Mathieu Kassovitz, ex-enfant prodige del cinema francese, alle prese con una ghost-story qualunque, che si inserisce nell'ampio filone inaugurato anni prima dal SESTO SENSO scomparendo nella mediocrità dal minuto 10 in poi per non riemergere più. Fino alla prima comparsa del fantasma della solita ragazzina dai capelli lunghi (che va in autocombustione in una scena che sembrava promettere ben altri spaventi) si riesce anche ad apprezzare la mano del regista, poi ben presto si capisce quanto il film si perda tra banalità assortite recuperando tutti i luoghi comuni del genere spesso forzatamente (vedi la...Leggi tutto scritta "Not alone" che appare un po' ovunque senza che se ne senta il bisogno). Halle Berry, che in capo a mezz'ora passa da psichiatra (ha in cura Penelope Cruz) a paziente dell'ospedale in cui lavorava trovandosi accusata di un omicidio che non ricorda d'aver commesso, si limita a spalancare gli occhi, a gridare, a fuggire, a correre, a subire violenze senza che mai le passi per la testa di recitare veramente. E considerato che la protagonista indiscussa e assoluta è lei, si può ben capire in quali mani siamo. Anche perché Penelope Cruz è una presenza fugace e sfuggente, Robert Downey Jr. ci mette la faccia ma si ritrova in un ruolo di nessuna utilità, gli altri sembrano anche più svogliati del regista. Il quale piazza un paio di buoni effetti speciali (una metamorfosi "in diretta" spaventevole) e tanti virtuosismi gratuiti e fuori luogo. Coinvolgimento nullo, noia perenne, epilogo da mani nei capelli. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Filmetto al confine del "D" movie. Interessante solo nelle prime sequenze, le uniche studiate. Semplicemente scialbo. Un "pastiche" grossolano di altre pellicole e leit-motive degli horror movie. Troppo spesso inconsistente per tramatura e scene d'effetto sinceramente misere, colto troppo spesso da sonnanbulismo più che da terrore. Penelope Cruz sta molto meglio nei panni di una casalinga che in quelli assunti nel film, gli altri attori mi dicono meno di nulla. Nel complesso perdetelo pure volentieri.
Film dell'orrore e di spavento che pesca a man bassa a destra e manca da tutto ciò che si è gia visto su grande schermo nel campo dei film dell'orrore e di spavento. Niente di nuovo quindi... Inoltre gli attori sembrano completamente fuori parte e mi riferisco a Robert Downey Jr. e a Penelope Cruz, sulla cui recitazione, in questo film, è meglio stendere un pietoso velo. Cosa salvo? Halle Berry che, pur recitando in modo un po' esagerato, ha il volto (scavato e alienato) giusto per il suo ruolo, proprio lei che è di solito molto carina.
Mathieu Kassovitz ha talento da vendere, questo è fuori discussione. Già I Fiumi di Porpora dava un assaggio di quelle che sono (su un piano prettamente visivo) le potenzialità del regista. Gli attori ci sono, in parte ed assai bravi (in particolare Halle Berry), ma è la storia che, miscelando il genere “oriental ghost” (leggasi The Ring) con il thriller occidentale, presenta alcuni momenti di noia, partorita dalla sensazione di déjà vu. Tirando le somme, Gothika avvince... ma non convince. Parziale.
Kassovitz adotta le bimbe convulse dall'Oriente per infestare una clinica psichiatrica della tradizione gotica occidentale. Ci tiene a farci sapere che ultimamente ha visto Scream e Il Sesto Senso. Poi, allestisce scene al cardiopalma citando Argento e il finalone di Tenebre. Troppa grazia per il nostro cervello. L'unica cosa veramente inquietante, è una soltanto: che l'autore de L'odio, a distanza di soli otto anni e dopo una manciata di filmetti, non ha davvero più niente da dichiarare. Fate un po' i vostri conti...
Mediocre thriller dallo stile un po’ troppo videoclipparo il cui punto debole è, come quasi sempre succede in pellicole di questo genere, lo scioglimento dell’intreccio. Lo stile, infatti, non è poi così malvagio, mentre la soluzione finale dell’enigma è assolutamente pedestre e parzialmente prevedibile (almeno dopo un po’ e per gli spettatori più smaliziati). È un peccato vedere un regista dotato, una volta, di grandissimo talento buttarsi via in questo modo. Insomma, i tempi de L’odio sono lontani anni luce.
Che l'horror di questi ultimi 10 anni goda di pessima salute è un fatto, ma grazie ai rachitismi di Gothika non riesce più a biascicare nemmeno un afono 33. Una sfida a tenere le palpebre alzate, e non nella sua accezione positiva. Tisico nelle atmosfere e malcerto nel ritmo, storia nata allo stremo delle forze. Proprio un horror del Kassovitz.
Il regista ha mano felice nel dirigere thriller e anche qui si vede. Purtroppo "Gothica" è un film troppo telefonato e di maniera; le immagini sono belle e gli interpreti se la cavano bene, ma la storia non è molto originale e lo svolgimento della trama abbastanza prevedibile. Kassovitz sempre meno europeo e teso al gusto americano finisce in un film piatto e perde personalità.
Thriller con venature paranormali discreto ma non memorabile. Visivamente intrigante, il film si caratterizza per la buona scelta delle ambientazioni, ottimamente fotografate e che contribuiscono ad un "clima" particolarmente cupo e desolato. Anche gli interpreti (specie la Berry) offrono un valido contributo alla caratterizzazione dei personaggi. Di impatto piuttosto limitato appare tuttavia la sceneggiatura che non va al di là di un "plot" piuttosto scontato e che ricalca piuttosto pedissequamente numerose alte opere del genere.
Ingarbugliato ed illogico, ma ben "stilizzato", questo thriller psichiatrico e parapsicologico non manca di fascino. Strano fascino: sembra che un insieme di luoghi comuni del genere, cioè temporali notturni, ambienti claustrofobici, spettri, visioni, luci tremule e quant'altro siano gettati in un caleidoscopio che si scompone e si ricompone in maniera assurda, per arrivare ad un finale non assurdo, ma certo neppure soddisfacente. Ci siamo già passati, per questa strada, eppure il divertimento non manca. Perché di divertimento parliamo...
MEMORABILE: Gli allucinati dialoghi tra Halle Berry e la Cruz che la mette in guardia contro gli psichiatri (La Berry, Miranda, è una psichiatra...).
Il solito francese ripieno d'ego (qui il sempre sopravvalutato Kassovitz) ci rifila questa porcheria in bilico tra horror e psicologia dove tutto si riduce ad una fotografia piena di virtuosismi da baraccone e inquadrature studiate ad effetto. La protagonista, la sempre insopportabile Halle Berry, non è mai credibile ed è stereotipata come si conviene in questi film. Qualche richiamo all'horror cinese giapponese tutto fantasmi e voilà la confezione è pronta. Fiasco meritato al botteghino.
Psicologa si ritrova rinchiusa nella clinica per malattie mentali presso cui lavorava, con l'accusa di aver macellato il marito, direttore dell'istituto. Lei non ricorda nulla e "vede li morti", ma nessuno le crede... Thriller paraculo più che paranormale, nel senso che butta dentro il calderone di tutto un pò, sperando ne esca fuori un piattino sfizioso per tutti i palati ed invece è pappa riscaldata. Berry bella ed inadeguata, Cruz intercambiabile, Downey Jr. sprecato in un ruolo inconsistente, film modesto e pure noioso.
MEMORABILE: Ma il bimbo nel finale? Non si butta un bimbo in mezzo alla strada senza un buon motivo...
Kassovitz americaneggia a tutto spiano, abbandonando la cupa atmosfera che era il punto di forza de I fiumi di porpora realizzando così uno scialbo tappabuchi da cinema estivo semideserto. La Berry, la Cruz e Downey jr. recitano in modo insolitamente piatto, forse perché si domandano cosa ci facciano in questo film. Grezzo e pedissequamente derivativo come la maggior parte delle pellicole horror odierne. Il gotico è morto, largo a Gothika.
Pellicola del genere horror-thriller non originalissima ma provvista di interessanti scene e riprese realizzate dal valido Kassovitz. Nel complesso, nonostante qualche sobbalzo, la narrazione è ordinaria e il cast, benchè importante, non sembra sempre all'altezza. Finale previsto.
Berry quasi unica protagonista per questa pellicola che, oltre che terribilmente banale, presenta dei buchi incredibili nella storia. Alla fine del film ci si sta ancora chiedendo: ma chi ha ucciso il Dott. Grey? La sceneggiatura va quindi a braccetto con la regia per quanto riguarda la scarsezza e il cast non ci mette molto del suo per tirare avanti la baracca. Ne viene fuori un film che fino all'ultimo speri vada diversamente, sterzando magari sul thriller piuttosto che sull'horror.
Una discreta Halle Berry per un horror non del tutto riuscito. Il film un minimo di atmosfera la crea e per un po' lo spettatore segue l'intrigo con un discreto interesse, ma poi il finale non convince del tutto. Meglio le premesse che lo svolgimento totale, in definitiva.
Il film si potrà ricordare in futuro solo per lo spreco che il regista ha fatto del cast: la figura di Downey Jr. è sostanzialmente inutile, Penelope Cruz (la migliore) è poco utilizzata e Halle Barry non è assolutamente convincente con i suoi urletti da adolescente frustrata. La sceneggiatura è scadente e banalotta e la regia arrogante e superficiale. Invece di inquietare o spaventare la pellicola infonde solamente un profondo senso di noia. Bocciato senza riserve!
Kassovitz va a Hollywood e fa il botto. Se I fiumi di porpora era un delizioso omaggio al cinema argentiano, qui il talentuoso regista francese realizza una ghost story debitrice forse a Echi mortali (il finale è praticamente uguale) ma visionaria e feroce non poco. Filmini snuff girati in scantinati da persone insospettabili (e in mente mi viene My little eye), finale da cardiopalma con l'ultimo, feroce, assassino rimasto. Lo script è minimale, ma la regia di Kassovitz straordinaria e virtuosistica. Ottimi momenti di tensione assicurata. Cult.
MEMORABILE: La frutta marcia nel cesto in cucina; il filmino snuff e la ragazza seviziata; il marito ucciso in casa; lo scontro finale tra la Berry e l'assassino.
D'ambientazione manicomiale femminile, offre un buona atmosfera dalla fotografia buia e crepuscolare. Ci sono allucinazioni e fantasmi all'ultima moda, mentre buone sono le riprese e la recitazione. Il finale è inaspettato, ma si risolve in modo blando. Film divertente e in buona parte riuscito, con notevoli trovate tra cui la scena delle docce e la piscina. La protagonista non è male, dal volto scuro che crea un bell'effetto negli interni blu.
Thriller, con solo delle sfumature horror, che si addentra in ambiti difficili (quelli del paranormale, dei complessi e delle allucinazioni mentali), che alla fine si rivelano più grandi di lui. Lo sviluppo della tensione è adeguato ma si eccede in qualche incongruenza e in qualche stranezza di troppo. La suspence viene così lasciata a se stessa e il mistero viene condotto in modo poco convincente. Halle Berry fa la sua onesta figura e la Cruz ha una parte poco rilevante per eccellere. Si è comunque visto di peggio. **
Non introduce elementi nuovi che possano far gridare al miracolo o spiazzare lo spettatore, ma nemmeno è da buttare via con disprezzo. Non è un horror puro, ma più un giallo che stimola discretamente l’interesse per risolvere il mistero. Gli elementi legati al paranormale rendono la storia più elettrizzante; non ci sono cadute di stile o grosse sbavature e Halle Berry sta sul pezzo fino alla fine. È piacevole, a patto che non si abbiano pretese esagerate.
Può un film partire in un certo modo, passare all'horror sovrannaturale e poi concludersi come un thriller? Forse sì, ma il rischio che si corre è quello di combinare un bel pasticcio. E di pasticcio infatti si tratta perché rimane l'impressione di un film imbastito male in cui il regista abbia voluto cambiare spesso le carte in tavola perché non aveva nemmeno lui in mente come gestire la cosa. I personaggi, nel finale, riescono a perdere la poca credibilità fino ad allora avuta. Passo falso per Kassovitz.
Thriller sovrannaturale un po' confuso nella trama, intrigante in alcuni punti e visivamente affascinante ma con tanti buchi di sceneggiatura evidenti (nella soluzione finale soprattutto). La regia di Kassovitz è bella e visionaria, ma mal servita dai dialoghi e da effetti speciali sotto la media. La Berry è bella e brava ma il resto del cast non brilla particolarmente: la Cruz troppo sopra le righe, Downey Jr. sprecato e Dutton invisibile. Non male la fotografia bluastra.
Classico film né carne né pesce che cerca di accontentare tutti. L'aspetto tecnico più ragguardevole è senza ombra di dubbio la regia, molto abile nella costruzione di inquadrature moderatamente ansiogene (anche in spazi più ampi, vedi la piscina); ma la pellicola pellicola paga fortemente dazio per uno script poco originale - neanche troppo curato, soprattutto nello scioglimento finale - e il cast di attori, uno più sprecato dell'altro. Intrattenere intrattiene, ma è il classico film che si rimuove dopo una settimana dalla visione.
Il ponteggio è traballante, Kassovitz e gli attori ci si aggrappano penzolanti con una mano sola. Eppure, pur in bilico su una struttura così precaria, vedersi sbatacchiare in faccia brandelli di snuff movie, le follie dei manicomi e un John Carroll Lynch invasato a torso nudo ha un suo fascino perverso che mette parecchio pepe sull’ovvietà del narrato. Per la serie come la colonna sonora può salvare l’insalvabile, ascoltarsi “Behind Blue Eyes” sullo spegnersi del finale: ne è prova ideale. A suo modo attraente.
Così come un buon make up può rendere bello ciò che bello non è, così la confezione di questo film tende a sbiadire i non pochi difetti presenti. Kassovitz è però un regista esperto e sa di poter contare su un cast che, forse un po' sprecato (vedi la Cruz), ci mette la faccia senza timori. Da qui le efficaci intepretazione della Berry e di Lynch che rendono il polpettone non del tutto saporito ma almeno non indigesto. Il pubblico però ha tutto il diritto di richiedere e aspettarsi qualcosina di più.
Un horror dal quale era lecito aspettarsi di più, ma che tutto sommato non è male. Halle Berry è una psichiatra che si ritrova di colpo paziente nella clinica in cui lavora. Cosa sarà mai successo? In una escalation di tensione il film procede e, seppur con qualche lacuna nella trama, si arriva alla parte finale soddisfatti. Insipide la prove di Robert Downey Jr. e della Cruz. Solo per gli amanti del genere.
Una psichiatra si trova inspiegabilmente paziente nel carcere in cui lavora, perdipiù senza memoria.Thriller sovrannaturale poco riuscito, con dinamiche piuttosto prevedibili e abbastanza contorte. Intrattiene, comunque, con una discreta dose di tensione. Halle Berry convince (soprattutto in versione originale). Consigliabile per una visione. Colonna sonora così così.
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CuriositàUndying • 11/07/09 00:49 Controllo di gestione - 7578 interventi
Alla sceneggiatura del film ha contribuito pure Sebastian Gutierrez, già regista particolarmente apprezzato per la realizzazione di un noir di certo interesse: Judas Kiss.
La Berry durante le riprese di una scena con Robert Downey,jr. si ruppe sul serio un braccio e quindi le riprese dovettero essere fermate per ben 8 settimane.
Fonte:Imdb
HomevideoGestarsh99 • 8/12/11 01:00 Vice capo scrivano - 21548 interventi
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