Raffinatissimo dramma psicologico con venature thriller in cui si narra la storia, autobiografica, dell’amicizia di una scrittrice di successo con un’amica che durante gli anni del terzo reich si darà all’attività antinazista. Zinnemann è bravissimo nell’intrecciare sapientemente i diversi piani narrativi e nella costruzione dei personaggi e dei loro caratteri. Gli ambienti sono ricostruiti con grande minuzia. Splendidi gli attori con un Jason Robards premiato, giustamente, con l’Oscar.
Penultimo film del grande Fred Zinneman (regista del capolavoro Mezzogiorno di fuoco) è tratto da un racconto autobiografico di Lilian Hellman ed è centrato sulla storia di un'amicizia femminile che si snoda dai primi anni dello scorso secolo. Girato con il respiro dei classici ma con una particolare attenzione alla caratterizzazione psicologica dei personaggi, il film è segnato da una buona prova del cast, con grandi prove di Jason Robards e Vanessa Redgrave.
Due donne, due anime nella memoria del mondo. Etica ed estetica, borghesia ed anticonformismo, passione e coerenza. Julia è la coscienza civile attesa benché insondabile, Lillian la bellezza perseguita benché inattingibile. Non se ne fanno più di film così: conchiusi, esatti, sinceri. Zinnemann dirige con accurato nitore, restituisce un clima storico e culturale con un distacco che suggerisce solo profondo rispetto per l’umanità chiamata in causa. Vigorosa Jane Fonda, entusiasmante Redgrave; comprimari di misurata professionalità. Dialoghi calibrati. Fotografia magistrale. Un film bellissimo.
MEMORABILE: La lunga sequenza in treno; l'ultimo incontro tra Julia e Lillian.
C'è un che di irreale nella figura di Julia, rievocata in flash back dalla voce di Lilian, in questo film dalla struttura non lineare. Julia sembra un imperativo etico che a tratti si riaffaccia nella coscienza di Lilian, scrittrice appassionata ma sensibile al successo mondano. Eppure è Julia ad offrire l'opportunità di compiere quel gesto che dà un significato profondo alla vita di Lilian e, se vogliamo, alla sua arte. Il romanzo da cui il film è tratto si intitola "Pentimento": il pentimento di Lilian è non aver saputo essere... Julia?
Preso spunto da un romanzo autobiografico di Lilian Hellman, Zinnemann dirige questa storia drammatica fra due amiche inossidabili. Jane Fonda forse meritava l'Oscar più di Vanessa Redgrave (comunque molto brava). Avrei accorciato di qualche minuto la sequenza del treno...
Fred Zinnemann si conferma grande regista con questo film che riesce, pur con un ritmo assai lento, ad amalgamare dramma psicologico, buona ricostruzione storica e giallo (la missione di Lilian). Visto il cast, la prova attoriale non può essere che ottima (bravissima la Redgrave anche se in scena per non molto minutaggio, non da meno Fonda e Robards). Se si cercano azione e ritmi elevatissimi, la pellicola risulterà certamente indigesta, ma chi vuole vedere una pellicola dal respiro più "classico" non rimmarrà certamente deluso. Almeno ***
Film di stampo classico-umanistico, tradizionale nell'impostazione ma sincero sia nell'ispirazione che negli intenti (meno sincero, pare, il racconto autobiografico di Lillian Hellman da cui è tratto). Oltre che celebrare la forza e l'idealismo di un'amicizia tra donne, funziona anche come riflessione sui ricordi e sul rimpianto (la struttura a flashback, il malinconico commento musicale di Georges Delerue). Jane Fonda e Vanessa Redgrave, entrambe icone dell'impegno nel periodo in cui il film fu realizzato, difendono bene i loro bei personaggi.
Le intense interpretazioni di Jane Fonda e di Vanessa Redgrave caratterizzano questo buon film diretto da un Zinnemann più che maturo e tratto da un discusso (l'episodio dove la scrittrice si appropria di una vicenda non sua) romanzo autobiografico di Lillian Hellman. Pregevole anche la misurata interpretazione di Jason Robards. Diviso in due: la prima parte è dedicata all'amicizia delle giovani Julia e Lillian, nella seconda riguarda l'avvento del Nazismo con la missione di Lillian in Europa (in questa fase sono forse eccessivi gli stati d'animo).
MEMORABILE: Lillian (Jane Fonda) ebrea, seduta al tavolino di un bar, discutendo con un "amico", si fa il segno della croce.
Una esemplare storia di amicizia fra due donne così diverse fra di loro attraverserà il corso della storia sia mondiale che personale, rimanendo un faro inestinguibile per ciascuna delle due. Ben tre premi Oscar meritatissimi per un'opera dove tutto è di prima qualità e dove il racconto viene scandito da un ritmo anche ansiogeno che non lesina emozioni fino alla fine. Grande esempio di proiezione dello spettatore sui personaggi e sentimenti.
MEMORABILE: Quel copricapo davvero così ad alto rischio...
Un capolavoro di Fred Zinnemann, regista austriaco trasferitosi a Hollywood si ispira al racconto omonimo ed autobiografico di Lillian Hellman, celebre commediografa. Il film rievoca la sua amicizia fin dall'adolescenza con Giulia, ricchissima coetanea americana, ignorata dai parenti, allieva di Freud a Vienna e poi attivista contro Hitler in Germania, nel corso di una missione estremamente pericolosa. Splendida regia, perfetta la ricostruzione scenografica e i costumi, cast ottimo, emozioni. La scena nel bar di Berlino vale da sola tutto il film.
La storia di un’amicizia femminile viene ripercorsa dando attenzione ai momenti storici e alle diversità delle caratterizzazioni. I personaggi hanno spazio e la parte migliore è l’intimità familiare tra la Fonda e Robards. Notevole anche l’interpretazione delle protagoniste, che riescono a trasmettere il senso di vicinanza facendolo prevalere sulle disavventure della guerra. La lunga parte centrale, in cui la Fonda cerca di raggiungere l’amica, poteva essere più incisiva, date le difficoltà oggettive.
MEMORABILE: Il gioco dell’aggiungere le frasi; La notizia dell’avere già una figlia; La ricerca della figlia senza successo.
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La sceneggiatura del film è tratta dal libro di Lillian Hellman "Pentimento: A Book of Portraits". Chi fosse interessato ad approfondire (in inglese), può andare qui