Un pistolero aiuta una suora a raggiungere un convento sperduto, o almeno così crede. Ma la suora non è proprio una suora... Commedia western fortemente voluta da Eastwood per dimostrarsi capace di recitare in ruoli diversi da quelli soliti. Siegel cita Sergio Leone, ma la sceneggiatura non funziona granchè e i dialoghi, che dovrebbero essere il pezzo forte con i duetti tra Clint e una graziosissima MacLaine, non ingranano. Per fan dei due protagonisti.
Commedia con velleità semi-serie diretta da Don Siegel ma in realtà solamente commissionatagli da Eastwood che, reduce dalle spaghettate western italiane, tenta di riciclare anche grazie alle musiche Ennio Morricone le stesse atmosfere che permeavano i lavori nostrani. Evitabilissimo ed inconsistente anche per i fan di Clint; molto stranamente si respira e si percepisce una pochezza di un regista che, nell'arco della sua carriera, ci ha regalato perle di assoluta qualità e che poteva tranquillamente esimersi dal realizzare tale sciocchezza. Ridicolo.
Notevolissimo western anarchico, diretto dall'ottimo Siegel e interpretato dalla "strana coppia" Eastwood/MacLaine. Clint ricicla il personaggio che l'ha reso famoso nella trilogia del dollaro di Leone (con tanto di sigaro perenne e smorfie varie) e aggiunge il tipico umorismo sottile che sarà tipico di tanti suoi personaggi futuri, coadiuvato da una MacLaine insolita e convincente in un ruolo ambiguo. Qualche lungaggine di troppo, ma l'ambientazione è stupenda, la score di Morricone eccellente e il film diverte non poco. Di certo da riscoprire.
Clint Eastwood è il cavaliere solitario con il cigarillos tra i denti e senza paura che Sergio Leone ci ha fatto conoscere e la musica di Ennio Morricone, in tema col titolo originale di questo particolare lavoro, fa da trait d'union. Lui rimane abbagliato dalla bellezza seminuda di una sister, o hermana, visto che siamo in Messico, in pericolo e assieme formano una coppia abbastanza stravagante. Se non fosse per certe lungaggini, probabilmente imposte dalla regia, il film ne guadagnerebbe. La bravura della MacLaine alza la quotazione.
Western atipico che ha lo svolgimento leggero e piacevole di un film brillante, con qualche sequenza spettacolare specie nel finale. È però interamente sorretto dalla simpatica coppia Eastwood-MacLaine, che compensano i difetti tecnici e vanno incontro al latente erotismo con qualche battuta provocante. Le musiche di Morricone, quando si fanno sentire, sono divertenti. Al ruolo di Shirley MacLaine si adatta bene la canzone "Sono una donna non sono una santa".
La strana accoppiata Eastwood/MacLaine sembra funzionare per qualche oscura alchimia, ma il film non ha niente di speciale. Siegel dirige bene e alcune scene meritano sicuramente tutto il plauso possibile, ma poi riesce nell'impresa tremenda di far sembrare lungo un film di poco più di 100 minuti. Non ho scoperto dove stia l'inghippo che blocca la macchina, ma sta di fatto che alla fine ci si arriva con un po' di fiatone. Ottima l'idea di reingaggiare Morricone per le musiche, dando così un valido contributo alla riuscita globale.
Don Siegel omaggia il western "leggero" e Clint Eastwood il personaggio che lo ha reso famoso, con la complicità di Ennio Morricone che firma lo score musicale. L'insieme è piacevole e contribuisce alla sua riuscita la spigliata MacLaine che abbastanza a sorpresa trova una buona alchimia con il protagonista maschile. Il tono è quasi sempre scanzonato e irriverente, come si conviene ad una commedia western. Non un capolavoro, ma godibile.
Un avventuriero e una suora coinvolti in un'impresa in apparenza impossibile: rubare un tesoro da un fortino francese in terra messicana... Il titolo italiano e la presenza di Eastwood abbigliato made-in-Leone possono far pensare ad un western canonico pieno di morti ammazzati, invece i morti ci sono ma il tono è picaresco con venature da commedia hawksiana sulla guerra dei sessi, dato che la suorina, interpretata dalla deliziosa e ben poco credibile MacLaine, è tutt'altro che ingenua e sprovveduta. Meno brillante del previsto, il film bizzarro ma non molto riuscito.
Forse uno dei film del binomio Siegel/Eastwood in cui il lato leggero, diciamo comico, è preponderante. Lo sfondo è il deserto messicano, terra di pistoleri e briganti. Clint è sempre a suo agio con fondina e cappello da cowboy, la presenza e il ruolo della MacLaine forse un po' troppo forzatamente scanzonato, ma nel complesso il film è abbastanza godibile. Solito grande lavoro musicale di Morricone.
Mediocre western, dove Clint sembra fare il verso a se stesso, enfatizzando reazioni e espressioni facciali (super ingrugnito, con ghigno nervoso e senza, sigaro compreso). Anche la protagonista sembra messa lì forzatamente, non tanto per la recitazione, ma perchè appare troppo come un elemento estraneo al contesto. Spari e scoppi non mancano. Ma si fatica a seguire la vicenda, nonostante il piano messo in atto. Il risultato è una pellicola usa e getta, che si dimentica con estrema rapidità.
MEMORABILE: "Non vedevo l'ora di riavere il suo mulo alle calcagna..."; Clint nella vasca, vestito, sulla protagonista (emblema di un film troppo forzato).
Da un soggetto di Budd Boetticher scritto parecchio tempo prima e mai portato sullo schermo, un western americano che cerca di fare propria la lezione dei western italiani a partire dalla scelta di Clint Eastwood come protagonista. Don Siegel riesce però come sempre a coniugare insieme ottime scene d'azione, approfondimento psicologico dei personaggi e una grande carica di ironia nelle situazioni e nei dialoghi.
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DiscussioneZender • 15/01/09 16:58 Capo scrivano - 47698 interventi
Domando a Tarabas: hai inserito questo film con titolo italiano "la mano sinistra di Dio", che è un film con Bogart, ma commento e titolo americano mi sembra siano da attribuire a "gli avvoltoi hanno fame", come l'ho infatti rititolato. Potresti spegarmi? Grazie.
Nella sua autobiografia When In Disgrace..., uscita in Italia nel 2001 dall'editore Lindau, Boetticher racconta che nei primi anni Sessanta scrisse questo soggetto pensando a un film con Randolph Scott che però non si fece. Lo stesso Boetticher, avendo seri problemi economici, fu costretto poi a vendere il soggetto che sarà realizzato da Siegel.