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Durata: 3 stagioni
Titolo originale: Hannibal
Anno: 2013
Genere: fiction (colore)
Regia: Vari
APPROFONDIMENTI: "Hannibal" stagione per stagione
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/08/13 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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- Un film straordinario, quasi perfetto!:
Schramm, John trent, Redeyes, Ira72 - Grande esempio di cinema:
Puppigallo, Cotola - Davvero notevole!:
Mickes2, Daniela - Quello che si dice un buon film:
Ryo - Non male, dopotutto:
Voloerrand
Un Capolavoro di serie, che neutralizza fin dai primi minuti tutti i film fatti in merito e annessa mitologia, di appena pochi millimetri sotto Utopia. Forse troppo cerebro-centrica e subordinata a un vittoriano estetismo algido e calligrafico (non che siano necessariamente difetti, basti per tutte la sbalorditiva fotografia di Hussain) ma si resta sempre dalle parti dello strabiliante (solo attorialmente parlando, Mikkelsen meriterebbe un monumento, millemila Emmy e il Nobel), e al cospetto di serie così dense e lussuose non resta che togliersi ogni abito e prostrarsi devoti verso la Mecca.
Ottima serie. Anche i più devoti aficionados ai Lecter movies non possono restare indifferenti. Mikkelsen è un Hannibal perfetto, più giovane ma incredibilmente gelido nella sua lucida follia e Hugh Dancy è un convincente Will Graham. Inizialmente sembra che non tutto ruoti intorno alla figura di Hannibal mentre in quasi ogni episodio Will risolve casi di omicidi efferatissimi ma, andando avanti, ci si rende conto dell'unico, vero, grande disegno del terrificante Hannibal. Fotografia e regia perfetti. Una serie da "divorare" con voracità...
MEMORABILE: Le visioni "a ritroso" di Will Graham che si impersonifica nei killer; I piatti guarniti che Hannibal offre ai suoi ospiti a cena; Il killer musicale.
Questa serie ha reso un grande servigio al personaggio di Hannibal Lecter, facendo sì che si potesse comprendere il percorso mentale, a dir poco inquietante e malato, che lo avrebbe portato a diventare uno dei serial killer cannibali più raffinati e sanguinari che la pellicola abbia mai accolto. Colui che interpreta il dottore è perfetto (sperando che il doppiaggio non lo penalizzi); e anche l'empatico investigatore se la cava bene. L'unico, vero appunto si può muovere al voler troppo insistere sulle allucinazioni (il cervo) del protagonista, ma visto il suo problema neurologico, è accettabile
MEMORABILE: Il concime per funghi "Siamo tutti evoluzione del micelio"; Il creatore di angeli; Lecter reinterpreta le tecniche di uccisione; Il totem umano.
Serial di notevole fattura, forse più articolato che spinto a interessare lo spettatore, sempre e comunque. C’è buon equilibrio fra indagine e studio dei personaggi e si sorvola su qualche ripetitività strutturale; invece sorprende (ma alle volte sfianca) una sceneggiatura “aforismo-centrica” che a ogni modo ben introduce, collega e approfondisce le vertigini, i deliri, le allucinazioni, le devianze e di riflesso la genesi di una grande ragnatela psicotico-infernale tessuta dal gelido e feroce Hannibal. Marmoreo Mikkelsen, bravissimo Dancy.
Liberamente ispirato ai personaggi di Harris di cui mostra le vicende Pre-Red Dragon, un serial che ci mette tanto ad ingranare (il lato procedurale è debole e/o mal gestito), ma cresce nella seconda parte di stagione, quanto l'attenzione si concentra sul rapporto fra il poliziotto empatico e il suo psicanalista, uomo colto ed affascinante, nonché raffinato gourmet con predilezione per la carne umana. Questa evoluzione si rintraccia anche nel personaggio interpretato da Dancy, mentre Mikkelsen offre una prestazione sempre glacialmente impeccabile: un grande attore per un grande ruolo.
MEMORABILE: Gli incubi acquatici di Will, il totem umano
Dopo quattro film arriva anche la serie Tv ispirata ai celebri romanzi di Thomas Harris. Una serie impeccabile dal punto di vista tecnico, attoriale e di sceneggiatura. La fotografia e la saturazione dei colori sono deliziose. Interessanti anche i vari omicidi strutturati con elementi realistici e accurati al punto giusto.
In una tv di pazzi e serial killer arriva Hannibal e niente sarà più lo stesso. Cura maniacale di qualsiasi particolare, musiche, ricette, tagli, niente è lasciato al caso. Mikkelsen ridisegna i tratti del genio accompagnandoci dagli States a Firenze attraverso Parigi con un'elegante follia senza pari. Contraltare un Will Graham disturbato, mangiato fino al midollo che tiene testa al nostro. Anche il resto del cast non sbaglia una battuta e si giunge alla fine ammaliati, turbati, affamati. Siamo sull'Olimpo. God save Mikkelsen!
La prima serie è a lenta carburazione: ma passati i primi episodi, un po' ripetitivi e meccanici, il livello di interesse si innalza non poco. Nella seconda si raggiungono apici formali ed emotivi notevoli: allo splendore delle immagini si aggiunge un forte coinvolgimento dovuto alla descrizione dell'evoluzione del rapporto tra Will e Lecter. La sceneggiatura ci regala un personaggio indimenticabile, nobilitato dalla strepitosa prova di Mikkelsen. La terza serie cala un po' ma si mantiene su buoni livelli fino ad arrivare all'epilogo che forse a quel punto non è più una sorpresa.
MEMORABILE: Tutta la seconda serie; La preparazione dei manicaretti da parte di Lecter.
Raffinata oltre misura, con ampie pennellate di manierismo tutt'altro che sterile (qui di ciccia ce n'è parecchia anzi, la battuta è d'obbligo... qui di ciccia ce n'è anche troppa!). Fotografia sublime, atmosfere ricercatissime, ambientazioni sontuose, colonna sonora di classe, protagonisti eccezionali. Una serie ottimamente sceneggiata ed interpretata che, a cercare il pelo nell'uovo, ha un solo piccolo difetto: si abusa un po' troppo della parte onirica, in cui si può dare libero sfogo a qualunque cosa e che, talvolta, risulta forzata e artificiosa. Ma l'insieme incanta e ammalia.
MEMORABILE: "Il tifo e i cigni vengono entrambi dallo stesso luogo"; "Le parole sono creature viventi. Hanno personalità, punti di vista, scopi" (Lecter).
Tanto fumo, poco arrosto (per stare in tema) e la carne è un po' stracotta, uno sfolgorio di organi in mostra e poco cervello... In pochi minuti gli investigatori risolvono decine di crimini complicatissimi grazie a piccoli, singoli indizi subito connessi logicamente (o forse!?) ma l'ovvio sotto i loro occhi rimane miracolosamente celato. Ottime recitazioni, bella fotografia, ma qui di realistico e ben tessuto c'è davvero poco e tutto procede in modo un po' sconnesso e caotico. Peccato, poteva essere un erede di Dexter! Talmente poco reale che non coinvolge.
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- STAGIONE 3
**** 1/2
Un finale che vale un pallino, con un splendida "Love crime", a conclusione di un amore di sangue lungo tre stagioni. Un Hannibal che ha ridicolizzato i predecessori senza alcuna remora. La fotografia continua a regalare scorci di poesia e strano a dirsi il canovaccio del dualismo WillHannibal, mai mutato, continua a ammaliare. Fugace il drago rosso sfiora i nostri, ma, seppur convincente, non ha la forza per superarli. Eccellente anche la glaciale Bedelia Du Maurier, con una Anderson in grandissimo spolvero. Soppiantati Manhunter e il Lecter del Silenzio degli innocenti. Ode a Mikkelsen!
(Redeyes) - COMMENTO GENERALE (SERIE COMPLETA)
**** 1/2 In una tv di pazzi e serial killer arriva Hannibal e niente sarà più o stesso. Cura maniacale di qualsiasi particolare, musiche, ricette, tagli, niente è lasciato al caso. Mikkelsen ridisegna i tratti del genio accompagnandoci dagli States a Firenze attraverso Parigi con un' elegante follia senza pari. Contraltare un Will Graham disturbato, mangiato fino al midollo che tiene testa al nostro. Anche il resto del cast non sbaglia una battuta, e si giunge alla fine ammaliati, turbati, affamati. Siamo sull'Olimpo. God save Mikkelsen!
(Redeyes) - Grazie Red, inserite. Ma il commento alla serie completa devi inserirlo tu. Ho cancellato quello vecchio.Ultima modifica: 1/08/16 08:04 da Zender
- Zender ebbe a dire:
Grazie Red, inserite. Ma il commento alla serie completa devi inserirlo tu. Ho cancellato quello vecchio.
Butto là una proposta, che immagino, comporti un po' di perdite di tempo, ma presumo possa migliorare la qualità del Davinotti per quanto riguarda le serie Tv.
Spesso, per ovvie ragioni, capita che una serie tv completa, mantenga un giudizio complessivo fatto dai vari "colleghi" , che però realmente tale non è.
Ovviamente un commento del 2013 non può comprendere tutte le stagioni, ma presumibilmente sarà basato sulla sola prima stagione (parlo del caso concreto, ma questo è esportabile anche ad altre serie chiaramente).
La proposta sarebbe di invitare i vari recensori a spostare i commenti sulla singola stagione di riferimento, ed eventualmente, fare una valutazione complessiva solo a visione terminata.
Che ne dici? dite?
Lavoro faticoso e inutile?
Ciao - sarebbe credo problematico, perché comporta una scissione confusionaria tra giudizi complessivi basati su una sola stagione (o sulle prime due-tre) e giudizi complessivi che tirano le fila di tutta la serie (parlando per me, vedasi come esempio non isolato the shield), per cui non so. calcola che fosse per me tornerei alla scheda originaria delle singole stagioni, anche solo per il fatto che il passaggio allo speciale ha bruciato tutti i link primevi...Ultima modifica: 11/10/16 12:37 da Schramm
- Schramm ebbe a dire:
sarebbe credo problematico, perché comporta una scissione confusionaria tra giudizi complessivi basati su una sola stagione (o sulle prime due-tre) e giudizi complessivi che tirano le fila di tutta la serie (parlando per me, vedasi come esempio non isolato the shield), per cui non so. calcola che fosse per me tornerei alla scheda originaria delle singole stagioni, anche solo per il fatto che il passaggio allo speciale ha bruciato tutti i link primevi...
Ma infatti il problema sta che se Proponi la Stagione per stagione per forza di cose il complessivo ha da esser tale, altrimenti risulta fuorviante... - l'unica cosa ideale resterebbe aspettare di finire la serie. ma uno non sa mai quando ciò accade oggettivamente, se consideri che incredibilmente si sta pensando addirittura a una quarta di hannibal. oppure può per ragioni personali mollarla dopo due o tre stagioni. per cui è davvero cosa complessa.
- Non è fattibile Red, per i problemi evidenziati da Schramm e perché è comunque giusto poter commentare una serie senza necessariamente aver visto tutte le stagioni. Per Stranger than things spostarsi nel forum attinente o mi tocca ogni volta spostare i post. Non è una chat.Ultima modifica: 11/10/16 14:21 da Zender
- Zender ebbe a dire:
Non è fattibile Red, per i problemi evidenziati da Schramm e perché è comunque giusto poter commentare una serie senza necessariamente aver visto tutte le stagioni. Per Stranger than things spostarsi nel forum attinente o mi tocca ogni volta spostare i post. Non è una chat.
Ok! - E' mancata Martha Schumacher (in De Laurentiis)
Con lei se ne va parte della mia giovinezza
https://www.cinematographe.it/news/martha-de-laurentiis-e-quel-mal-di-testa-che-nascondeva-la-malattia-che-lha-portata-alla-morte-la-diagnosi-dopo-uno-svenimento/Ultima modifica: 9/12/21 20:52 da Buiomega71
