Giù le mani dai gatti: Caccia a un killer online - Docuserie (2019)

Giù le mani dai gatti: Caccia a un killer online (docuserie)
Media utenti
Durata: 3 episodi
Titolo originale: Don't f**k with cats: Hunting an Internet killer
Anno: 2019
Genere: documentario (colore)
Regia: Mark Lewis
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/12/19 DAL BENEMERITO ANTHONYVM
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Anthonyvm 18/12/19 21:50 - 5637 commenti

I gusti di Anthonyvm

La storia di Luka Magnotta, autore del famigerato "1 lunatic 1 ice pick", è narrata dal punto di vista dei detective amatoriali che, nell'oscuro labirinto di Internet, si misero sulle sue tracce. Atipica docu-serie investigativa che si muove fra social, video di YouTube e Google maps. Il confine che separa gli orrori in rete e quelli nel mondo reale si disfa di episodio in episodio in un mix di indignazione, inquietudine e tensione da thriller. Stona un po' la gridata riflessione finale sulla morbosità del pubblico, tutt'altro che sottile.
MEMORABILE: I tremendi snuff coi gattini; Il troll si suicida; Il video minatorio nel casinò; La madre difende il killer; L'ossessione di Luka per Basic instinct.

Fromell 28/09/20 09:10 - 77 commenti

I gusti di Fromell

Pazzesca docu-serie in tre parti incentrata sulla figura di Luka Magnotta, artefice del video "1 Lunatic 1 Ice Pic", in cui lo si vede, all'epoca ventenne, pugnalare a morte e poi smembrare il corpo di Jun Lin, ingegnere informatico adescato su un sito d'incontri. Tra le cose più sconvolgenti che capita di vedere negli ultimi anni: c’è troppo materiale per non restare incollati alla serie e non vederla tutta di seguito come fosse un film di tre ore. Il bello (?) è che è tutto vero.

Schramm 25/11/21 22:21 - 3490 commenti

I gusti di Schramm

Magnotta dice gatto e mette il mondo nel sacco usando la farina degli altrui mulini. Scacchista di prim'ordine, geniale nel macchinare una pista cifrata di omaggi trasudante amore per l'injoke bigger than fiction e copycating applicato a tutto (da Verhoeven a Dnipro) partendo crusher e tagliando il traguardo omicida. Il doc-choc segue la sua battaglia navale col mondo, con qualche paternalismo oratoriale di troppo: spaccia il moralismo per morale, rischia il più sleale trigger warning, col trigger a far da grimaldello. Pecca che sfregia in malo modo un'indagine fin là assai accurata.

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  • Discussione Schramm • 22/06/21 09:57
    Scrivano - 7694 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sì, poi si continua su davibook eventualmente.

    non vedo perché, il discorso sta comunque orbitando attorno a un difetto dell'opera schedata
  • Discussione Zender • 22/06/21 15:24
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Perché si parla del documentario, non del tema (se non marginalmente), per quello appunto esiste il davibook. Non è che in un documentario su Hitler si comincia a parlare di Hitler o dell'intera Seconda guerra mondiale.
  • Discussione Anthonyvm • 22/06/21 16:30
    Scrivano - 804 interventi
    Okay, Zender. A ogni modo appoggio in pieno la critica, Schramm, magari sono stato un po' clemente con la valutazione del doc, ma in generale ho apprezzato l'originalità dell'approccio, almeno nei primi due episodi e mezzo.
  • Discussione Raremirko • 22/06/21 20:46
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Grazie a tutti per avermi fatto conoscere il film; Magnotta lo conoscevo già dal libro Killing for culture.
  • Discussione Raremirko • 22/06/21 21:16
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Esistono sottotitoli?
  • Discussione Anthonyvm • 22/06/21 22:39
    Scrivano - 804 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Esistono sottotitoli?


    Sì, è attualmente su Netflix.
  • Discussione Schramm • 22/06/21 22:59
    Scrivano - 7694 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Perché si parla del documentario, non del tema (se non marginalmente), per quello appunto esiste il davibook. Non è che in un documentario su Hitler si comincia a parlare di Hitler o dell'intera Seconda guerra mondiale.
    ma si stava infatti disquisendo di un difetto - peraltro cardinale - del documentario, ed è impossibile non parlare del tema, trattandosi appunto di qualcosa che documenta la realtà. per cui di essa, in merito al sistema rappresentativo, non si può non tenere debitamente conto. allora per un sampa è vietato parlare di muccioli o delle dinamiche che animavano san patrignano? siamo davvero al paradosso. è come se a un'interrogazione su marx venisse fatto tassativo divieto di parlare dei contenuti del capitale, o più per esteso, del capitalismo. le due cose vanno via insieme. questo è un documentario sul caso magnotta, ed essendo magnotta una sorta di cine-copycat è impossibile non disquisire dell'immaginario che l'ha ispirato, o della forbice biografica ivi catturata. e poi che male c'è nel farlo, a meno di deragliare di brutto in tematiche troppo distanti?
    non so, si chiama discussione generale per cosa?! possiamo solo stare a fare i convenevoli sul mi è piaciuto non mi è piaciuto quoto dissento senza più poter motivare alcunché?
    Ultima modifica: 22/06/21 23:11 da Schramm
  • Discussione Zender • 23/06/21 08:13
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Schramm, se ti fermi al piaciuto o non è piaciuto significa che non hai mai parlato di un film in modo sensato e quindi il discorso si  chiuderebbe qui. Di un film si può parlare giorni, riempire libri senza dover parlare del caso specifico di cui parla, quindi per piacere... Ripeto. Se vuoi continuare a parlare del caso si va su davibook. Se poi si vuol dire qualcosa niente di male, però poi ci si ferma o si passa su davibook. Per un Sampa si può cominciare a parlare ma non riempire pagine sul significato del gesto di Muccioli. Qui normalmente si parla di cinema, non di attualità o dei singoli casi affrontati dai documentari. Non si prende come spunto un documentario su Marx per parlare del capitalismo in generale in un sito di cinema (il che non vuol dire non poter citare il consumismo, va da sé, il mondo non è tutto nero o tutto bianco). Si chiama discussione generale ma è ovviamente sottinteso "SUL FILM", non su qualsiasi cosa ti venga in mente leggendo il titolo. Non è che poi non si possa esondare, ma riempire post e post sull'argomento e NON sul film non va bene.
  • Discussione Schramm • 23/06/21 14:49
    Scrivano - 7694 interventi
    scusa zender, ma da che cinema è cinema un documentario cattura e circostanzia una porzione di realtà, e questa non è segmentabile in compartimenti stagni neanche fossimo in tribunale.se conosci anche solo di traverso, come credo, il caso in questione, sai benissimo che è impossibile non parlare dell'opera (che lo ripercorre minuto per minuto) parlando del soggetto o andando a lambire certi specifici o mirroring tematici (e cinematografici: il cinema è, da sempre e per sempre, una costellazione). l'opera passa per il caso/personaggio che narra (senza il quale nemmeno esisterebbe) e il caso/personaggio passa per l'opera che se l'accolla. non mi paiono così dissociabili.
    altrimenti per l'appunto, altro non resta che attenersi a osservazioni spicciole o considerazioni sommarie sul personale gradimento e sulla ricezione dell'operazione. se questa mostra incongruenze (del caso o del personaggio) che restano senza un tentativo di risposta in un contesto che si preoccupa di fornirle tutte, non vedo alcunché di scorretto o di poco pertinente nel discuterne qui, che è del resto sempre stata la sede deputata per approfondire e allargarsi oltre il criterio estetico e formale, già imbrigliati nei 590 caratteri del commento.

    in ogni caso, e qui passo e chiudo, ribadisco che si stava esattamente disquisendo di un difetto dell'opera (sul quale magari torneremo sopra se/quando vedrai il doc), e neanche piccolo dato che - e non sono neanche da solo nell'osservarlo - sfregia più che malamente un'indagine fin là altrimenti ben elaborata.
  • Discussione Zender • 23/06/21 16:37
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Infatti. Già i documentari su un sito che dovrebbe riguardare cinema e fiction, principalmente, sono "abusivi", a maggior ragione lo diventano anche le discussioni relative che non riguardano la fiction. O meglio, lo diventano se si espandono troppo. Per i motivi che ti dicevo. Non è questo il posto giusto per parlare di capitalismo nella discussione su un documentario di Marx (rimanendo al tuo esempio). Lo si può fare, ma limitandosi o si aprono pagine e pagine che non leggerà mai nessuno (tranne forse qualche storico/filosofo completamente pazzo). Per non dire come sia facile debordare imn questi casi in frasi e circostanze legate a politica/attualità tutte da verificare e che necessiterebbero di verifiche di fonti ecc.