Uno dei tanti tentativi americani di ibridare il giallo alla commedia e uno dei tanti a riuscirci molto male. Collins Higgins, regista nonché sceneggiatore unico, è costantemente indeciso sulla strada da seguire, finendo inevitabilmente per fallire in entrambi i campi. Come giallo infatti FOUL PLAY non è altro che l'ennesima scialba variazione sul tema dell'innocente che viene coinvolto suo malgrado nella lotta per il solito prezioso microfilm. L’aver lasciato enormi spazi alla protagonista assoluta Goldie Hawn ha comportato la penalizzazione della componente più comica in favore della simpatia troppo premeditata e quindi piuttosto fastidiosa della Hawn, che sèguita a sbarrare gli occhi, si prodiga...Leggi tutto in equilibrismi alla Harrison Ford, sbraita, scappa e si impone su tutti senza riuscire una sola volta a divertire. Così per sorridere ci si deve affidare ai comprimari; come il semiesordiente Chevy Chase, ad esempio, che tuttavia si vede poco, a sprazzi, e ha solo due o tre occasioni per mettere in luce il proprio talento, costretto in una sceneggiatura per lui eccessivamente seriosa: è un detective un po' maldestro che comincia bene per spegnersi in inseguimenti da action di serie B con velleità vagamente parodistiche. Meglio allora Dudley Moore, che si ritaglia un paio di scene azzeccate: fa il ricco scapolo con la casa superaccessoriata per gli incontri occasionali (“Staying Alive” a tutto volume, letto con specchio, bambole gonfiabili, luci psichedeliche...), ma siamo quasi alla partecipazione straordinaria e non si va al di là del tormentone. In definitiva un film trascurabile, decisamente noioso e sorpassato. Anche ben confezionato, in apparenza, ma ingiustificatamente lungo e prolisso.
Piacevole commedia giallo-rosa, ben ritmata e ben confezionata, che punta più sull'azione e sull'intreccio che sulle gag. Goldie Hawn simpatica, Chase ancora sottotono rispetto agli exploits ottantiani; il cast è tuttavia dominato dalle due figure di contorno (ma non troppo): Moore (suoi i momenti più leggeri e divertenti del film) e Meredith (perfetto per il ruolo). 2 pallini e mezzo.
Commedia giallo-rosa da cui, due anni più tardi, venne prodotto un serial tv dal titolo Doppio gioco a San Francisco, con Barry Bostwick al posto di Chavy Chase e Deborah Raffin nei panni che qui sono di Goldie Hawn. Il film è divertente, si regge sulle trovate comiche di Goldie Hawn e sulle stranezze di Burgess Meredith, però ha il difetto di essere quello che è: una mera commedia americana di fine anni 70. Mi ha, però, divertito il cameo di Marc Lawrence, uno dei duri tv anni 50/60/70/80.
MEMORABILE: Burgess Meredith, padrone di casa con serpente, impegnato in un corpo a corpo con la cattiva.
Commedia gialla simpatica, anche se leggermente tirata per le lunghe e con qualche sequenza che gira a vuoto. Goldie Hawn e Chevy Chase insieme qui funzionano e la confezione professionale permette di non annoiarsi, tra inseguimenti rocamboleschi e alcuni momenti che fanno il verso ai film di Hitchcock. Rubano la scena sicuramente Moore e Meredith, protagonisti dei momenti più divertenti, mentre la canzone candidata all'Oscar sembra leggermente sprecata per il tipo di film. Non male.
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