Gigolò per caso - Film (2013)

Gigolò per caso
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Conviene sintonizzarsi il prima possibile sulla lunare poeticità del personaggio di Turturro (gigolò per inerzia più che per caso), cercare di entrare nel clima giusto capendo che della commedia promessa dai trailer (comprensibilmente più focalizzati sul personaggio di Allen) resistono solo pallidissime tracce; e quelle tracce, per di più, finiscono con lo stridere inevitabilmente nel contesto molto più metafisico e ambizioso riflesso nello sguardo rapito di Turturro, che pare osservare la realtà in cui si muove come se non gli appartenesse, se la subisse procedendo in una direzione già scritta nel suo destino. L'idea dello gigolo per caso e dell'anziano pappone che ne sfrutta biecamente le...Leggi tutto doti senza troppa malizia sembrava un'ottima base per una commedia brillante, pane per i denti di un Woody Allen in ovvia fase calante ma che avrebbe potuto muoversi in ambiti grotteschi con consumato mestiere. Invece no, il Turturro autore ha in mente tutt'altro: il centro assoluto della storia è lui e chi gli ruota attorno si adegua; da una Sharon Stone sbarazzina ma molto meno esplosiva di quanto ci si aspetterebbe a - soprattutto - una Vanessa Paradis più catatonica che attonita, vedova ammaliatrice oppressa dalle paranoie, pronta a rapire il cuore del protagonista finendo col coinvolgerlo (assieme al suo povero manager) nelle "oscure" manovre della comunità chassidica di Brooklyn. Che il copione sia di Turturro e non di Allen lo si capisce dalla regolare mancanza di incisività nelle parti con il grande comico, che prova in qualche modo a metterci del suo fallendo tuttavia quasi sempre nella stoccata marchio di fabbrica della casa: qualche battuta va a segno, ma la sagacia e la ricerca presenti anche nei peggiori script brillanti di Allen sono qui del tutto assenti, accantonate più per la scarsa predisposizione umoristica di Turturro che per scelta. Resta la forma, laccatissima, concretizzata in una fotografia dai toni caldi che richiama la New York autunnale dell'Allen più poetico e un'eleganza scenografica degna di miglior sorte. Quanto agli interminabili silenzi riempiti da una colonna sonora tutta violini e canzoni d'altri tempi, sono l'evidente conseguenza delle ambizioni inseguite vanamente da Turturro, che s'aggrappa agli sguardi, ai gesti, alle attese e alle pause cercando in essi la giustificazione stilistica a una sceneggiatura rarefatta, evanescente, impostata su sprazzi d'intuizioni aperte e chiuse in attimi che diventano minuti. Conviene sintonizzarsi presto sulle coordinate reali dell'opera, per l'appunto, o si rischia che l'insofferenza sovrasti ogni altra sensazione ponendo come unico obiettivo lo stoico raggiungimento dei titoli di coda.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 17/04/14 DAL BENEMERITO KINODROP POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/04/14
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Kinodrop 17/04/14 22:04 - 2909 commenti

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Nonostante la storia non proprio originale, Turturro è riuscito a confezionare una commedia piacevole, leggera ma non spensierata. Storia di due amici in difficoltà economica impersonati dallo stesso Turturro e Allen che si improvvisano gigolò e manager innescando eros ma anche sentimenti e riflessioni. Gli eventi, anche se prevedibili, non cadono mai nell'ovvio, compreso il finale. Ottimi i protagonisti e le protagoniste, particolarmente sexy; raffinata la fotografia di interni ed esterni newyorkesi gradevolmente distribuiti. Musica ad hoc.
MEMORABILE: La camminata di Allen e la sua famiglia afroamericana; La musica variamente assortita con belle canzoni italiane, francesi e spagnole.

Saintgifts 24/04/14 10:09 - 4098 commenti

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Turturro costruisce attorno a sé questa commedia coinvolgendo (ma è coinvolgente?) un Woody Allen che si trova a suo agio nella Brooklyn della comunità chassidica, in una scenografia autunnale che ben si addice al fading del titolo originale. Meno coinvolgente è invece la storia costruita ad arte, dove tutto sembra scontato, persino la disponibilità di belle donne che potrebbero trovare tutti i maschi che vogliono senza bisogno di pagare. L'anima del film tira in ballo lo stile di vita e le regole della comunità ebraica: con quale scopo?
MEMORABILE: La vedova del rabbino: 6 figli (perché rimaneva incinta con difficoltà) e mai stata sfiorata (accarezzata) dal marito.

Xamini 18/04/14 19:52 - 1244 commenti

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Film di difficile classificazione. (Complice coprotagonista e ambientazione) mi aspettavo una commedia alleniana, invece il cinismo è circoscritto alle battute del nostro e risulta in parte fastidioso a causa del nuovo doppiatore. Turturro controbilancia l'assurdo del proprio amico con un personaggio solido, centrato, attorno a cui ruotano situazioni da commedia sentimentale. Finisce per non far ridere abbastanza, per mancare anche di colpire sotto il segno di Eros e, in definitiva, di raggiungere un qualche scopo; sebbene qualche buona inquadratura, qua e là, si lasci intravedere.
MEMORABILE: Lo sguardo di Sofía Vergara durante il ménage

Markus 19/04/14 10:41 - 3680 commenti

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Uno di quei casi in cui il trailer funziona molto bene: sì, perché traspariva una vicenda tragicomica con battute sagaci e gag pochadistiche/teatrali... pan per i miei denti mi son detto! E invece niente di tutto ciò: la noia prende il sopravvento e ti accompagna per tutta la snervante durata del film, in cui la sceneggiatura non solo non funziona, ma è anche irritante tanta la volontà di trarne della morale. Il viso imbronciato di Turturro, le foglie autunnali di Brooklyn e il pessimo comparto musicale non fanno che infierire ulteriormente.

Didda23 22/04/14 10:09 - 2424 commenti

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Il problema centrale del film è la presenza di Woody Allen. Non preoccupatevi, il newyorchese sfodera almeno un paio di dialoghi geniali ma vederlo (in)castrato in una sceneggiatura malinconica e sottile fa andare i nervi a fior di pelle. Non sfruttare la possibilità di un "pappa" sui generis è peccato mortale. Liev Schreiber completamente fuori ruolo (idem per la Paradis), decisamente erotiche e stuzzicanti la Vergara e la Stone. Un film che non promette ciò che mantiene, con un trailer fuorviante. Turturro da punto interrogativo.

Puppigallo 22/04/14 10:15 - 5251 commenti

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L'accoppiata Turturro (regista-attore) e Allen produce una commedia tediosa e, a tratti, persino imbarazzante. L'idea non era male, ma bisognava sfruttarla nel giusto modo, con scambi frizzanti e situazioni in grado di mantenere costante l'attenzione dello spettatore, soprattutto nel momento in cui Allen dovrebbe dare il meglio di sè, con i suoi nevrotici ragionamenti (ci si aspetta un revolver caricato a proiettili comico-sarcastici, ma è solo una pistola ad acqua dolce-salata). Il personaggio di Turturro invece, regge per circa trenta minuti, dopodichè si perde ogni interesse. Evitabile.
MEMORABILE: Allen a Turturro: "Tu sei disgustoso, ma in senso buono"; Il tribunale ebreo, che dà il colpo di grazia alla pellicola.

Gabrius79 28/04/14 00:48 - 1420 commenti

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John Turturro dirige e interpreta questo film fintamente audace che, se non fosse per una bellissima fotografia e alcuni momenti deliziosi con Woody Allen, si trascinerebbe stancamente verso la fine senza grandi colpi di scena. La storia provoca diversi sbadigli e alcuni momenti sono così noiosi da far perdere l'attenzione. Un vero peccato perché il cast è interessante (una bella e sprecata Sharon Stone, un ironico Woody Allen e lo stesso Turturro, un po' sottotono).

Rambo90 30/04/14 00:55 - 7661 commenti

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Due caratteri che stridono in maniera incredibile: quando c'è Allen si sta bene davanti allo schermo, si sorride e il ritmo va spedito (il vecchio maestro ha ancora tempi comici formidabili), poi c'è invece il film con Turturro, sintonizzato su un altro ritmo, per niente espressivo (minimale direi) e poco loquace. Il problema è lo sguardo: non è un film di Allen ma era lecito aspettarsi qualcosa di simile, visto che musiche e fotografia lo copiano spudoratamente. Invece è un film lento, con personaggi appena abbozzati e dialoghi inconcludenti.

Deepred89 3/05/14 13:05 - 3701 commenti

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Film piuttosto indeciso sulla strada da percorrere, diviso tra l'anima romantica e sotto le righe del personaggio di Turturro e quella logorroica del personaggio di Allen. Stupisce come il Turturro regista riesca (coadiuvato dalla calda fotografia) a conferire un tocco fascinoso al tutto nonostante un soggetto ai limiti dell'impresentabilità. L'atmosfera è rilassante e piacevole e la delicata mano di Turturro riesce a render graziose anche scene (il threesome) sulla carta tremende. E anche come attore funziona. Niente male.

Galbo 30/09/14 05:51 - 12372 commenti

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E’ evidente l’ispirazione dalle vecchie commedie “newyorchesi” di Woody Allen per questa regia si John Turturro, nella quale Allen è addirittura il coprotagonista. Purtroppo la “mano” del regista non è altrettanto felice e la pellicola funziona a corrente alternata: momenti godibili che vanno ricercati nei dialoghi tra i due protagonisti, alternanti a pause narrative in cui compaiono personaggi poco interessanti, tipo quello interpretato da Liev Schreiber. Bella la colonna sonora anche se un po’ invadente.

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Nando 21/04/15 08:42 - 3806 commenti

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Commedia che tende al grottesco con situazioni a volte simpatiche altre tediose. Allen e Turturro sembrano a loro agio regalando qualche brillante dialogo, mentre le interpreti femminili, a parte sprizzare sensualità (Stone e Vergara) non brillano più di tanto, la Paradis appare totalmente inanimata. Sostanzialmente mi aspettavo qualcosa di più intrigante.

Lou 8/10/15 23:49 - 1119 commenti

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Per essere un film brillante, targato Woody, non è abbastanza divertente, mentre per essere un approfondimento semiserio sui bisogni delle donne insoddisfatte è troppo abbozzato; pertanto è difficile inquadrare questa regia di Turturro, che recita bene la parte del gigoló premuroso e tenebroso su commissione del vecchio Allen. Resta comunque un divertissement gradevole, ambientato nella comunità ebraica ortodossa di Brooklyn, derisa pesantemente. La scena al tribunale rabbinico è forse la peggiore del film, mentre è ben riuscito il finale.

Il Dandi 10/07/17 23:29 - 1917 commenti

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Deludente: Turturro sembra voler spacciare il suo film per una regìa di Allen, promettendoci un'insana alleanza fra i due; purtroppo invece i due interagiscono poco e il vecchio Woody è confinato sullo sfondo, costretto in monologhi manco troppo brillanti; anche l'incauta satira dei costumi delle comunità ebraiche ortodosse di New York non è abbastanza incisiva (l'unico che strappa qualche sorriso è il poliziotto fondamentalista Schreiber). Comparto femminile bocciato in blocco, occasione definitivamente sprecata.
MEMORABILE: Ad Allen viene chiesto se abbia mai avuto un "ménage à trois" e lui: "Una volta, durante il blackout del 1977...".

Hackett 4/01/18 08:59 - 1865 commenti

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L'inizio ben dispone e grazie alla presenza di Woody Allen promette una commedia brillante e costellata di battute. Ben presto però il tutto si raffredda in un tormentoato polpettone sentimentale, con personaggi sopra le righe e un ritmo quasi catatonico. Qualche sussulto solo alle apparizioni di Woody, poi ritorna la noia. Buon cast non sempre utilizzato al meglio e dialoghi farraginosi fanno il resto.

Il ferrini 16/05/19 18:56 - 2337 commenti

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Grandissima attenzione alle musiche (il punto più alto è "Tu si na cosa grande", in ultimo scartata per Passione) e alla fotografia, che richiama il coevo Blue Jasmine. Allen fa Allen e, al solito, lo fa maledettamente bene (memorabili i suoi interventi nel "processo" ebraico alla Paradis). Sensuali ma mai volgari la Stone e la Vergara, perfino nella scena del threesome che era oggettivamente ad alto rischio trash. Un film leggero ma non superficiale e d'insolita poesia, visto il tema trattato.

Ultimo 10/11/19 11:10 - 1652 commenti

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Un film in cui c'è veramente poco da salvare, complice una vicenda interessante alla base ma sviluppata in maniera lenta e noiosa. Certo, Woody Allen è sempre un ottimo attore e riesce a sferrare qualche colpo vincente, ma non può reggere da solo la pellicola. Insufficiente la prova di Turturro (protagonista e regista), che pare disorientato e non adatto al ruolo. Guardate altrove se volete gustarvi una bella commedia newyorchese.

Enzus79 5/07/22 22:22 - 2864 commenti

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Un fioraio ebreo diventa un gigolò professionista per le donne newyorkesi. Benché la storia risulti abbastanza fiacca, intrattiene. Certo, se non ci fosse un simpaticissimo Woody Allen (doppiato da Leo Gullotta) il film scivolerebbe nella noia totale. Il processo è il momento migliore della pellicola. Ottima la fotografia di Pontecorvo. Più che buone le musiche.

Daniela 1/01/24 23:34 - 12606 commenti

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Anziano ebreo in procinto di dover chiudere la propria libreria prova a inventarsi una fonte di guadagno convincendo un amico a diventare gigolò per signore in cerca di compagnia e consolazione... Lo spunto e la presenza di Woody Allen fanno presagire una commedia magari amarognola ma sapida ma bastano poche sequenze per abbassare le aspettative: bravo attore, Turturro regista delude dirigendo una commedia fiacca e tanto lenta da sembrare girata alla moviola, Allen non mette a segno nessuna battuta memorabile, Shone appare distratta e Paradis come vedova con sei figli è inverosimile.
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