Che Giulio De Santi (e suo fratello Emanuele, quello di
Adam Chaplin e del notevole
Judy) siano il risultato più felice dell' "underground" italico dell'horror extreme e fuor di dubbio. Con la loro Necrostorm hanno dato vita a pellicole autotctone, libere da ogni convenzione, dove i fratelli romani hanno dato sfogo alla loro fantasia e creatività, in splatteroni folli e spesso geniali, dove la mancanza di budget ha aguzzato l'ingenio e i loro film sono oggetto di culto in giappone e in inghilterra (un pò meno da noi).
Hotel inferno (bellissimo il titolo) non sfugge a questa regola, dove Guilio De Santi arriva prima del sovietico
Hardcore!, riprendendo tutto il film in soggettiva, dove del protagonista principale si vedono solo le mani e le gambe, il resto è tutto attraverso i suoi occhi (quindi i nostri)
Prendendo spunto dalla
Morte in diretta (la registrazione oculare di un paio di occhiali molto speciali), il nostro è un killer prezzolato, mandato da una misteriosa organizzazione in un hotel in Tunisia, per uccidere e smembrare (tramite uno strano rito arcaico) una coppia di serial killer che alloggia nell'hotel, nella camera adiacente alla sua. O almeno, così si presenta, a prima vista, la missione
In realtà c'è dell'altro sotto, qualcosa di inimmaginabile e mostruoso, qualcosa che va oltre una semplice esecuzione e l'hotel esotico diventa luogo infernale, dove il protagonista dovrà sudare sette camice per portar fuori la pelle da quell'inferno sulla terra
Con un budget striminzito e tanta passione, De Santi mette in piedi un megasplatterone sullo stile del primo Peter Jackson, mixandolo con i videogame e lo sparatutto, dove il punto di vista del killer (e dello spettatore) diventa un videoludico massacro tra valangate di liquami (il sangue, il vomito, le interiora) e la carne ridotta in poltiglia che imbrattano ogni cosa.
De Santi, dopo un incipit di presentazione del motel e della missione (sempre tutto in estrema soggettiva) parte in quarta e non si ferma più.
Filmini snuff con sgozzamento e testa strappata, teste sfondate a martellate con estrazione della materia cerebrale, tipi che vanno in necrosi nella vasca da bagno, mani perforate e spappolate, crani aperti squarciati e scoppiati, micidiali pugni che devastano, schiacciano e deformano facce già di per sè malmesse, sboccate di plasma, braccia spezzate e amputate, motoseghe all'opera, devastanti fucilate a bruciapelo, oscuri rifugi, esseri mostruosi e deformi che sbucano da ogni dove nelle stanze del motel, capocce che si aprono e che esplodono, schiene scarnificate, corpi che saltano per aria letteralmente, sventramenti, bastoni piantati nelle orbite oculari, gole aperte, stanze d'albergo ridotte a mattatoi, putrefazione e geyser di sangue come se piovesse.
Eppoi la geniale apparizione di LEI, la creatura, sorta di dea che proviene dalla notte dei tempi, intrappolata nel nostro mondo, che si nutre costantemente di dolore umano e sembra la morte di
Inferno in versione putrida, che emana grida disumane e sputa fiamme in CG dalla bocca.
Ma malgrado il divertimento (pare che De Santi si diverta più dello spettatore) e qualche sprazzo visivo davvero azzeccato (la stanza zeppa di mosche e la preparazione al rituale da parte del sinistro e pestilenziale Gomorra, la camera adornata con idoli e raffigurazioni tribali), l'operazione mostra un tantino la corda, risultando un pò troppo fine a sè stessa e anche piuttosto ripetitiva, se non eccessiva in parecchie situazioni (le esplosioni corporee stile
Ken il guerriero, le braccia strappate, i grotteschi mostri umani e alcune derive splatter/cartoonesche alla
Bad Taste) che smorzano il potenziale crudele e feroce, finendo per risultare innocue e anche un pò pagliaccesche.
Le idee ci sono, la prima parte è intrippante, gli sfx caserecci ma gustosi di David Borg Lopez fanno la gioia dello splatterfan più sfegatato, lo score martellante e ossessivo di Protector101 e De Santi ha ottime intuizioni e certo talentaccio (le telefonate del killer alla fidanzata con lo smartphone), ma l'assuefazione alla ultrasplatterfeast baracconesca è dietro l'angolo.
Il "successo" del film tra gli appassionati del (de)genere a fatto sì che De Santi realizzasse la trilogia di
Hotel Inferno (
Hotel Inferno 2: The Cathedral of Pain e
Hotel Inferno 3: The Castle of Screams, al momento in post-produzione)
Sui titoli di coda De Santi, oltre che alla sua famiglia, ringrazia per il supporto:
John Carpenter
Peter Jackson
Paul Verhoeven
Takashi Miike
Mica bruscolette...