La vicenda della mogliettina remissiva e annoiata che scopre istinti oscuri e dionisiaci sembrava intrigante e morbosa al punto giusto, secondo la tipica sensibilità di Sono. Purtroppo il regista è bravo, ma non sempre accorto e sorvegliato, per cui lo svolgimento narrativo si fa ben presto tanto banale quanto sconclusionato. Deludente insomma, troppo forzato e sopra le righe, verboso e velleitario nelle sue ambizioni filosofiche ed autoriali.
Sorvolando sulla facilità con la quale la mogliettina ligia e raffinata si trasforma in una ninfomane/prostituta, il vortice di trasgressione, senso del macabro (efficace la trama che si sviluppa in parallelo) e follia degenerante è discretamente reso. Merito di una regia che preferisce mostrare spingendo l’acceleratore sull’atmosfera macabra e perversa, sull’eros/thanatos che tornano ancora una volta rivelando gli angoli più bui e malsani dell’animo umano (femminile), la coscienza di se stessi in mezzo ad una società cinica e luciferina.
MEMORABILE: Il dialogo a tavola, tra Izuki e la madre di Mitsuko; I seni della protagonista.
Rispetto ad altri suoi film Sono si contiene abbastanza (soprattutto sul versante gore) e provoca meno, ma i risultati non brillano molto. A colpire negativamente è soprattutto una sceneggiatura dapprima facilona e frettolosa nel tratteggiare il radicale cambiamento della protagonista, poi goffa e poco credibile nel tirare le fila della storia. Come sempre la pellicola funziona a fasi alterne ed alla fine può essere l'irritazione il sentimento prevalente nello spettatore. Quasi mediocre ma forse senza
un vero perché.
Divisa in capitoli ed incorniciata da un'indagine poliziesca, la discesa agli inferi di sesso/porno/prostituzione di una casalinga già sottomessa al marito padrone... Mica si risparmia Sono con l'accoppiata eros e thanatos, spingendo il pedale sull'eccesso verbale e visivo (qui poco splatteroso), adottando un ritmo sincopato e condendo il tutto con musica classica e sottofondo martellante. Il risultato stordisce ma, fatte salve alcune sequenze, raramente convince, a partire dalla metamorfosi della mogliettina insoddisfatta. Così così.
MEMORABILE: Nuda davanti allo specchio, le prove dell'offerta di salciccia; Una tazza di té in famiglia, con mamma e figlia che si scambiano convenevoli al veleno
Un China blue filtrato Dario Argento, un In cerca di mr. Goodbar rivisto da Lucio Fulci. Vorticoso e destabilizzante viaggio nei meandri oscuri dell'animo femminile, dove Siono non si risparmia in sesso (ruspante, sporco, quasi da film porno) e in feroci schegge gore da horror viscerale (il baviano e scioccante incipt, l'impressionante tronco umano corroso dai vermi durante l'esame autoptico). Il sangue si mischia con i colori purpurei dei palloncini colorati, la discesa negli inferi peccaminosi di Tokyo si abbaglia di luci suspiriane. Puro cinema di stomaco, che ammalia e seduce. A un passo dal capolavoro.
MEMORABILE: La telefonata al marito con sodomia; Izumi fà pipì davanti a due bambini; Le risate sguaiate di Mizuko mentre viene presa da dietro; Le borse con i resti umani.
Tra i pochi registi autoproclamatosi autori in grado di dimostrare (anche tecnicamente) il merito di tale nomea, Sono azzarda il kolossal sul sesso a tutti i suoi livelli (piacere, merce, perversione) fallendo parzialmente il bersaglio: crea un regno di sesso e mistero ma la struttura smorza sempre il fascino sul più bello, dà una soluzione all'intreccio giallo ma poi scivola nell'ermetico gratuito. Ma non si fraintenda: cinema folgorante, in grado di elevare ad arte ogni fotogramma, al quale si perdona l'uso supponente di Malher nella OST.
Di carne al fuoco ce n'è tanta e Sono è a suo agio nel mischiare le carte e i personaggi. Non tutto torna, la regia appare legnosa, la fotografia ambiziosa ma qualitativamente scarsa. Però offre anche motivi di interesse e gustosi quadretti surreali (le salsicce, la madre). Non sono d'aiuto la versione estesa e il vederlo doppiato. Musiche classiche troppo insistite e accenti morriconiani a sottolineare un tono struggente che però convince solo in parte. Insomma strabordante come il seno della protagonista e sconclusionato, ma merita una visione.
Che si tratti di un’opera ambiziosa lo si intuisce fin dalle prime mosse. Tuttavia, l’impressione è che scavando bene sotto la coltre autoriale di cui si ammanta, la sostanza vera e propria non sia molta. Nemmeno si può definirlo più di tanto astruso oppure ermetico perché di fronte a un simile blocco di granito non si capisce dove il regista voglia andare a parare. Riesce molto bene, invece, nell’intento di far trasparire la malattia e i disturbi mentali che affliggono i vari protagonisti, ma non basta per fare il salto di qualità.
Un film carico di simbolismi, che Sion Sono estremizza per raccontarci in primis la perdita della purezza (spirituale, morale e fisica), ma anche per inscenare una storia di amore e morte, di sesso e psiche. I risvolti gore coi cadaveri in putrefazione sono un pugno nello stomaco, e la parabola della donna oggetto è oscura e limpida al tempo stesso, proprio come lo sono i volti delle due bravissime protagoniste. Non è un film per tutti, ma se entra sotto pelle non lo si dimentica più.
Sion Sono HA DIRETTO ANCHE...
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A dir poco STRAORDINARIO il BR targato Eye Division (che risalta brillantemente i bellissimi cromatismi della forografia baviana suspiriana di Sôhei Tanikawa) e con un audio da paura (si sente addirittura, di sottofondo, le musiche, il vociare e i rumori della notte di Tokyo)
Unica pecca la durata del film
Sul retro cover e riportata "truffaldinamente" la durata di 140' minuti (la versione uncut giapponese)
In realtà è la versione internazionale e dura esattamente 1h, 53m e 07 s
Dopo un lungo scambio - diciamo - epistolare con il buon Buio, è emerso che tra versione breve (poco sotto le due ore, vista nelle sale) e versione lunga (poco sotto le 2 ore e mezzo, penso festivaliera, ma poi edita in bluray) la differenza sostanziale risiede nel personaggio della poliziotta, che nella long assume connotati viziosi e perversi completamenti assenti nella short.
Segnalo che il mio commento fa riferimento all'edizione estesa e che potrà risultare non chiarissimo a chi ha visto la short (priva della chiusa "ermetica" e forse meno discontinua nel montaggio).
In ogni caso, a giorni vedrò anche l'altra ediizone e scriverò sul forum il mio parere.
Deepred89 ebbe a dire: Dopo un lungo scambio - diciamo - epistolare con il buon Buio, è emerso che tra versione breve (poco sotto le due ore, vista nelle sale) e versione lunga (poco sotto le 2 ore e mezzo, penso festivaliera, ma poi edita in bluray) la differenza sostanziale risiede nel personaggio della poliziotta, che nella long assume connotati viziosi e perversi completamenti assenti nella short.
Segnalo che il mio commento fa riferimento all'edizione estesa e che potrà risultare non chiarissimo a chi ha visto la short (priva della chiusa "ermetica" e forse meno discontinua nel montaggio).
In ogni caso, a giorni vedrò anche l'altra ediizone e scriverò sul forum il mio parere.
Curioso come nella versione "corta" la poliziotta sia integerrima e segua solo le indagini (e appare poco nel contesto), quasi "fredda" come la Dana Scully di X Files, mentre nella versione lunga (foto e descrizioni inviatemi gentilmente dall'amico Deep) è una ninfomane che tradisce il marito, con una libido quasi pari alla professoressa e alla casalinga.
Non saprei, ma a saperla troieggiare così mi ha fatto un pò specie (dopo averla vista nella versione corta)
A ogni modo e un film che mi e entrato dentro come una lama di coltello nel più profondo dei visceri.
buio è davvero un grandissimo peccato leggere solo ora le disavventure che narri in questo post, le avessi intercettate prima avrei potuto impedirti di cestinare il dvd (m'ha preso un male enorme nel leggere che l'hai buttato via, era molto probabilmente operabile) e soprattutto di riacquistarlo ex novo.
tempo addietro lo trovavi a nemmeno 40 euro su nierle, a me ha rimesso in sesto parecchia roba sottraendomi a disperazione certa e lutti infiniti.
non buttare più niente! mettili da parte in attesa di acquistare questo, e comunque in alternativa procurati un po' di polish e in alcuni casi dovresti tirare anche così un sospiro di sollievo e riprendere la visione come se niente fosse!!
Schramm ebbe a dire: buio è davvero un grandissimo peccato leggere solo ora le disavventure che narri in questo post, le avessi intercettate prima avrei potuto impedirti di cestinare il dvd (m'ha preso un male enorme nel leggere che l'hai buttato via, era molto probabilmente operabile) e soprattutto di riacquistarlo ex novo.
tempo addietro lo trovavi a nemmeno 40 euro su nierle, a me ha rimesso in sesto parecchia roba sottraendomi a disperazione certa e lutti infiniti.
non buttare più niente! mettili da parte in attesa di acquistare questo, e comunque in alternativa procurati un po' di polish e in alcuni casi dovresti tirare anche così un sospiro di sollievo e riprendere la visione come se niente fosse!!
Grazie Schrammy, ma alla fine il dvd fallato non l'ho buttato. L'ho ripreso in BR e mi tengo pure il dvd che tanto mi ha fatto sacramentare (togliendomi 10 anni di vita)
Preziosissima non poco la tua dritta dell'aggeggio che ripristina i dvd con qualche problemino...Very thanks!
Palma d'oro "buiesca" per il miglior film visto nel 2015 (travolgente, sconvolgente, carnale e sanguigno come pochi, il nuovo China Blue dal Sol Levante resta dentro per sempre e sfiora il capolavoro)
Capannelle ebbe a dire: Grazie della segnalazione e di tutte le descrizioni Buio, mi ha convinto a metà ma sono contento di averlo visto.
Mi fà piacere, Capa...Per me il film più travolgente e fiammeggiante visto nel 2015, ad un passo dal capolavoro. Sembra un China Blue rivisto dall'Argento dei tempi d'oro.
Palma d'oro "buiesca" annuale senza se e senza ma...