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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/10/11 DAL BENEMERITO FAUNO
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Fauno 22/10/11 20:10 - 2212 commenti

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Quasi mai in questi film le istituzioni religiose stanno al posto giusto e sono obiettive, non ipocrite e ammanicate al potere... Il vero cancro sono i matrimoni combinati. Non per niente stravince la madre di lui quando ammette gli sbagli e soprattutto Giovanna, che capisce la situazione. Il resto del film (specie il boss mafioso che ripete sempre il suo nome e il commissario che spia da dietro i muri) è alquanto ridicolo, ma l'impennata finale che arriva dritto alla ghigna non è davvero male. E io che già speravo di massacrarlo a suon d'improperi...
MEMORABILE: "Dì un po', mi preferisci morta o viva?" "Nuda!"

Ciavazzaro 17/05/13 23:05 - 4770 commenti

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Piuttosto terribile. Si salva senza dubbio la stupenda Blanc, ma il film raggiunge notevoli vette trash (l'odioso boss e i suoi complici improbabili narcotrafficanti) e a volte risulta un pochino confuso. Né migliora nel finale quando sprofonda nel dramma con però lieto fine (unica nota positiva, altrimenti il film sarebbe stato da buttare). Anche Venezia non viene resa benissimo. ** solo per Erika.

Homesick 23/08/16 10:43 - 5737 commenti

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La lunga parentesi mafiosa, improbabile ai limiti del ridicolo e con frettolose e improvvise conversioni (Torrisi), è funzionale all'ignobile macchinazione dell'intrigo noir-sentimentale e alla conseguente bella lezione di vita impartita dal paterno e umilissimo vescovo, il personaggio più interessante e decisivo insieme alla ragazza coraggiosa, sensibile e generosa della Novak. Lawrence le prende come nei western e la Blanc ha richiami hitchcockiani. La regia di Pellegrini, sempre diretta e scorrevole, si destreggia tra i diversi registri narrativi e la pluralità di splendide locations.
MEMORABILE: Il colpo di fulmine tra Lawrence e la Blanc; l'umanissimo patriarca; il comprensivo discorso della Novak.

Faggi 22/01/18 21:53 - 1549 commenti

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Erika Blanc e Peter Lee Lawrence in qualcosa come La donna che visse due volte... all'italiana? Purtroppo no. Nella prima mezz'ora si fanno promesse da intrigo (giallo-romantico e paranoico-complottista) con carattere: non saranno mantenute. Si procede per accumulo, tentando di depistare, su note languorose, tra flashback (ricordi), malavita raffazzonata, gelosie sacrificabili, scazzottate western e agnizioni. Sorvolando sui molteplici pressappochismi la visione non è terrificante; l'insieme non è da buttare. Mezzo pallino in più per simpatia.

Myvincent 3/04/18 08:27 - 3741 commenti

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Una love story giovane si schiude fra i canali di Venezia, per poi svanire a causa di motivi da verificare. L'orientamento romanticistico del film fortunatamente è controbilanciato dall'elemento mistery, sorretto da un plot che, però, sembra fare acqua qui e là, attraverso fenditure che ne sbiadiscono la coloritura gialla. Salva la faccia il profilo sinuoso e accattivante di una giovanissima Erika Blanc.

B. Legnani 6/05/18 16:22 - 5531 commenti

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Incredibile pastrocchio: parte in mélo cartolinesco (Venezia, Firenze e Pisa), vira sul mistery, poi sul gangster movie (nella più adeguata Livorno), per chiudere dapprima sul romantico e sfociare nel dramma. Nessuno dei registri toccati regge bene (da notare il boss mafioso che parla di sé in terza persona, come Giulio Cesare, Maurizio Merli e Maradona). Recitato male (il protagonista, più che altro, fuma), in ambientazioni misere, senza budget (i poliziotti di Tranquilli in borghese, per risparmiare sulle divise...). C'è Torrisi, in una conversione assurda.

Markus 27/07/20 17:43 - 3687 commenti

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Si parte con un sentimentale dalle sfumature "noir", dunque si prosegue (e termina) con un film spionistico/mafioso. Di tutto un po' per questa bizzarra pellicola di Pellegrini, che non sapendo dove andare a parare abbraccia - malamente - più generi. Il campionario di battute e situazioni involontariamente ridicole non si contano, a partire dall'ostinarsi, da parte di un mafioso, nel fare proclami in terza persona. Gli va riconosciuta una certa spigliatezza narrativa, ma resta indubbiamente un'opera di serie B inchiodata agli Anni '70.

Panza 29/05/21 17:57 - 1842 commenti

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La vicenda mescola giallo e thriller e, pur non rivelandosi particolarmente originale, poteva essere gestita onorevolmente; invece, dopo un ridicolo incipit sentimentale (ovviamente ambientato a Venezia), scade in una lagnosa monotonia che nemmeno le scazzottate smuovono. Resta almeno l'incredulità di fronte ai predicozzi del vescovo. Lee Lawrence anonimo, ridicolo il cattivo, più carismatica Erica Blanc. Bislacche alcune scelte di Pellegrini (alla sua prima e ultima regia), specialmente le angolazioni della macchina da presa e le ingiustificate inquadrature sghembe.

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