Nel piattume horror americano di questo periodo, un film carino, forse un pò troppo confuso e divagante e con un finale che non mi ha convinto granché, ma con un'atmosfera intrigante e una buona regia. Cast ottimo e sorprendenti i due protagonisti.
Horror psicologico nient'affatto scontato, realizzato da un giovane esordiente che ha faticato per mettere assieme il budget e scritturare una serie di attori d'alta classe. Oltre ai protagonisti principali, figurano Udo Kier e il regista di Wendigo, Larry Fessenden. La vicenda si sviluppa sulle conseguenze cui vanno incontro due fratelli, in grado di utilizzare il lobo frontale del cervello a livello non convenzionale. Apprendimento immediato, scaltrezza nel gioco degli scacchi, conteggi matematici da calcolatore, ma anche visioni, incubi e non meglio definite creature di un'altra dimensione.
Ottimo horror, considerato il budget che il regista aveva a disposizione. La tensione sale fin dalla prima scena (veramente inquietante) in cui i due fratellini sono inseguiti da una mamma un po' particolare (?). Poi troppa carne al fuoco, un finale scontato anche se le scene di suspanse, forse perché pensate con semplicità e realizzate con l'intento di spaventare davvero, sono notevoli. Per carità, nulla che non si sia già visto, ma c'è il tentativo di non appiatirsi su schemi prestabiliti. Bravo Van Den Houten, bis!
MEMORABILE: Due mani infernali agguantano il protagonista dall'interno di uno sgabuzzino...
Buono per davvero questo horror diretto sapientemente dal giovane Van Den Houten e interpretato da attori di culto quasi tutti impiegati in ruoli di contorno. La pellicola si distingue dal panorama degli horror moderni puntando molto su atmosfere e situazioni soprannaturali condite da esplosioni di gore non indifferenti. Innovativo ma allo stesso tempo figlio di un Cronenberg minore, si installa sulla scia di film come Scanners e simili ma non ne esce inevitabilmente con le ossa rotte. Più che decenti gli effetti speciali in un prodotto low budget.
Il regista ce la mette tutta, e riesce anche a costruire qualche scena di notevole tensione, creando delle aspettative che purtroppo vanno in gran parte deluse. Il problema sta in una sceneggiatura che penalizza le buone intenzioni di van den Houten, per quanto è criptica, confusa e maldestra nel delineare gli snodi narrativi della vicenda, perdendosi inoltre dietro rivoli che non portano da nessuna parte. Insomma, buona regia e pessimo screenplay.
Tipico horror per un target adolescenziale. Ok, è diverso dai soliti slasher o film di possessioni diaboliche/esorcismi che vanno per la maggiore, però non basta. Il piattume e la mediocrità regnano sovrani e più la storia si svela più capiamo che siamo davanti a una sonora boiata. Poco splatter, tensione praticamente assente. Due pallini che potrebbero benissimo essere zero, per un film da relegare immediatamente nel dimenticatoio.
Infanzia traumatizzante, adolescenza problematica: sempre più intelligente, ma anche sempre più tormentato da emicranie, incubi, visioni. Ed intanto si moltiplicano le morti cruente ed inspiegabili... Esordio registico piuttosto stuzzicante all'inizio, con una mamma amorevole che si trasforma in mostro sanguinario. Poi però la vicenda si ingarbuglia, il filo del racconto si perde in sottotrame inutili. Restano le buone intenzioni, qualche discreta sequenza ben girata e le sempre gradite facce da horror di Fassenden. Kier, Margolis.
Low budget dalle buone idee di base ma che purtroppo incappa in qualche falla di troppo nell'esecuzione, regalando a conti fatti un prodotto con troppe pecche. Da un incipit abbastanza classico il regista poi riesce a costruire intorno una storia che potrebbe rivelarsi interessante, dai connotati esecutivi ottimamente criptici, ma alcune scene totalmente slegate dal contesto e momenti di stasi inadatti, tendono per quanto mi riguarda ad annoiare troppe volte durante la visione.
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Bella sorpresa questo Headspace, realizzato da un giovanissimo regista (qua al debutto con un bel lungometraggio) che ha saputo sfruttare una sceneggiatura quantomeno originale e tutt'altro che compiaciuta negli effetti splatter.
Lo stile ricorda quello di Jacques Tourneur e de Il Bacio della Pantera, per intendersi, anche se non mancano creature davvero spaventose che appaiono sul finale.
Consiglio caldamente di recuperare l'ottima edizione in DVD targata Gargoyle Video, che lo propone nel formato anamorfico 1.85:1 con un poderoso audio DTS 5.1 (peraltro ottimo il doppiaggio italiano).
Alla notevole edizione del film si aggiunge il vano extra, comprensivo di:
CuriositàBrainiac • 14/08/09 16:19 Call center Davinotti - 1465 interventi
Ottimo film passato praticamente inosservato.
E' stato girato da Andrew van den houten,che esordì come attore in tenera età(e compare in un cameo,come medico,nel suddetto Headspace).
Dopo una parentesi nella commedia romantica(Little Mary,2006),il talentuoso regista tornerà all'Horror duro e puro con Offspring(2009),che ha già ricevuto su alcuni siti specializzati dei voti altissimi.
Brainiac ebbe a dire: (...) il talentuoso regista tornerà all'Horror duro e puro con Offspring(2009),che ha già ricevuto su alcuni siti specializzati dei voti altissimi.