Cinque ragazzi, un furgone e un concerto da raggiungere. Tutto filerebbe liscio se di mezzo non ci fossero: una scorciatoia errata, un serbatoio a secco, un'epidemia zombizzante e... un killer con burqa e palla chiodata (!) È una sorpresa felice e inattesa questo slasher pakistano naif e onirico, girato con molta cura e passione sfruttando al meglio le esigue risorse disponibili. Gli omaggi inconfondibili a Romero, Hooper, Lustig, Craven ed Aja s'impregnano di saporito folklore locale e la simpatica tenerezza degli interpreti crea il giusto humus per la piena indulgenza.
MEMORABILE: La citazione da Alta tensione (la protagonista che avvolge il filo spinato attorno ad un paletto per difendersi dal mostruoso maniaco).
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CuriositàGestarsh99 • 7/06/11 16:32 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Il film vede la partecipazione, in un cameo ironico e beffardo, di Rehan, lo storico interprete del Dracula islamico di
The Living Corpse (1967).
Film apprezzabilissimo poichè proviene da un territorio quasi totalmente estraneo al cinema horror. Non per altro il trailer originale lo annuncia come "PAKISTAN'S FIRST GORE FILM!"
(trad. "Il primo film splatter pakistano!")
La pellicola è un rivisitazione a basso costo ed in salsa medio-orientale dei grandi classici horror/gore internazionali, da
Non aprite quella porta a L'ultima casa a sinistra, da Zombi a
Le colline hanno gli occhi, con spruzzate citazionistiche che spaziano dal Maniac di Lustig sino ad Alta Tensione di Alexandre Aja.
Comprensibilmente alla sua nazione d'origine, il film esclude a priori la presenza di qualsivoglia elemento sexy-erotico; in compenso però non manca assolutamente una delle specialità locali più rinomate: il fumo pakistano, appunto!
Come da tradizione baviana, il vizio e la morale spregiudicata- almeno secondo i canoni socio-religiosi locali- subiranno le punizioni più esemplari.