La casa Disney alle prese con il fantasmagorico e magico mondo della mitologia greca: certo Hercules non è un capolavoro ma è di sicuro un piacevolissimo cartoon. L'inizio (con il coro di donne soul che "vivono" nell'anfora greca) è da antologia ed il resto del film è tutto all'insegna del ritmo con personaggi simpatici e vicende divertenti. Forse il lato debole è la non ottimale caratterizzazione del protagonista, che risulta un po' sbiadito rispetto ai suoi comprimari. Simpaticissimo come al solito il "cattivo", in questo caso Ade.
Nell'affrontare un mito millenario come quello di Hercules, la Walt disney riesce a stupire con una grafica impeccabile, che unisce le nuove (di allora: 97) tecnologie di animazione computerizzata ad un tratto piatto e spigoloso tipico dell'arte greca. I colori in particolare sono molto intensi e piacevoli. Purtroppo molte idee geniali (come le muse che raccontano la storia in versione gospel) sono accompagnate da spiacevoli ingredianti tipicamente disneyani (come le scene cantate), ma il tutto è molto piacevole e soprattutto divertente.
Che bello il film animato della Disney di "Hercules"... sembra una versione musicale del "Superman" di Richard Donner (con le muse che cantano cori gospel), perché la sceneggiatura ha più di un punto in comune con il film con Christopher Reeve. Quanto agli dei, Era viene promossa madre dell'eroe e Zeus è un mattacchione fedele che ride come Bud Spencer. Con genitori simili, Ercole, con accanto Filottete, Pegaso e la bella Megara, combatte il simpatico Ade, dio infernale, che trama contro di lui.
MEMORABILE: Non c'è n'è per nessun ormai... Di tutta la Grecia è il più esaltante degli eroi... Ercole!
Discreto. Non uno dei migliori risultati della Disney, forse uno dei più passabili del periodo fine '90. La mitologia classica dei greci è curata (ben delineato il personaggio di Ade) e Hercules (eccessivamente pomposo in certi frangenti). Discreto e nulla più.
Frullato misto di mitologia greca che farà lo scandalo del filologo classico tutto intento com’è a dipanar le fila dell’intrattenimento puro. Delle dodici fatiche resta solo qualche traccia: si pesca a caso nel secchio, con qualche imprevisto. Il ritmo è accelerato ma non sempre irresistibile. Come sovente accade, il regno infero ha più assi nella manica del placido Olimpo: Ade e le tre Parche svettano nella traboccante e chiassosa baracca. Godibilissimo il melting pot musicale danzato ad arte dalle formose Muse.
Bel film d’animazione targato Disney in cui oltre alla storia, davvero non male, del celebre personaggio mitologico, quel che colpisce è la messa in scena. Tecnica a parte (al solito molto curata) vanno segnalati dei numeri musicali decisamente superiori alla media di questi film i quali ricordano, in parte, le coreografie di Bubsy Berkley.
Una divertente accozzaglia di miti greci rielaborati in stile Disney, con una bella grafica e dei buoni numeri musicali (soprattutto gli intermezzi delle Muse). Come al solito, i cattivi rubano la scena agli eroi in più di un occasione: Ade e le tre Parche offrono i momenti più esilaranti del film. Ottimo il doppiaggio italiano, con Magalli che doppia il satiro Fil.
MEMORABILE: Ogni volta che Ade perde la pazienza, bruciando letteralmente dalla rabbia.
La Walt Disney crea un discreto lungometraggio (prendendo spunto dalla mitologia greca) incentrato sul personaggio di Hercules. Nonostante riconosca che la grafica e l'animazione siano buone e che i protagonisti siano caratterizzati sufficientemente bene, Hercules non mi ha mai divertito né tantomeno intrigato. Anche per quanto riguarda la trama ho lo stesso parere; insomma, meglio i veri classici.
Classico più fracassone degli altri, previsione degli anni duemila che verranno sia nello stile animato che nel ritmo forsennato. La morale colpisce meno del solito ma il film è fatto bene e diverte, tra gag improvvise e personaggi carismatici (a vincere in questo senso è il villain Ade, ben doppiato da Venturiello). I numeri musicali funzionano bene e il design dei personaggi richiama adeguatamente alla classicità greca. Qui e là qualche momento più infantile, ma piacevole.
Come Aladdin portava la cultura occidentale, con gusto smaccatamente e ironicamente anacronistico, nell'Arabia delle Mille e una notte, lo stesso fa Hercules con l'antica Grecia. La fedeltà alla mitologia ufficiale è quasi del tutto ignorata, ma le gag riuscite sono molte e il film scorre che è una bellezza. Le canzoni rimangono nella testa per settimane e l'animazione è, ovviamente, ottima, per quanto lo stile del tratto non sia propriamente tondeggiante e disneyano. Si nota, ahimè, qualche debolezza nello script e la love story non convince.
MEMORABILE: La rabbia di Zeus dopo il rapimento del bambino; Phil allena Hercules; La lotta contro l'Idra; Le sfuriate di Ade; La grande battaglia sull'Olimpo.
Fracassone, musicarellistico e baracconaro. Sorta di contrappasso "omerico" alla serietà un po' pomposa tentata con Il Gobbo di Notre Dame e Pocahontas, il cartone dedicato al potente eroe greco esagera nel senso opposto ponendo pochi freni ad una comicità a tratti tarantolata ma spesso esasperatamente parodica e infantile. Di buono ha sicuramente il fatto che paradossalmente cresce nel finale, tenendo desta un'attenzione e una tensione messi fin troppo a dura prova. Certo un pizzico di epica in più avrebbe giovato. Personaggi tutti slavati. Opus 35 nel canone dei classici.
Ogni dettaglio in questo film è uno splendido anacronismo: bibite con la cannuccia, Tebe “Grande Oliva”, Ermes con occhiali e pianoforte, fino a Ade manager che delega i subordinati. Prima Disney stravolgeva fiabe, ora la mitologia, che è rivolta sempre all’Uomo del Presente. Tra i geniali anacronismi spicca fin dall’inizio la musica gospel affidata a un coro di 5 (sic) Muse, che tolgono la parola a un serio Narratore (Heston) e ci raccontano “the Gospel Truth”! Adolescenti in cerca del vero sé (Meg Damsel in Distress, più che Herc!), tra paesaggi antichi e dialoghi odierni.
MEMORABILE: Musa interrompe Narratore: “Ehi, questo tipo la fa sembrare una Tragedia Greca!”. Meg: “Sono una donzella, sono in difficoltà, me la cavo da sola”.
Musker e Clements si cimentano in un racconto relativamente lontano dalla cultura popolare americana mostrando la storia del figlio di Zeus in chiave puramente "dysneiana" del periodo anni '90, ricca di autocitazionismo e comicità. Manca un po' di potenza emotiva tipica di questo tipi di film, ma nonostante la semplice sceneggiatura e un villain non proprio memorabile, il tutto è compensato da una componente tecnica e visiva di livello altissimo, che mostra un'antichità bellissima e un aldilà a tratti molto spaventoso. Colonna sonora ottima, composta da canzoni orecchiabili.
Curioso adattamento disneyano della mitologia greca comprendente buffi anacronismi ("la grande oliva" Tebe, i sandali Air Herc...) e una valida animazione. La storia è più debole rispetto ad altri classici (un po' affrettata la love story Hercules/Megara), ma ciò viene compensato dall'abbondanza di gag e dalla presenza di uno dei cattivi più spassosi di casa Disney, il logorroico e irascibile Ade (peraltro ben doppiato). Simpatica la "spalla" Filottete e piacevoli le muse gospel che accompagnano lo scorrere dei fatti. Riassumendo, un prodotto buono e divertente che scorre rapido.
MEMORABILE: Ade punisce Pena e Panico, rei di indossare gli articoli firmati di Hercules; "Ehm, ragazzi...l'Olimpo sarebbe per di là".
Il film parte speditamente in modo frizzante e scanzonato, con un tratto che si distingue subito e si fa piacere. La trama non è eccezionale e il lato umoristico non dei migliori, ma l'operazione è comunque positiva grazie alle ottime musiche e al ritmo, che si mantiene su buoni livelli per tutta la storia. Come sempre, il cattivo è quello che si mette meglio in luce, sebbene il "simpatico" Ade non arrivi alle vette di Scar o Jafar. Buona l'edizione italiana, un classico godibile per un pubblico di tutte le età.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Debbo dire che "Hercules" mi ha divertito molto. Dopo gobbi, ingenue indiane e re leoni inventati di sana pianta, la Disney torna a personaggi che conosco. Il design stile vaso greco è insolito, ma accattivante, come per la serie "Hercules" prodotta da Sam Raimi (parallela al film in quegli anni in tv), anche questo film smitizza il mito dell'eroe classico, dandogli una simpatica versione yankee. Ercole, più che un eroe, sembra un giocatore di basket alla Micheal Jordan, è trattato come tale ed è uno spasso. Il personaggio di Megara, ragazza dannata da Ade che lo tradisce e lo ama, è indovinato, come anche il simpatico satiro Filottete, detto Phil, l'allenatore di eroi, doppiato da Danny de Vito in inglese e da Giancarlo Magalli in italiano (moolto alla Mickey di "Rocly"). Zeus non è il dio/marito infedele di Era, qui promossa madre naturale di Ercole (è pur sempre un film Disney, le tresche del re dell'Olimpo con le donbne mortali sono lasciate da parte per ovvi motivi), Ercole è un bamboccione simpatico (somigliante in viso al corridore rivale di Asterix il gallico nel film animato del 1976 "Le 12 fatiche dI Asterix"), doppiato da Roual Bova, ed il "perfido" Ade è James Woods sia in versione animata che nella voce originale. Nessun riferimento alle famose 12 fatiche, ma solo la questione sul come si diventa un eroe. Davvero, con "Hercules" ho ritrovato lo spasso di un tempo, quando andavo a vedere al cinema certi classici disneyani. Come Tarzan, anche Ercole è un eroe stra-conosciuto che non ha bisogno di presentazione per piacermi!
Pena e Panico, gli assistenti di Ade sono doppiati dal duo comico Zuzzurro e Gaspare.
Ade è doppiato dal doppiatore Massimo Venturiello, ma da ciò che si diceva ai tempi, in origine la voce italiana doveva essere quella del riccioluto attore teatrale Daniele Formica.
Spot e parodie. Nella canzone “Zero to Hero” il successo di Hercules tra i suoi contemporanei è attestato sia dalla sua rappresentazione sulle carte di credito della American Express (non menzionata, ma impossibile da non riconoscere a causa della peculiare combinazione di colori) e dal grande mosaico murale che reclamizza le scarpe da basket Air Hercules, imitando per grafica e posa i poster 1997 delle scarpe Nike serie Air sponsorizzate dal cestista Michael Jordan (l’anno precedente protagonista del coevo Space Jam, 1996).