Homo homini lupus: capirai che originalità, il messaggio di questo film di Kim Ki-Duk. Nel palesarla il regista coreano non lesina alcuna violenza e barbarie allo spettatore (scioccandolo però poco) e la sua critica colpisce tutti e non salva niente e nessuno. La svolta narrativa "aerea" di metà film può sconcertare, e non solo quella, ma è la più funzionale a quanto raccontato ed alla tesi dell'autore: solo in un altrove alternativo a quello terreno può nascere una nuova umanità. Ma stavolta il pessimismo dell'autore va fino in fondo, senza concedere alcuna redenzione o catarsi. Nerissimo.
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DiscussioneDaniela • 11/12/20 19:12 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Travolto dal Covid a soli 59 anni uno dei registi sud-coreani più noti anche in Occidente grazie alle partecipazioni ai festival di Berlino, Cannes, Venezia (Leone d'Argento per Ferro 3 e Leone d'Oro per Pietà).