'è da capire fino a che punto, perché Emily non ha ambizioni smisurate e di trasformarsi in ricercata non ne avrebbe proprio voglia.

L'impostazione è al passo coi tempi, musiche comprese, e la figura della criminale sprezzante per necessità, indurita dalla vita, un suo fascino ce l'ha. Un noir senza fronzoli, efficace e con poche sorprese, piacevole da seguire in certi scambi e forte di una protagonista che non sorride praticamente mai. Pochi attori in scena, l'accenno a un inseguimento, un po' di taser, taglierini e spray urticanti al posto di calci, pugni e spari. L'effetto è lo stesso, ma si ha la sensazione di uscire almeno in apparenza dal già (troppo) visto...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/09/22 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 17/11/22
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Herrkinski 14/09/22 03:22 - 8122 commenti

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Donna con scarse prospettive per il futuro si fa coinvolgere in un giro di truffe da dei libanesi. Neo-noir che segna l'esordio di un regista da tenere d'occhio; la vicenda, tutto sommato piuttosto semplice, è raccontata con abilità e riesce a mantenere alta l'attenzione per l'intera durata, tra momenti più thriller ed altri maggiormente drammatici, resi credibili da un cast ben scelto che vede nel duo Plaza/Rossi dei protagonisti intriganti e realistici. Violento quando serve ma mai gratuito, si dimostra una sorpresa inaspettata nella quale solo il finale poteva forse essere meglio.

Daniela 21/12/22 06:18 - 12672 commenti

I gusti di Daniela

A causa di una denuncia per aggressione, Emily ha dovuto abbandonare gli studi e ora si ritrova schiacciata da un pesante debito universitario che con il suo lavoro sottopagato ha poche possibilità di saldare... Esordio nel lungometraggio poco innovativo ma ben diretto e reso interessante dal personaggio della protagonista: anche se procede a tappe accelerate, la sua "educazione criminale" è resa verosimile dalla situazione senza vie d'uscita in cui si trova e anche l'epilogo, più che forzato, appare realisticamente pessimistico. Brava Plaza, funzionali gli altri.
MEMORABILE: Durante il colloquio per ottenere il posto, l'accusa di essere "viziata" per la pretesa di essere pagata per lavorare.

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