Girl in the basement - Film (2021)

Basato sulla storia di Josef Fritzl, che imprigionò e seviziò la figlia per 24 anni prima di essere scoperto, è un adattamento che sposta la vicenda in un sobborgo americano; la confezione tipica dei prodotti della Lifetime dà un taglio prettamente televisivo in stile anni '90 che sicuramente toglie fascino al film, così come la poca cura nella rappresentazione dei personaggi (praticamente non invecchiano mai!), mostrando il budget ristretto con cui è stato concepito. Buono comunque il cast e la storia di cronaca era talmente eclatante che si racconta da sé, ma resta modesto.

Disturbing drama di ordinaria segregazione che equivoca potenziale drammaturgico con potenza narrativa, sedando laddove vorrebbe e dovrebbe sconvolgere. È senz'altro una grande lezione su come ricavare l'implausibile dalla raffinazione di un evento reale, adagiandosi sul solo evento e perdendo di vista il reale: corpi a prova di lunario, persone incapaci di dubbio davanti all'evidenza comportamentale più urlata. Rende del tutto refrattari alla pur tossica polpa narrativa un cast sempre sopra o sotto le righe e una regia mediasettara che fa della Ròhm la Spasojevic/Wilson dell'Asylum.