Piacevole thriller tratto da un romanzo di Philip MacDonald. Un agente (un ottimo George C. Scott) indaga su una serie di omicidi apparentemente tutti diversi tra loro, ma collegati. Un film che unisce all'atmosfera dei thriller una spessa ironia. Molto spassoso e geniale il colpo di scena finale.
Criminale abile nei travestimenti uccide tutti coloro che possono ostacolare la sua ascesa sociale. Film insolito, quasi un divertissement per Huston che per primo sembra invitare lo spettatore a non prenderlo troppo sul serio. Non diversamente si può interpretare la presenza di grandi attori, allora all'apice della fama, impiegati in parti brevissime e per di più resi irriconoscibili dal trucco. Il gioco del travestimento si sovrappone così alla complicata trama gialla, facendola passare in secondo piano.
MEMORABILE: L'apparizione di Burt Lancaster nei panni di... (meglio non rovinare la sorpresa)
Simpatica e divertita incursione di Houston in un genere a lui alieno: il thriller.
L'aria che si respira è quella "classica" anche se lo stesso regista non sembra
credere appieno del tutto a quello che fa e lo inietta di non poca ironia. In ogni
caso la pietanza è abbastanza gustosa e cucinata in maniera degna. Intrattiene per
tutta la sua durata. Tanti i volti noti "nascosti" sotto le magie del trucco che si rivelano solo nello spassoso post-finale.
Tanti modi diversi per uccidere chi è in lista e tante facce per ognuno degli omicidi. Facce di gomma per camuffare l'assassino e tante star di Hollywood, in piccole "apparizioni", che solo alla fine si faranno riconoscere. Ci sono anche scene di caccia alla volpe con eleganti cavalieri in cilindro e insidiosi muretti da saltare. Un giallo indagato da un bravo George C. Scott e diretto con leggerezza da Huston, con una bella fotografia in bianco nero, forse per rendere ancora più credibile il trucco che la fa da padrone in questa storia.
Ottimo thriller "grottesco" girato in Irlanda, nel quale un crudele serial-killer con la passione del travestimento commette numerosi delitti "dinastici" in una villa vittoriana. Per chi ha già visto il film: nel cast compaiono alcuni attori famosi (Curtis, Douglas, Lancaster, Sinatra) ma recitano tutti sotto pesanti truccature che li rendono irriconoscibili, così che lo spettatore, avendo letto i loro nomi sui titoli di testa, si domanda legittimamente "ma dov'erano questi?". Solo nell'epilogo, dopo la fine del film, essi si riveleranno, togliendosi il trucco!
L’attesa dell’appendice metacinematografica in cui si svelano i volti abilmente camuffati dei grandi attori citati nei crediti (Lancaster, Curtis, Mitchum, Sinatra) compensa la sceneggiatura faticosa ed arrancante, peraltro spezzata da lunghe sequenze dell’abominevole caccia alla volpe. La messa in scena denota cura ed eleganza e i trucchi sono eccellenti, ma questo non è certo il miglior John Huston che conosciamo. **/**!
MEMORABILE: Il manoscritto con il messaggio nascosto; i travestimenti.
Curioso film di John Huston, a metà tra la detective story e il thriller. Un indagine su un killer esperto in travestimenti in una vicenda che il regista stempera con forte ironia, quasi a volere esorcizzare un genere che non gli è avvezzo. Peculiare la presenza di grandi attori non riconoscibili a causa del trucco. Forse un Huston minore ma piuttosto godibile.
Nel suo insieme non mi ha appassionato, ma la confezione lucida e classica che gli ha imposto John Huston, unita a un firmamento di stelle, lo rendono un film gradevole, capace di intrattenere lo spettatore per tutta la sua durata. Ovviamente su tutti troneggia George C. Scott, mentre degli altri, così bene mascherati, apprendiamo chi interpretassero nel film solo ai titoli di coda (si rivelano dietro i ruoli più impensati).
Giallo piuttosto bizzarro dove, oltre all'intreccio vero e proprio, complicato e intrigante, la curiosità sta nel capire chi si nasconde dietro il pesantissimo trucco di alcuni personaggi secondari. La storia di per sé procede bene e Huston in regia sa come creare una bella atmosfera, così che alla fine, in un modo o nell'altro, il film risulta davvero notevole. Non male la colonna sonora.
Un thrilling divertente che Huston affida a una cifra espressiva sfaccettata e ad atmosfere cangianti. C’è un mistero seppellito nel passato, c’è l’emozionante capacità dell’assassino di camuffarsi e di cambiare la sua fisionomia, c’è la tensione costante della narrazione, ci sono le cadenze ironiche di una commedia brillante, ci sono acute e astute osservazioni dei costumi rigidi e controllati dell’alta aristocrazia inglese. Non un capolavoro ma un godibile e originale divertissement dal tocco leggero e vivace. Finale con coda metalinguistica.
Tratto da un romanzo di Philip MacDonald, un giallo che parte benissimo, con un intreccio coinvolgente e un ritmo serrato. Però, una volta svelato il mistero, la tensione si sgonfia e si arriva al finale (comunque non disprezzabile) quasi per inerzia. Ottima la prova di Scott, mentre la trovata degli attori famosi resi irriconoscibili per essere utilizzati in piccole parti è simpatica ma denota l'intenzione, da parte di Huston, di non prendersi eccessivamente sul serio. Non male le musiche di Goldsmith.
John Huston offre un contributo originale a un genere da lui poco praticato, con un thriller investigativo nel quale i pesanti travestimenti hanno un ruolo decisivo. Girata con divertita professionalità, la storia scorre con ritmo sostenuto e suspense (anche se lo spazio dedicato alla caccia alla volpe è eccessivo) e alla sua piacevolezza contribuisce il cast di prim’ordine (con alcune “stelle” volutamente irriconoscibili). La sorpresa finale compensa ampiamente un finale un po’ fiacco.
MEMORABILE: L’omicidio con l’ascensore; Il lord definisce un “abominio” la finta caccia alla volpe praticata negli Stati Uniti; Il post-finale.
Brillante giallo sui generis di Huston, ricco di elementi ironici di contrasto che danno ritmo e fluidità a una vicenda interessante e ben scritta. A torto annoverato da molti fra i suoi film minori, rivela una leggerezza di tocco e una cura dei dettagli che lo apparenta a Hitchcock. Parata di stelle nel cast (non solo fra gli attori) a nobilitare il tutto. Belle le scene con i cavalli mentre disturbano un po' quelle della caccia alle povere volpi, benché a tale proposito il film si mantenga neutrale nel giudizio. Molto godibile!
MEMORABILE: Il finale con gli attori che rivelano la loro identità.
Dopo un inizio eccellente, essenziale, da giallo classico, il film piega verso territori autoindulgenti ricorrendo a piccoli trucchi per attirare l'interesse dello spettatore (le star truccate per un cameo). Esso perde, così, parte del mistero e della forza narrativa che riposa sulla lotta di intelligenze tra criminale e difensori dell'ordine costituito. Notevole, comunque, la prova di Douglas cui fa da contraltare un eccellente Scott, perfetto nel riassumere i tratti salienti del "bene".
Il cast è straordinario, tanti i grandi nomi del cinema americano del periodo. L'idea di base è buona e il primo quarto d'ora ha tutte le caratteristiche dei migliori noir e un sapore hitchcockiano che ti attacca alla poltrona. Ma dopo quest'inizio promettente arriva la delusione di un film lento e noioso, che si attorciglia su se stesso alla ricerca di una complicatezza che non aveva senso. Male non è, però il difetto di ritmo è troppo evidente. Peccato.
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In realtà, nessuno degli attori travestiti prese parte attivamente al film. Vennero truccati solo per apparire nella sequenza finale del finto svelamento.
La qualità del dvd A&R si è confermata ottima. Non posso dire ciò riguardo il versante audio: il doppiaggio d'epoca risulta un po' troppo "inscatolato" e ciò rende alcuni dialoghi poco comprensibili (al punto che ho dovuto attivare i sottotitoli).