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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/03/19 DAL BENEMERITO PESTEN
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Pesten 3/03/19 09:01 - 808 commenti

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Ambientazione post-apocalittica per un horror che nasconde altro. La protagonista, una donzella stile Rambo, si perde in questo mondo desertico per cercare provviste e si ritrova bloccata nel nulla, con una gamba rotta e circondata da mostri simil-zombi. Qui il regista decide di dare una svolta e partono i flashback che rimbalzano con il presente e mostrano il prima, fino ad accompagnare lo spettatore al finale, che mostra la vera storia che si cela dietro i personaggi. Un tentativo discreto di unire horror e classica storia d'amore.
MEMORABILE: Il finale, un modo brutale per camuffare la classica retorica sull'amore.

Pumpkh75 8/04/19 13:45 - 1797 commenti

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Il primo piano temporale è sì derivativo (umanità agli sgoccioli, deserti, ragazze con il pelo sullo stomaco e creature notturne.... abbiamo ampiamente già dato) ma almeno si sforza di avvincere; il secondo è un indigeribile ed enorme stereotipo sull'amore tribolato tra classi sociali contrastanti, con il doppiaggio italiano che ci mette un avvilente carico da novanta. Visto anche il finale sembra che, accesasi una lampadina, non si sapesse come illuminare l’intera stanza. Incostante la Ashworth. Evanescente.

Taxius 11/04/19 12:53 - 1656 commenti

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Hostile è solo all'apparenza un horror in quanto alla fine si rivela essere solo un melenso e banale filmetto d'amore con gli zombi. La storia è divisa su due piani temporali: il primo, sotto forma di flashback, racconta la storia d'amore con un uomo della nostra protagonista mentre il secondo, ambientato nel presente, la vede bloccata in un'auto capovolta nel bel mezzo di un deserto e braccata da uno zombi che cerca di ucciderla. Film brutto e noioso che dà il suo peggio in un finale che sfonda le barriere del ridicolo. Tempo perso.

Daniela 25/04/19 01:11 - 12888 commenti

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Due mezzi film al prezzo di uno: da un lato, un survival post-apocalittico con una donna bloccata dentro una jeep rovesciata in mezzo al deserto che deve far fronte all'attacco di uno zombi seccarolo, dall'altra la storia d'amore in flashback fra la stessa donna, una poveraccia con molti problemi, ed un mercante d'arte con molti soldi. La parte sentimentale è banalissima, mentre il lato horror, per quanto derivativo, possiede almeno un minimo di tensione, vanificata da un epilogo talmente insensato da lasciare basiti e far guadagnare al film il glorioso pallino solitario delle ciofeche doc.

Gestarsh99 27/09/19 17:10 - 1395 commenti

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Love-story, survival desertico e apocalisse-zombi si misurano fra loro come parti in causa d'un sinistro stradale quasi predestinato. Lo stratagemma drammaturgico del capottamento autoveicolare con conseguente incastro e isolamento (antecedentemente ottimalizzato in Curve - Insidia Mortale e di converso mal sfruttato in Wrecked) attiva un riavvolgimento del nastro narrativo in comfort zone pre-catastrofe, puntando l'occhio di bue sui momenti felici della liaison romantica fra la protagonista e il suo tenebroso corteggiatore. I flashback "analogici" condurranno a una svolta alquanto indovinata.
MEMORABILE: L'epilogo apparentemente azzardato (e sul ciglio del vaffa) ma in realtà ricapitolatore perfetto di tutti i mini-indizi disseminati durante il film.

Buiomega71 22/04/23 00:37 - 2994 commenti

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Una via di mezzo tra le prime luci d'amore, Mad Max in gonnella, creature sibilline e repellenti e ultime donne sulla terra. Sorprendente mix tra post atomico e love story (intensi i flashback sentimentali, che vanno a lambire il droga movie fino alla lancinante maternità mancata), che sembra paventare certi miracoli da pre apocalisse, ma vira presto in qualcosa di completamente diverso. Piccole schegge splatter, tensione sparsa a pieni mani, un twist finale inaspettato e una chiusa dolorosissima e pessimista. Turi, dal talento galoppante, è da tenere assolutamente d'occhio.
MEMORABILE: La fuoriuscita dell'osso dalla gamba; La catastrofe al telegiornale; L'affettuoso gesto materno con la mano sulla faccia; Juliette si fà in vena.

Jaspers 10/08/24 23:18 - 168 commenti

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Prima della riconferma di Miller come incontrastato re dell'apocalisse nel deserto, non si contavano le imitazioni a basso budget in cui bastavano location, stracci e qualche veicolo per avere già mezzo film pronto. Purtroppo qui l'altra metà, composta dai flashback della protagonista, fa crollare tutto, sia per la soporifera love story che fa da contenuto, sia perché la loro presenza insistita rende tristemente prevedibile il colpo di scena finale. Deludente anche la creatura, fin troppo simile ai tragici mietitori, anche nel tallone d'Achille. Forma curata, sostanza inesistente.
MEMORABILE: La città vista da lontano; Testa calpestata.

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  • Discussione Buiomega71 • 22/04/23 09:46
    Consigliere - 26461 interventi
    Sorprendente mix tra post atomico e love story che prende di mezzo Mad Max in gonnella, occhi bianchi sul pianeta terra, le colline che c'hanno gli occhi, creature ripugnanti e sibilline alla The descent, luci d'amore di Prima dell'alba, novelle pretty woman (ma non è tutto oro quello che luccica, a scanso di mielosità favolistiche romanticheggianti) e relazioni dei sentimenti che paventano l'apocalisse come Miracle mile.

    Turi (da tenere assolutamente d'occhio), spalleggiato da Xavier Gens, realizza qualcosa di completamente diverso sul territorio polveroso e selvaggio del dopo bomba, innestato perfettamente un meccanismo di due storie parallele, una zeppa di tensione e defribillazione che non lesina su piccole schegge splatter (l'osso che fuoriesce dalla gamba, il proprietario del camper semi sventrato, la faccia ridotta ad un hamburger del biker stupratore e predatore) e rimanda alla migliore tradizione del survivor movie e delle derive madmaxiane. L'altra un' intensa storia d'amore che lambisce i territori del droga movie fino alla lancinante maternità mancata, del principe azzurro e della ragazza perduta.

    Il twist che arriva in dirittura d'arrivo (anche se intuibile) è un colpo di genio straziante (occhio all'affettuoso gesto materno con la mano che accarezza il viso e attenzione alla descrizione del ritratto "mostruoso" di Bacon) e la chiusa ancor più dolorosa e pessimistica, che non può non commuovere e dare una stretta al cuore, che crea un mix suggestivo e dirompente tra i deserti rosso sangue e l'amour fou.

    E nella terra di mezzo, nelle zone morte di nessuno, in lande inospitali e abbandonate tra cannibali mutanti e la legge del più forte, si consuma una delle storie d'amore più penetranti che il cinema abbia raccontato negli ultimi anni, con contorno di sangue, polvere e manuale di sopravvivenza.

    Interessante, poi, l'avvento dell'ecatombe annunciata al telegiornale nelle breaking news.

    Per il sottoscritto un piccolo gioiellino da preservare con cura, che, stando alle previsioni a lungo raggio, potrebbe giocarsi la palma d'oro annuale con Ex-Machina.

    Ai posteri l'ardua sentenza.
    Ultima modifica: 22/04/23 14:14 da Buiomega71