Hallucination - Film (1962)

Hallucination
Locandina Hallucination - Film (1962)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The damned
Anno: 1962
Genere: fantascienza (bianco e nero)

Cast completo di Hallucination

Note: Aka "Hallucination - La fossa", "L'abisso", These Are the Damned". Soggetto tratto dal romanzo di fantascienza The Children of Light  di Henry Lionel Lawrence,  pubblicato in Italia col titolo "Fossa di isolamento" nel 1962 come volume n. 290 della collania Urania.

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La nostra recensione di Hallucination

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uno dei non numerosissimi esempi di fantascienza partoriti dalla Hammer, la celebre casa inglese specializzata in horror. Seguendo la moda anglosassone dell'epoca, che con IL VILLAGGIO DEL DANNATI aveva cominciato a porre i bambini al centro di fantastorie dal chiaro intento metaforico (l'operazione continuerà con IL SIGNORE DELLE MOSCHE), THE DAMNED racconta di un misteriosissimo bunker nascosto sotto una spiaggia deserta dentro il quale vivono nove ragazzini dal sangue freddo. Un turista americano e una giovane ragazza entreranno in contatto con loro...Leggi tutto per puro caso, insieme al fratello di lei (Oliver Reed) giunto lì per assicurarsi che la sorella non se la spassi col nuovo amico. L’incipit londinese, con Reed teddy-boy e la sua banda a molestare la gente per le strade, appare del tutto slegato al resto del film, utile solo a descrivere fin troppo lui, la sorella e il turista americano (che finisce appunto vittima del perfido Reed). E' dall'arrivo alla spiaggia deserta che si comincia a capire qual è la vera direzione intrapresa dal film, e il regista Joseph Losey si guarda bene dal rivelarci chi siano i nove bambini e cosa ci facciano lì. Il clima di inquietudine trasmesso dalla situazione cresce sempre più, ma un soggetto che non riesce a sviluppare una storia in grado di sviluppare adeguatamente lo spunto che viene chiarito solo nel finale, impedisce di rendere l'opera appetibile al pubblico di oggi, un po' come buona parte della fantascienza inglese del tempo: troppo statica, rigida, poco fantasiosa...

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Tutti i commenti e le recensioni di Hallucination

TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/08/07 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/08/07
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Cotola 2/08/09 13:32 - 9431 commenti

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Un Losey minore che presenta alcuni difetti, in particolar modo troppa staticità nella prima parte e che non sfrutta al meglio un soggetto interessante che si rianima solo nella seconda parte della pellicola. Naturalmente i lati positivi non mancano e l'analisi di una società violenta e piena di paranoie è abbastanza buona. L'alone di mistero si mantiene vivo a lungo (poiché il regista svela le sue "intenzioni" solo alla fine) e la conclusione è funzionale e pienamente in linea col tono lugubre e pessimista dell'opera.

Pigro 12/09/10 09:21 - 10031 commenti

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I "dannati" del titolo originario sono bambini tenuti misteriosamente segregati. Peccato che una storia potenzialmente forte approdi a un film debole e insipido. E pensare che di spunti ce ne sono, non solo narrativamente, ma anche visivamente e simbolicamente: il parallelo tra i bambini e i teddy boys, o le sculture logorate che l'artista scolpisce di fronte a un vasto mare sono segnali interessanti. Ma la sceneggiatura inciampa spesso nel ridicolo o nell'insensato (perdendosi noiosamente nell'inutile prima parte) e la regia non ha mordente.

Giùan 16/05/11 10:22 - 4868 commenti

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Il gran maestro black listed Losey ci mette del suo nel destreggiarsi in una trama curiosa che parte come un'Arancia meccanica ante litteram (l'aggressione dei teddy boy) e si sviluppa poi in un fantathriller cupo su fanciulli radioattivi. Non lo aiutano probabilmente i diktat commerciali della Hammer e certamente la legnosità inespressiva di Macdonald Carey e della Field: fatto sta che l'andamento è troppo ieratico e non riesce a star dietro ai "salti" di registro della sceneggiatura. Bravi il torvo e problematico Reed, la Lindfors e Knox.

Lucius 12/07/12 01:38 - 3029 commenti

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Spunti di sceneggiatura interessanti e movimenti di macchina sprecati per un film non riuscito. Non è credibile nel suo incipit che in qualche modo anticipa Arancia meccanica, né nel suo seguito. L'attrice protagonista poi (e il suo personaggio) sembra posare per una convention facendo porre agli spettatori la seguente domanda: "Che ci faccio qui?". La seconda parte slitta nella fantascienza primordiale (cinematograficamente parlando). Devo aggiungere altro?

Rebis 22/12/12 12:47 - 2451 commenti

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Distopico inglese all'ombra dell'orwelliana paranoia nucleare, prodotto dalla Hammer e diretto da Joseph Losey che cerca di venirne fuori con un film di fantascienza, un'allegoria sociale e personaggi verosimili. Ne ricava un'opera latente, irrigidita su una sceneggiatura letteraria che cercando di dare spazio ai personaggi (il prolisso incipit) finisce con l'arrivare al cuore del racconto fuori tempo massimo. Il distacco critico e la freddezza narrativa di Losey impediscono alla topica di genere di scatenare qualsiasi partecipazione emotiva, generando un film letargico, "a tesi". Deludente.

Rufus68 6/09/16 21:30 - 3932 commenti

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Dipinta in un indimenticabile bianco e nero, una delle distopie cinematografiche più sottovalutate. L'apocalisse (atomica) è già fra noi, coi suoi terrori e distrugge coscienze e sentimenti; una erosione dell'anima simboleggiata dalle opere dell'artista Freya (creazioni della scultrice Elisabeth Frinks) che popolano inquietanti le desolate coste inglesi in cui vivono prigionieri i bambini cavia, innocenti vittime di una ragion di Stato inumana. Una finis terrae dolente e senza speranza.

Schramm 24/08/19 16:54 - 3900 commenti

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I bambini in Bikini, figli dei funghi più e prima che dei fiori, deportati dal villaggio alla fossa comune del (futuro del) mondo e predittivi di uno stoccaggio rifiuti che di lì a un paio di lustri diverrà increscioso per l'abitabilità del pianeta: per approdare a tanto di invitante nukestopia, Losey scrocca (e diluisce fino a renderlo insapore) un po' di succo d'arancia a Burgess, lascia che sia la forma a sobbarcarsi il grosso del carico pesante, rendendo bradicardico il battito narrativo e lasciando che quanto incolla tesi, ipotesi e sintesi si secchi subito dopo essere stato applicato.

Myvincent 29/04/20 11:53 - 3930 commenti

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Sceneggiatura allucinata che parte come un teddy-boys movie in cui un gruppo di delinquentelli si diverte a picchiare duro e poi si trasforma in un film futurista da fine del mondo. Colpisce il clima freddo e di distaccata enfasi, con dialoghi al limite dell'assurdo, interrotto da qualche nota "calda" che denota affezione umana. Nel complesso desolato, irregolare e soprattutto non completamente riuscito nel suo intento apocalittico moraleggiante.

Daniela 6/06/20 14:07 - 13141 commenti

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Il lungo preludio, quando il turista americano in vacanza sulla costa inglese viene malmenato da un gruppo di giovinastri,  può trarre in inganno sulla reale natura di questo film di fantascienza pre-apocalittica che svela a poco a poco le sue carte prima di approdare all'epilogo drammatico. Ed è proprio questa chiusura disperata il pregio maggiore di un'opera certo imperfetta oltre che sbilanciata tra le sue parti per il troppo spazio concesso alle vicende della coppia in fuga ma originale nel plot e potente nel suo pessimismo integrale sulla natura umana. 

Anthonyvm 11/03/21 15:46 - 6350 commenti

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Nel film di Losey, In qualche modo imparentato con Il villaggio dei dannati (ma ancor più col suo sequel del '64), lo scontro e le incomprensioni generazionali, fra giovani pericolosi e vecchi detentori del potere, si diramano in tronconi narrativi apparentemente slegati fra loro (da una parte i teppisti fischiettanti ante-Arancia meccanica, dall'altra la poco etica prigionia dei bimbi radioattivi a opera dei militari), per poi trovare nell'amaro finale una visione d'insieme uniformemente pessimistica (ed essenzialmente adattabile a qualsiasi realtà storica). Difettato ma riuscito.
MEMORABILE: Gli sguardi pietrificanti di Oliver Reed; Le sculture; Il rifugio nella scogliera; La fuga dei bambini; La corsa in auto di Reed; "Help! Help us!".

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Buiomega71 12/01/25 00:48 - 3058 commenti

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Dal ragazzo dai capelli verdi ai bambini dalla pelle fredda, Losey s'addentra nelle mire più ambiziose della casa di produzione inglese e lancia un monito per una (im)probabile apocalisse. I teddy boys della canzone (con un Oliver Reed morbosamente e quasi incestuosamente ossessionato dalla sorella) e la storiella d'amore annaspano, l'intro autoriale (il Losey di Eva?) è troppo lungo e vanesio. Ma una volta nella fossa cala una fredda geometria kubrickiana, con questi bimbi sfortunati dal potere quasi vampirico e uno dei finali più pessimisti e lucidamente crudeli marchiati Hammer.
MEMORABILE: Lo schermo per parlare coi bambini; I bambini si ribellano; La spietata cattura; Lo straordinario piano sequenza nella stanza da letto dei bimbi.

Marmotta 15/01/25 11:31 - 123 commenti

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Il gelido presagio sul futuro del seme dell'uomo di Losey cerimoniere dell'oscurità; anche nella distopia esteta, nei particolari feticistici di scenografie e abbigliamento, il black leather dei teddy boys, le sculture levigate dal vento e dall'acqua memori di Henry Moore, le mille referenze kitsch delle proiezioni nel bunker didattico. Il contesto è determinato dal caso (uomini, un luogo) come in Hitchcock, il capriccio del fato interseca il macroscopico della civiltà come in Greene, senza ragione. L'assurdità della stasi di fronte allo schermo crea significato per un'ora e mezzo.
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  • Discussione Zender • 24/08/19 18:15
    Capo scrivano - 48571 interventi
    Non saprei. Ricordo di averlo letto in qualche libro, ma in effetti non parrebbe essere presente nelle locandine d'epoca. Lo sposterò negli aka.
  • Curiosità Daniela • 5/06/20 14:07
    Gran Burattinaio - 5945 interventi
    Nel 1972 la TV italiana ha dedicato un ciclo a Joseph Losey. In questa occasione,  il film è stato presentato col il titolo "La fossa",  previo ridoppiaggio non essendo disponibile il sonoro originale.
    Fonte: 
    https://www.altrimondi.org/hallucination-di-joseph-losey/
     
  • Discussione Caesars • 5/06/20 15:44
    Scrivano - 16947 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    donde scaturisce il sottotitolo la fossa? locandina e titoli di testa non lo menzionano...
    A questa domanda ha risposto oggi Daniela con la sua curiosità:
    "Nel 1972 la TV italiana ha dedicato un ciclo a Joseph Losey. In questa occasione,  il film è stato presentato col il titolo "La fossa",  previo ridoppiaggio non essendo disponibile il sonoro originale."
  • Discussione Daniela • 7/06/20 07:45
    Gran Burattinaio - 5945 interventi
    In un paio di commenti, ho letto l'opinione che Losey avrebbe "scimmiottato" o comunque tratto spunto per i suoi teppisti da Arancia meccanica. Questo è astrattamente possibile, ma molto improbabile, considerato che A Clockwork Orange  di Anthony Burgess è stato pubblicato nel 1962, ossia lo stesso anno di uscita del film.
    Inoltre vorrei far notare che la banda di teddy boys violenti è presente nel romanzo di fantascienza pubblicato nel 1960 a cui la sceneggiatura del film di Losey è ispirata, sia pure con qualche libertà.  
     
     
  • Discussione Zender • 7/06/20 09:03
    Capo scrivano - 48571 interventi
    OK, uno l'ho corretto, Schramm ho un dubbio, vediamo che dice.
  • Discussione Schramm • 7/06/20 23:25
    Scrivano - 7787 interventi
    se lucius e giuan parlano di anticipazione, io ho scavalcato la transenna e dato una pennellata extra di verde kaki perché l'aggressione a inizio film al professore di letteratura presenta più di una similitudine con quella delle prime pagine di un'arancia a orologeria, a partire dal fatto che avviene ai danni di un professore di lettere (o almeno così mi pare di ricordare, non ho un ricordo fresco né felicissimo del film - non proprio opera che rivedrei immediatamente o volentieri), quindi ok il puro caso e il "plagio involontario", ok la sincronicità junghiana, ok la noosfera e le idee che fluttuano nell'aria che vengono captate da più artifex nello stesso periodo di fase creativa, ma delle due l'una; o burgess ha tratto ispirazione da lawrence .o losey da burgess. oppure dell'una le due: nessuno ha preso spunto da nessuno ed è una incredibile combinazione, che per quanto mi compete resta adombrata dalla legittimità dell'ipotesi, che è molto improbabile ma non del tutto impossibile, considerato che tra uscita del libro e realizzazione del film potrebbe esserci stato un breve iato cronologico e che losey lo stesse leggendo durante le riprese. di fatto è quasi un automatismo, se si ha il libro di burgess tra i 10 top hits letterari da portarsi nella bara, ravvisare una forte parentela tra le due aggressioni specie quanto a modalità.
    Ultima modifica: 8/06/20 00:17 da Schramm
  • Discussione Daniela • 8/06/20 07:55
    Gran Burattinaio - 5945 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    delle due l'una; o burgess ha tratto ispirazione da lawrence .o losey da burgess. oppure dell'una le due: nessuno ha preso spunto da nessuno ed è una incredibile combinazione, che per quanto mi compete resta adombrata dalla legittimità dell'ipotesi, che è molto improbabile ma non del tutto impossibile, considerato che tra uscita del libro e realizzazione del film potrebbe esserci stato un breve iato cronologico e che losey lo stesse leggendo durante le riprese
    Certo, tutto è possibile, ma, come ho già scritto sopra,  una banda di teppisti violenti dai nomi evocativi (Caesar, Cassius) era già presente nel libro di Lawrence, pubblicato in Inghilterra nel 1960, ossia due anni prima di quello di Burgess, e a quello è ispirata la sceneggiatura del film di Losey, quindi ritengo molto più probabile la comune influenza dell'"aria del tempo". 

    Qui sotto, la copertina della seconda edizione italiana del romanzo nella collana Urania:

    Fossa-di-isolamento
    Ultima modifica: 8/06/20 07:56 da Daniela
  • Discussione Caesars • 23/05/22 10:58
    Scrivano - 16947 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    donde scaturisce il sottotitolo la fossa? locandina e titoli di testa non lo menzionano...
    A questa domanda ha risposto oggi Daniela con la sua curiosità:
    "Nel 1972 la TV italiana ha dedicato un ciclo a Joseph Losey. In questa occasione,  il film è stato presentato col il titolo "La fossa",  previo ridoppiaggio non essendo disponibile il sonoro originale."
    Secondo quanto riportato nel libro "A qualcuno piace l'horror" di Stefano Leonforte, la versione tramessa in quell'occasione dalla RAI era quella integrale approvata da Losey e non quella uscita nei cinema. Questo spiegherebbe anche il ri-doppiaggio.

  • Discussione Buiomega71 • 12/01/25 10:14
    Consigliere - 26895 interventi
    Hammer house of horror

    Dal ragazzo dai capelli verdi ai bambini dalla pelle fredda, Losey s'addentra nelle mire più ambiziose della casa di produzione inglese (di cui, poi, se ne lamenterà, per le interferenze hemmeriane, che le tagliarano la sua opera e modificarono l'assunto voluto dall'autore del Servo)  e lancia un monito per una (im)probabile apocalisse, degli effetti nefasti delle radiazioni atomiche e della creazione di una nuova razza di "superuomini" (o superbambini, come nel caso specifico).

    I teddy boys della canzone (con un Oliver Reed morbosamente e quasi incestuosamente ossessionato dalla sorella, e l'unico attore con certo carisma, appena smesso i panni di un tormentato licantropo in uno dei fiori all'occhiello licantropico hammeriano ) e la storiella d'amore altamente superflua e improbabile (lei una ragazzina scipita, lui un maturo americano anonimo che gira in panfilo) annaspano nella noia e nell'inutilità di un intro troppo lungo e vanesio (la casetta al mare di Viveca Lindfors che scolpisce inquietanti statue), dove salta fuori il Losey di Eva e va a cozzare con lo spirito hammeriano (che vorrebbe discostarsi dal b-movie per approdare ad una fantascienza adulta e autoriale, discostandosi da prodotti tipo Villaggio dei dannati-di cui riprende la maternità "dannata"-, dove prende a modello i bimbi perfetti e biondi, ma ben poco minacciosi).

    Ma una volta nella fossa (o nella grotta, in quello che sembra un campo di concentramento) la pellicola ingrana e cala una fredda geometria kubrickiana (il teleschermo per mettersi in contatto con i bambini "atomici", lo splendido piano sequenza dell'intrusione di un soldato in tuta protettiva che entra silente nella stanza da letto dei ragazzini, gli effetti collaterali a contatto con i bimbi "nucleari", la scoperta della loro gelida temperatura corporea) con questi bambini sfortunati dal potere quasi vampirico, che stanno tra l'innocenza dell'infanzia e l'inconsapevole potere distruttivo.

    La spietata cattura da parte dell'esercito (gli elicotteri che torneranno in Caccia sadica) e uno dei finali più neri, pessimisti e lucidamente crudeli marchiati Hammer (le suppliche d'aiuto dei ragazzini nell'indifferenza generale, l'eliminazione diretta di chi è stato a contatto con loro) elevano uno dei prodotti più vanitosi di casa Hammer (che in pochi casi ha bazzicato la SF), dove l'orrore c'entra poco, se non nella figura malinconica di un gruppetto di scolaretti "succhiaenergia", inquietanti nella loro semplicità di bambini.

    E forse raro caso in cui la Hammer si affida ad un regista  dalla forte personalità autoriale, che ci mette del suo (tutta la prima parte è indissolubilmente, nel bene e nel male, prettamente loseyana) mantenendosi a distanza dagli aspetti exploitativi tipici della casa madre dei vari Dracula e Frankenstein.

    Imperfetto ma dotato di un certo pessimismo e da un fascino raggelante (suggestivo il bianco e nero dell'hammeriano Arthur Grant).

    E non sarebbe da escludere che un giovane Stephen King abbia preso appunti per L'incendiaria.



    Ultima modifica: 12/01/25 11:07 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 12/01/25 10:27
    Consigliere - 26895 interventi
    Il dvd edito dalla Sinister

    Formato: 2.35.1
    Audio: italiano (con raccordi narrativi in inglese, dove entrano a forza i sottotitoli italiani) e inglese.
    Sottotitoli: italiano
    Come extra : breve presentazione del film da parte di Luigi Cozzi
    Durata effettiva: 1h, 31m e 23s

    Immagine al minuto 0.53.45

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images70/PDVD-402.jpg[/img]
    Ultima modifica: 13/01/25 09:44 da Buiomega71