Non sono in molti a conoscere il Raffaello Matarazzo autore di commedie scatenate come questa "Giorno di nozze" ed è un vero peccato. Siamo dalle parti Ernst Lubitsch, Frank Capra, con punte di surrealismo alla fratelli Marx. Ritmo indiavolato, dialoghi a orologeria e interpreti straordinari (su tutti la coppia Armando Falconi e Antonio Gandusio). Sullo sfondo un sottile, ben nascosto sarcasmo contro i doveri del cinema di regime. E' abbastanza penoso dover constatare che in epoca democratica di commedie così se ne siano viste davvero poche.
Brillante commedia matarazziana del periodo bellico, perfetta a partire dalle facce dei personaggi principali (la Proclemer, qui Vivaldi, non è ancora la grande attrice che sarà, ma non importa). Ritmo certo non paragonabile a quelli del cinema degli ultimi decenni, ma senz'altro notevole per l'epoca. Gandusio è irresistibile, ma tutti sono adeguati, anche nelle seconde linee (Campanini, Maldacea, Almirante, persino Paola Borboni!). Facendo la tara del tempo, arriva a ***
Ingenua commedia girata durante la seconda guerra mondiale diretta dal futuro "tutore" di Amedeo Nazzari, Raffaello Matarazzo. Il film è recitato e girato con una professionalità indubbia, ma i siparietti romantici sono figli del tempo in cui è stata realizzata la pellicola e quindi risultano un po' zuccherosi. La vera ragion d'essere consiste nella parte comica, con gustosissimi duetti fra i due padri coinvolti nello sposalizio e in un finale gustoso. Fatta la tara, una commedia che comunque mi sento di consigliare con il cuore.
Commedia scoppiettante che cela però un retrogusto più amaro (anche se Matarazzo tiene a freno la propensione al melò). Alla base ci sono i dislivelli economici delle famigle di due novelli sposini (quella di lui è multimilionaria, quella di lei alla canna del gas) e tutte le problematicità e gli equivoci che ne derivano. Ottimo il duo Falconi/Ganduso, i cui dialoghi velocissimi sono i momenti più comici del film. Happy-end appiccicato.
A costo di molti sacrifici, una coppia di modeste condizioni è riuscita a far frequentare alla figlia un collegio di lusso. I veri guai cominciano quando la ragazza si fidanza col rampollo di un ricco industriale... Prima di diventare famoso nel dopoguerra con i melodrammoni Nazzari-Sanson, Matarazzo girò operine simpatiche come questa, in cui lo spunto assai banale viene vivacizzato dai dialoghi spassosi fra Falconi, il pover'uomo che vorrebbe spiegare tutto ma non può, e lo straripante Gandusio, un fiume di parole in piena che travolge l'interlocutore in un vortice di equivoci.
MEMORABILE: "A babbo morto? Bene allora, tutto a babbo morto!"; I mugugni dei creditori alla festa di nozze
La premiata penna di Paola Riccora sembrerebbe proporre la solita storia d’amore contrastata fra innamorati di ceto diverso, e invece siamo letteralmente spostati di peso dall’onda d'urto dell'impetuoso Gandusio che, con il suo irresistibile timbro da cornacchia sfiatata, travolge tutto e tutti, pure sé stesso. Tenta di tenere il suo ritmo dialettico (ed economico) il buon Falconi, ma ci riesce solo quando l'altro è messo fuori scena dal copione. 90 minuti di corsa a rotta di collo con un paio di punti ristoro canori della gradevole Gelli per farci rifiatare. Spumeggiante!
MEMORABILE: Bonotti che passa nel varco nel muro di casa manco fosse la breccia di Porta Pia; L’incontenibile Birolli al punto di dire ‘sì’ al posto del figlio.
Antonio Gandusio HA RECITATO ANCHE IN...
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima visione Tv (Ciclo: "Non solo tormenti - Omaggio a Raffaello Matarazzo", mercoledì 30 luglio 1986) di Giorno di nozze: