Italiano a Londra, in preda a spleen incontenibile, va con la moglie in campagna per ritrovarsi. L'incontro fortuito con un giovane autostoppista innesca uno strano menàge a trois... Curiosa variazione scopofila sul tema dell'alienazione (infatti scrive Guerra, reduce dalle antonionate), con ambizioni autoriali cui si abbinano i relativi difetti (inquadrature "artistiche", barbosità). Non originalissima anche l'idea del drammatico finale. Curiosità, un giovanissimo Timothy Dalton (doppiato da Sergio Graziani). Musiche di Morricone. Così così.
Film noioso e pretenzioso, utilizza senza entusiasmi e senza scintille ogni cliché possibile del suo genere: coppia in crisi, lui bellissimo che non si sa che abbia in testa, lei bellissima che invece di mollarlo tace e si fa umiliare, nessuno che lavori per vivere, incontro fatale con bel giovanotto vagabondo ma elegante, esplosioni di sentimenti e reazioni emotive e fisiche talmente forzate da apparire inverosimili. Se Virna Lisi non fosse così bella ed elegante, il film meriterebbe un pallino senza esclamativo.
Da Metti una sera a cena a La coppia di Siciliano, il tema non era certo nuovo per il cinema intellettual-erotico di quegli anni, ma qui l'aura di scandalo venne amplificata dalla sua uscita a ridosso della vicenda di cronaca nera a luci rosse dei marchesi Casati Stampa. Poi, il film cadde presto nell'oblio come il suo sfortunato autore. Interpretato da un impacciato Mastroianni e da una splendida ma evanescente Virna Lisi, è oggi solo un documento d'epoca, tanto ricco di preziosismi formali quanto noioso. E soprattutto assolutamente inutile.
Lentissimo, ma letteralmente salvato dalla bravura degli attori. Su tutti, a sorpresa, il futuro 007 Timothy Dalton, qui nel ruolo di un vagabondo e capace, perfino a parole (memorabile un botta e risposta con la Lisi), di invertire l'inerzia del film. Visto che il messaggio è "Cosa ti resta da fare se non provi più la benchè minima emozione in nulla?", chissà mai se un film girato a Venezia qualche tempo dopo con un certo Clementi non abbia preso qualche spunto da questo...
La cinepresa, acquistata a un'asta, è per Sandro l'unico modo per dominare e plasmare la realtà a suo piacimento, una scappatoia da una vita che non pare offrirgli più niente. L'idea è intelligente, ma la pellicola gira a vuoto sull'annoso tema dell'alienazione senza cavarne fuori spunti nuovi (l'arrivo del terzo incomodo è sfruttato con poco successo), anzi serpeggia una certa noia. I silenzi e le lentezze sembrano essere dei disperati tentativi per celare la carenza di contenuto. Professionali la Lisi e Mastroianni (come poteva essere il contrario?), ma senza emozionare.
Virna Lisi HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
CuriositàZender • 19/06/22 17:09 Capo scrivano - 47787 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: