Note: E non "Ghandi" o "Gandi" o "Gahndi". Vincitore di 9 premi oscar tra cui quello per il miglior film, il miglior attore protagonista e la migliore regia
Monumentale ricostuzione della vita di una delle più complesse personalità mondiali, Gandhi è certamente un film meritorio e degno di visione. La messa in scena è sicuramente grandiosa e il suo ottimo protagonista si cala perfettamente nella parte (giustamente è stato premiato con l'oscar). Il difetto del film è forse quello di essere un po' troppo celebrativo, indugiando eccessivamente nella precisione didascalica della biografia senza osare un po'. Film comunque meritorio e degno di attenzione.
A prescindere dalla potenza dei contenuti e dalla professionalità della realizzazione (garantita dall'interpretazione di Ben Kingsley nei panni di Gandhi, dalle location e dalle scene di massa meritevoli dell'Oscar), nessuno può negare esserci senso artistico e intelligenza, coltivata su temi eterni e simbolici. Ma quello che rende difficilmente affrontabile una seconda volta la visione del film è l'impianto narrativo, stilizzato a puro documentario, tanto più vicino alla cronaca che non al cinema in senso stretto. Dilatato oltre le tre ore...
Attenta biografia del Mahatma, eroe dell'India e del movimento non violento. Un film importante e necessario, ben guidato da Attenborough e straordinariamente interpretato da Ben Kingsley. Se quest'opera, maestosa e fluviale, ha un difetto può essere quello della didascalicità (il regista non a caso è un documentarista): ma in quest'opera è ampiamente perdonata data la statura del personaggio e la sostanziale ignoranza (da parte del pubblico) della sua vita, delle sue parole e delle sue azioni, tutte egregiamente ricostruite e contestualizzate.
Cinema inteso come didattica, atto a far conoscere una delle più importanti personalità del '900. L'opera è maestosa per sforzo, numero di persone coinvolte e per intensità recitativa (Kingsley è superbo nonché praticamente uguale al Mahatma). Lungo sì, ma come si poteva ridurre la vita di quest'uomo a 90'? Documento da custodire in cineteca ed oltretutto utilizzato a volte anche nelle scuole per dare un'idea ai giovani virgulti, senza né voglia né interesse di leggere libri, chi sia stato quest'uomo.
Biopic su una nobile figura di maestosa, raramente eguagliata pallosità. Si sarebbe voluto vedere un film, magari anche a scapito di qualche forzatura storiografica, invece ci viene propinato di fatto un documentario extralarge e costosissimo che, unitamente all'abuso della silhouette e delle massime dell'incolpevole Mahatma anche per reclamizzare connessioni ADSL, risvegliano in noi latenti simpatie coloniali.
La vita e il pensiero pacifista di Gandhi hanno avuto nel 1982 un volto: Ben Kingsley; sì, perché a parte la straordinaria somiglianza, in definitiva questo è stato un film molto importante che ha fatto conoscere al pubblico occidentale - attraverso il grande successo cinematografico - la vicenda della disobbedienza civile (nei confronti dei coloni inglesi in India) da parte del cosiddetto Mahatma. Opera lunga, solenne, dottrinale e attingente anche al sentimentalismo che si giova di una valida ricostruzione storica e di ottimi costumi.
La vita del grande uomo indiano realizzata con dovizia di particolari e forse eccessiva lunghezza. Narrazione attendibile in cui Kingsley si cala perfettamente nella parte. Notevole la ricostruzione storica e il clima storico del periodo. Buone location.
La vita di Gandhi, dagli anni della fine dell'800 in cui come giovane avvocato si batte in Sudafrica per i diritti della minoranza indiana fino all'assassinio da parte di un fanatico indu nel 1948, ricostruita tentando di coniugare le ragioni della divulgazione storica con quelle dello spettacolo. Se alcuni passaggi risultano troppo agiografici e certe figure di contorno mal definite e/o superflue, il film si fa sempre seguire con interesse, per merito della regia altamente professionale di A. e soprattutto dell'interpretazione di Kingley, impressionante per mimetismo. Didattico in senso buono
Biografia dalla giovinezza in Sudafrica del mahatma. Kolossal di ampia durata per descrivere la battaglia senza violenza che porterà l'India a rendersi indipendente dagli inglesi. Sceneggiatura che inevitabilmente cade nella retorica, specie per i messaggi pacifisti, ma che riesce a trasmettere il clima di cambiamento sociale dell'epoca. Kingsley perfetto per il ruolo (anche per una certa somiglianza) e regìa che impressiona nella scene di massa (eccidi, esodo e funerale).
MEMORABILE: La prima strage contro gli indiani; Il cinegiornale dell'epoca; Gandhi in tribunale che rinuncia a difendersi.
Enorme biopic dedicato al Mahatma, alle sue dottrine e a ciò che esse hanno rappresentato per il suo popolo così come per l'Occidente. Attenborough predilige focalizzarsi sugli ideali piuttosto che sulla figura privata, evitando i cliché ed evocando emozioni autentiche senza l'ausilio di artifici retorici, potendo contare anche sulla prova straordinaria di Kingsley che riesce a commuovere con la sola forza dello sguardo. Qualche momento di stanca inevitabile (sempre di tre ore si parla) si fa comunque perdonare. Straordinarie le ricchissime scene corali. Da vedere almeno una volta.
MEMORABILE: L'anziano indigente coperto di mosche; Il massacro della folla inerme; Le ondate di sostenitori di Gandhi prese brutalmente a bastonate dalle guardie.
Biopic del fautore della non violenza e dell'indipendenza indiana dal Regno Unito. Film che definire imponente è poco. Kolossal di fattezze abnormi e forse eccessive. Non annoia, nonostante le tre ore di durata. Non è certamente un capolavoro, ma una buona pellicola da prendere come fonte di spunti interessanti. Ben Kingsley (al suo primo lungometraggio) è più che bravo.
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E’ noto che i film di ricostruzione storica m’infastidiscono (specie quelli coloniali, è vero), ma se sono fatti bene e sono convinto che la pellicola abbia un valore anche sotto il profilo storiografico (come in questo caso) snocciolo buoni voti. Non ho mai affermato che il film in costume equivale ad una palla secca; che in genere non mi garbano, si.
Ad ogni modo devo ammettere che in questo caso sono stato privo di cattiveria per tre motivi:
1. Visto al cinema con Markus Sr. all'epoca
2. Do atto al film di aver fatto conoscere al grande pubblico (compreso me) la figura di Gandhi (cosa non da poco).
3. Sono stato in India con i miei e dei loro amici nel 1987.
DiscussionePol • 1/12/11 19:15 Servizio caffè - 185 interventi
So bene che i tuoi giudizi non sono mai prevenuti, non serve specificare che la mia (e penso anche quella di Buio) era una scherzosa presa in giro.
Peccato che Markus Sr. non sia iscritto al sito, mi sa che anche lui di film ne ha visti assai...
Figurati, neanche pensato! Ci tenevo però a sottolineare che non sono un “talebano” (anche se mi piace farlo quando recito nel palcoscenico della vita ahah).
Markus Sr. quando vuol fare un intervento mi manda un messaggio per email e io glielo posto con il classicissimo "Markus Sr. dice:" (è successo più volte).
Ha visto moltissimi film, ma non è un appassionato di cinema, comunque negli ormai lontani Anni ’80 si andava spesso al cinema insieme.
DiscussioneZender • 1/12/11 20:37 Capo scrivano - 47804 interventi
Markus ebbe a dire: 1. Visto al cinema con Markus Sr. all'epoca
2. Do atto al film di aver fatto conoscere al grande pubblico (compreso me) la figura di Gandhi (cosa non da poco).
3. Sono stato in India con i miei e dei loro amici nel 1987. Il punto 1 non capisco perché dovrebbe implicare un qualsiasi eventuale ammorbidimento. Mica dai il pallino a Markus sr... Io lo classificherei come un infrequente (ma già riscontrato) caso di cosiddetto pallinaggio nostalgico. Perché anche il punto 3 mi pare sia facilmente associabile alla casistica tipica del pallinaggio nostalgico. Poi certo, il punto 2 potrebbe riportarci a giustificare gli altri punti...
Ho espresso il mio giudizio con un commento sincero e con un pizzico di nostalgia/amore di famiglia per l'India (che è valsa una mezza palla in più). Chiudiamo qui la cosa, sennò rischiamo di analizzare sotto il profilo sociologico ogni commento scritto e, nel mio caso, mi pare una mossa azzardata che può scaturire discussioni tediose come gli sceneggiati che guardo ahah
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (domenica 11 maggio 1986, la seconda parte andò in onda lunedì 12 ) di Gandhi: