I bambini sanno - Documentario (2015)

Veltroni questa volta affronta il mondo dei bambini intervistandoli su temi svariati: la vita, l'amore, le passioni, Dio, la crisi, la famiglia e l'omosessualità. Emerge un quadro di risposte variegato che strappa il sorriso ma soprattutto commuove per la grande naturalezza dei giovani intervistati: i bambini con il loro mondo, capaci di esprimere concetti semplici ma di grande impatto emotivo. Sicuramente non una novità ma un lavoro degno di nota dell'ex sindaco della Capitale, che dimostra tatto e umanità.

Attraverso una raccolta di interviste a ragazzi di età e provenienza diversa, il regista disegna un quadro dell'Italia di oggi che induce speranza. Spicca in positivo il senso di tolleranza e apertura al diverso che non sempre si riscontra negli adulti e la disponibilità ad affrontare qualunque tema anche apparentemente difficile per un giovane, come religione e sessualità. Buono il lavoro di montaggio che impedisce all'opera di acquisire un tono pedante.

Un interessante spaccato dell'Italia di oggi visto con gli occhi dei bambini che parlano a ruota libera di tanti temi (alcuni dei quali sembrano dei tabù per i grandi). La loro innocenza e la loro intelligenza sono il punto forte e, grazie a un discreto montaggio, la pellicola scorre piuttosto bene senza mai annoiare.

I protagonisti de I 400 colpi, Un ragazzo di Calabria, Io non ho paura, Amici per la pelle e tanti altri, citati nell'incipit, corrono verso il mare, il futuro, la libertà, la realizzazione di sé. Nei volti e nelle parole degli intervistati c'è il coraggio di superare le difficoltà piccole e grandi della vita e la forza anche nei drammi terribili come la morte e la grave malattia. Ci sono bambini di ogni classe sociale, italiani e non, ma tutti con la stessa positività e dai quali emergono il vissuto passato e presente e il legame con la famiglia.

L'idea è assolutamente geniale: raccontare come i bambini percepiscono l'Italia che c'è intorno a loro e alternare le loro risposte a brani imperdibili di film. Walter Veltroni si conferma gran giornalista e gran narratore: nel film sfugge a tutte le trappole del politicamente corretto e all'uscita se ne sa molto di più. Non ci so annoia mai, neanche quando vengono date risposte ovvie, perché si percepisce la sincerità del racconto.