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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non c'è niente da fare: quando Verdone si ritrova senza particolare ispirazione o ha bisogno di un sicuro successo commerciale tende a rifugiarsi sempre nella macchietta che gli ha dato il successo, da UN SACCO BELLO a TROPPO FORTE fino al recente VIAGGI DI NOZZE: quella del ragazzotto buro dal fortissimo accento romanesco. Così, dopo il relativo flop del pur ottimo SONO PAZZO DI IRIS BLOND eccolo questa volta nei panni del camaleontico Armando...Leggi tutto Feroci, la cui storia viene raccontata da più persone a lui vicine secondo lo stile del celebre capolavoro alleniano ZELIG (la cui caratteristica del protagonista era proprio sapersi fondere con l'ambiente circostante trasformandosi di volta in volta, come un vero camaleonte umano). Verdone, sfruttando il fatto di poter riferire del suo Feroci in periodi diversi a seconda della testimonianza, ne approfitta per mutare di volta in volta aspetto esattamente come ai tempi di UN SACCO BELLO. In pratica l’effetto è quasi il medesimo, dandoci la possibilità di apprezzare ancora la bravura dell'attore romano nella difficile arte trasformistica. Verdone quindi si rifà a ZELIG, come detto, o se vogliamo rimanere in Italia all’eccellente Alessandro Haber di LA VERA VITA DI ANTONIO H., strutturato meglio e sceneggiativamente più coerente, perché qui in realtà l'episodio cardine resta uno e cioè quello centrato sul rapporto tra Feroci e la moglie non vedente di suo fratello maggiore Franco (la bella e brava Regina Orioli, fisicamente simile a Claudia Gerini, che con Verdone faceva coppia fissa dai tempi di VIAGGI DI NOZZE). Gli altri episodi, molto più brevi, sembrano quasi un riempitivo e non ne sono all’altezza (salvo un paio di casi). Il personaggio del superburo comincia comunque a mostrare la corda, con evidenti segni di ripetitività soprattutto a livello linguistico: gli apprezzamenti di carattere sessuale sono gli stessi di sempre, pur se aggiornati ai tempi (“C'hai un culo che pare un sito... ma chi t’ha cliccato?”) e il ritmo a volte appare stentato. Per fortuna Verdone è regista di rango (a differenza di altri attori passati piuttosto casualmente dietro la macchina da presa) e sa tratteggiare con abilità la psicologia dei suoi personaggi, riuscendo a dare un certo spessore a un soggetto che appare povero e riciclato. Si ride, ma non come nei migliori lavori di Verdone e a questo punto ci sembrava preferibile un film come IRIS BLOND, forse meno divertente (ma è tutto da dimostrare) però più sincero e interessante. L'idea di partenza poi, dell’italiano condannato a morte in Africa per ragioni oscure che si scopriranno solo nel finale (senza troppa sorpresa) ricorda in parte MARRAKECH EXPRESS e già allora non era una novità. Dispiace vedere che tra gli sforzi di Verdone di creare un umorismo intelligente e originale vengano premiati regolarmente i più volgari e scontati. GALLO CEDRONE resta in ogni caso un film piacevole e gioioso.

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Galbo 14/11/07 05:45 - 12372 commenti

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Un commedia sottotono per il regista e attore Carlo Verdone. L’idea è quella di rappresentare un certo tipo di società, quella dell'apparire sopra l'essere, dell'assenza di valori dove questi dovrebbero essere maggiormente presenti (la famiglia, la passione politica). Purtroppo il film non riesce ad elevarsi (causa una sceneggiatura insufficiente) sopra il macchiettismo di maniera anche se la prova del protagonista è più che buona.

Ciavazzaro 25/05/09 16:26 - 4768 commenti

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Evitabile film con Verdone. Non mi ha né divertito né coinvolto: risulta essere parecchio scialbo. Verdone offre un interpretazione a mio avviso eccessiva e la regia non funziona di certo in modo migliore. Poi si sa, non sono un fan dell'attore; certo che anche il cast secondario...

Ikke 22/11/09 00:41 - 19 commenti

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L'ultimo fuoco di Verdone: dopo saprà solo riciclarsi in una serie di pose ed isterie automatiche, ma qui afferra il toro per le corna. Il macchiettismo è molto più ridotto di quanto titolo voglia far intendere e ad ogni modo di ottimo livello. La spirale che avvolge l'episodio centrale sulla cognata, benchè col sapore della rimasticatura, diventa una cavalcata di ghiaccio e ironia nera degna delle sue introspezioni migliori. Verdone tiene un personaggio difficile e la Ovioli è puntuale. Da rivedere-rivalutare senza lo spettro del botteghino.

Herrkinski 14/02/10 18:16 - 8052 commenti

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Non tra i migliori del regista/attore romano, ma comunque è guardabile e meglio dei lavori degli ultimi 10 anni. È fin troppo facile per Verdone rimettere i panni del burino romano, con un contorno di satira sociale (la superficialità e la mancanza di identità dell'italiano medio) e un pizzico di malinconia: ma in fondo ai suoi fan piace così e il film scorre piacevolmente, purtroppo senza alti ma anche senza evidenti bassi. Il cast di contorno è discreto, la sceneggiatura "a ritroso" un po' confusionaria; si ride, ma senza esagerare.

Deepred89 31/01/11 00:59 - 3701 commenti

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Commedia interessante, ripetitiva, involuta ma ricca di buoni spunti. Si inizia con una serie di sketch in stile Un sacco bello non particolarmente esaltanti, poi il film nel secondo tempo si fa meno frammentario e prende quota, descrivendo un personaggio, per quanto simpatico, di un'incoscienza che sfocia spesso nel cinismo più gratuito. Peccato che tale discorso si involva in un prefinale rivelatore (con annesso finale) piuttosto idiota. Comunque si ride molto e alcuni dettagli dimostrano ancora una volta l'intelligenza del regista. Non male.

Stefania 8/03/11 22:53 - 1599 commenti

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No, troppo facile! Se Verdone voleva prendere di mira qualunquismo, demagogia, terzomondismo, perenne immaturità dei quarantenni, subcultura New Age e altre pesti del secolo, ha scelto il bersaglio più indifeso, questo Armando Feroci che, nel suo greve e straripante macchiettismo, si divora una storia che poteva (e forse voleva) essere l'amara parabola di un eroe dei nostri incerti giorni. Neppure la struttura semi-flash back giova alla fluidità del film, anche se forse voleva servire a dare un tono caricaturalmente epico alla narrazione. Uno dei peggiori Verdone, forse proprio il peggiore.

Mdmaster 3/05/11 10:30 - 802 commenti

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Gli ultimi film di Verdone, rivisti anni dopo, acquistano sempre maggiore valenza, rivelandosi meno peggio di quel che si credeva. Qui l'autore ci presenta un personaggio profetico, tremendo e incosciente "sòla" che, in qualche modo, esce sempre vincitore, quasi come il Gassmaniano Bruno Cortona. Divertente a tratti, riflessivo in altri; non porta pienamente a frutto quanto prometteva, perdendosi in una sceneggiatura confusionaria. Decisamente vedibile. Peccato, però, che di questo film si ricordino sempre le battute più stupide.

Il Dandi 3/05/11 13:25 - 1917 commenti

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Tra i più "inutili" titoli di Verdone, che non aggiunge nulla né al suo repertorio di macchiette coatte né alla sua sagacia di autore in grado di approfondire rapporti familiari tesi. Un film di transizione, incompiuto, irrisolto, che non riesce mai ad andare a fondo come vorrebbe; eppure non è tutto da buttare via: la biografia immaginaria e spezzettata di questo anti-eroe (che passa da un raduno di sosia di Elvis alla candidatura alle elezioni politiche) strappa più di una risata.
MEMORABILE: Ao, a bella cavalla, a bella puledra... lo sai che c'hai un bel sito? te c'hanno mai cliccato sopra?

Mco 15/05/11 22:57 - 2323 commenti

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Non il miglior Verdone in questa pellicola che vede ancora una volta il nostro alle prese con una ragazza con problemi fisici (qui interpretata dalla poco convincente Orioli). Soliti tentativi di ripetere i fasti dei personaggi che hanno reso celebre l'attore romano e solita comicità mista a sentimentalismi. Si ride in qualche occasione (le gaffe iniziali sulla cecità, la borsa tirata sulla testa della serva...), ma nel complesso non ci diverte come solitamente accade nei Verdone movie.

Nando 3/03/12 10:45 - 3806 commenti

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Verdone si cimenta con questo cialtronesco personaggio che rispecchia l'Italia del periodo attuale. I momenti goliardiaci abbondano e il regista romano si mostra come il vero protagonista di tutta la vicenda. Tra smargiassate e pentimenti si arriva a un finale realista che fa riflettere.

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Nancy 19/08/12 00:25 - 774 commenti

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Verdone nel ruolo del coatto fa sempre ridere e anche in questo film lo conferma. Nonostante ci sia qualche rallentamento qua e là (un po' troppo lunga la parte con la cognata cieca Regina Orioli), la sceneggiatura regge bene, all'inseguimento attraverso i ricordi altrui (stile Quarto potere!) della controversa figura di Armando Feroci, rapito e condannato a morte dai fondamentalisti islamici mentre si trovava in missione di pace. Martire o reo? Simpatico il finale. Non male, anche se Verdone ci ha dato di meglio.

Samuel1979 21/10/12 00:05 - 546 commenti

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Togliendo gli innumerevoli virtuosismi di Carlo, il film non regala nulla di buono, anzi a volte si ha la sensazione che si tenda a far ridere per forza con battute grossolane, non degne dei film di Verdone. Ma c'è di più: certe sequenze sono proprio deprimenti, fra tutte quella del raduno di Elvis e quella del finto viaggio a Pisa. Da salvare solo il brano "Low Down" di J. J. Cale.
MEMORABILE: "Questo è m'paja e fieno che se fa a Miami".

Homesick 17/11/12 17:30 - 5737 commenti

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L’irrecuperabile scapestrato Armando Feroci discende dai personaggi di Un sacco bello e Bianco rosso e verdone, con i quali il regista-attore può sbizzarrirsi in mimiche, gesti, travestimenti e battute in romanesco. Nulla di nuovo, però la commedia ha una buona tenuta, infila diversi episodi spassosi e l’ultimo sketch ci fa interrogare su quale potrebbe essere l’origine di certi nostri politici… La recitazione della Orioli è davvero pessima, ma almeno sa rendere con credibilità lo sguardo spento e i movimenti cauti della non-vedente.
MEMORABILE: Feroci agente immobiliare; il quiz; Feroci convinto di essere figlio di Elvis Presley; la finta visita a Pisa; il numero di strip-tease della Orioli.

B. Legnani 17/12/12 12:36 - 5519 commenti

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Film di Verdone tutt'altro che indimenticabile. La struttura ad episodi, inframmezzati dagli aggiornamenti della vicenda dalla quale si parte (la condanna a morte), riduce il film a momenti bozzettistici spesso slegati, non sempre funzionanti (si pensi alla parentesi, davvero brutta e tirata per i capelli, oltre che per le lunghe, della finta Pisa). Il cast secondario, forse ad eccezione di Triestino (austero fratello tutto d'un pezzo) è decisamente mediocre.

Roger 24/02/13 10:12 - 143 commenti

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L'idea originale del film è buona e soprattutto quanto mai funzionale al trasformismo di Verdone, che qui interpreta un trasformista sociale, un fallito che risorge ogni volta dai suoi fallimenti seguendo la sua indole di mitomane e magalomane. Un personaggio quanto mai attuale (da incoerente trasformista finirà giustamente in politica...). Peccato che la sceneggiatura non sia sempre all'altezza e si perda in lungaggini tediose (la finta gita a Pisa).

Jandileida 1/04/13 14:50 - 1558 commenti

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Sicuramente non siamo di fronte al miglior Verdone: cinematograficamente più che imperfetto, pieno com'è di lungaggini (nella parte centrale il ritmo cala vistosamente) e, già nel suo protagonista, tutto meno che un inno all'originalità. Eppure rivisto oggi quasi inquieta per la precisione con la quale viene centrato il retroterra culturale di una certa classe politica italiana, arruffona ed arraffona, che ci ha condotti nelle nostre attuali, poco invidiabili, condizioni. Inoltre, da comico puro, Carlo piazza almeno un paio di zampate molto molto divertenti.
MEMORABILE: "Se score, finarmente a Roma se score"; Al posteggiatore con la gamba di legno: "c'hai un piede magico"; I tentativi di risveglio dal coma.

Motorship 27/04/13 17:43 - 585 commenti

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Uno dei film peggiori (se non il peggiore) di Carlo Verdone. Magari l'idea di descrivere il trasformismo made in Italy attraverso il suo personaggio ossia un perdigiorno riciclatore patologico era buona, ma putroppo sia a causa di una sceneggiatura scadente che di un eccessivo macchiettismo del personaggio, il film delude. Qualche guizzo simpatico c'è, ma alcuni momenti sono insopportabili (vedi il raduno di Elvis o la storia con la cognata non vedente). Un buco nell'acqua.

Gabrius79 21/06/13 00:01 - 1420 commenti

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Commedia amarognola un po' sottotono con un Carlo Verdone che riesce a strappare alla fin fine qualche risata. Regina Orioli nel ruolo della non vedente è discretamente brava e credibile. Molto bravo Paolo Triestino del ruolo del fratello austero. Passabile.
MEMORABILE: I tentativi di Verdone di rimorchiare le donne.

Maxspur 17/12/13 20:00 - 89 commenti

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Verdone conclude il decennio artistico nella mediocrità di questa pellicola diretta evidentemente con la mano sinistra; viene esibita la consueta romanità ma nella sua forma più greve e fastidiosa; in definitiva si ride poco e male. Il ruolo della coprotagonista, che solitamente nella filmografia del nostro è di una certo spessor,e qui viene affidato alla figura impalpabile di Regina Orioli, che tenta inutilmente di risollevare le sorti di una trama già di per sé inconsistente offrendo spunti per gag di dubbio gusto.

Redeyes 28/01/14 07:44 - 2442 commenti

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Un episodio minore del grande Carlo che, tuttavia, rivisto ad anni dalla prima volta sembra quasi migliorare. Feroci è coatto all'ennesima potenza e sopratutto incredibilmente laido nei sentimenti e da qui il finale, ma prima? La prima parte del film è quasi macchiettistica e poco dice, la seconda ha uno spessore maggiore ma viene sporcata da una Orioli antipatica e molle come sempre (vedi Ovosodo). Detto ciò, questo secondo "spezzone" scorre piuttosto bene e vira sui binari classici verdoniani.

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Dengus 22/04/14 16:06 - 361 commenti

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Considero questo film uno dei "minori verdoniani". Spesso per un verdoniano come me ci vogliono 2/3 visioni per farmi apprezzare un suo film. Questo lavoro nemmeno guardandolo a oltranza dopo più di quindici anni riesce a piacermi. Sarà la trama confusa o la caricatura del personaggio Feroci, così esasperato da non risultare credibile, sarà la spentissima Orioli e il resto del cast a non ben collaborare. Qualunque cosa sia è uno dei film di Verdone che faccio fatica a guardare e digerire. Mezzo voto in più per l'affetto che mi lega a Carlo.

Ramino 27/06/14 20:49 - 127 commenti

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Qualche buona gag non salva del tutto questa opera riuscita a metà del grande Verdone. Certe situazioni potevano essere evitate, come a esempio lo scomodare Elvis (poco credibile direi) oppure la scelta della Orioli come cognata non vedente. Il finale molto realistico poteva essere sviluppato meglio.

Stelio 5/07/14 11:46 - 384 commenti

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Punto più basso della parodia caricaturale tipica del Verdone esordiente, "Gallo Cedrone" è un lavoro che non esce mai dal suo guscio. Alcuni momenti sono validi, altri completamente da dimenticare; il personaggio probabilmente, negli intenti dell'autore, doveva essere un approfondimento dell' "Ivano" di nuziale memoria, spunto per una riflessione più seria. Lo scopo non può dirsi ottenuto, anche a causa di una sceneggiatura che in certi frangenti risulta veramente ripetitiva. Un film stanco.

Vitgar 7/06/15 08:43 - 586 commenti

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Classica commedia alla Verdone, di sicuro non tra le sue migliori. Continua la strutturazione sostanzialmente a episodi, con il motivo di fondo del rapimento che ogni tanto riappare. Verdone, come sempre, è in buona forma e i suoi personaggi paradigmatici dell'eterno Peter Pan fanno sorridere anche se non di rado eccedono. Gli altri attori non pervenuti.
MEMORABILE: "C'hai un soriso verticale che è na favola!"

Pinhead80 13/07/15 12:27 - 4715 commenti

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La televisione annuncia il rapimento di un operatore della Croce Rossa: Armando Feroci. A ritroso scopriremo la storia di questo personaggio incline al tradimento e alla vita sregolata. Verdone è un one-man-show e qui lo conferma interpretando un uomo che se ne frega di tutto e di tutti perseguendo il proprio ideale di vita, incapace di gestire la propria esistenza e quindi di prendersi ogni tipo di responsabilità. Del film mi è piaciuto tutto, anche se la storia con la cognata alla lunga fa perdere in vivacità.

Piero68 23/11/15 13:41 - 2955 commenti

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Poca originalità per una delle maschere di Verdone più famosa ma che forse ispira meno simpatia. Armando Feroci è la summa di vecchi personaggi e di una classica comicità dell'attore romano che in questo caso preferisce vincere facile e giocare su campi già affrontati: rapporti familiari travagliati e un'eterna immaturità e superficialità del personaggio nell'affrontare la vita. Si rivedono i soliti caratteristi ma il cast principale proprio non c'è, visto che tutto gira attorno a Verdone. La Orioli, unica coprotagonista, va a corrente alternata.

Daniela 1/02/16 13:25 - 12606 commenti

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Un italiano volontario della Croce Rossa rischia la pena di morte in un paese mediorientale: è lo spunto a cui si aggancia un ritratto a più voci del protagonista Armando Feroci, un tipo spregevole e patetico sotto tutti i punti di vista, se solo fosse un personaggio e non una compilation di macchiette. La simpatia dell'attore riesce a strappare comunque qualche sorriso, ma la scarsa vena del regista non consente al film di andare oltre la riproposizione frammentaria delle solite maschere sull'italiano medio imbranato, maschilista, ignorante, volgarotto, pieno di ingenue fantasie.

Il ferrini 17/07/16 23:47 - 2337 commenti

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Armando Feroci è la versione 2.0 di Enzo, che vent'anni prima era un sacco bello e adesso invece è un po' patetico. Regina Orioli, dopo la piccola parte in Ovosodo, qui ha il suo primo ruolo da protagonista e tutto sommato se la cava, nonostante il difficile compito (nel film è una non vedente), ma il soggetto è veramente molto esile e la pellicola vive principalmente di gag dall'efficacia altalenante (divertente la finta Pisa). Il rapporto con la disabilità è senza dubbio più riuscito in Perdiamoci di vista. Verdone attore, comunque, non si discute.

Rambo90 20/01/18 23:42 - 7661 commenti

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Verdone rende protagonista il suo personaggio del coatto rendendolo però un più verosimile, anche se capace di momenti di assoluta follia. Ne esce un film comicissimo, con molte trovate davvero riuscite e un procedere praticamente mai noioso. Certo la trama è inesistente; c'è solo la voglia di raccontare il personaggio, capace di un cinismo incredibile ma anche di bei momenti di tenerezza. Si ride molto, Verdone attore al top della forma, non male il cast secondario.

Vice 8/11/18 23:23 - 33 commenti

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Un'occasione sprecata: l'idea di sviluppare il profilo di un uomo rievocato dai ricordi dei vari conoscenti non è malvagia, come non è malvagia la riflessione sul trasformismo sempre più dilagante in Italia. Peccato che il macchiettismo sia dilagante e Verdone (tolte un paio di sequenze che, difatti, possono essere godibili anche se visionate al di fuori dal film) sia esagerato nelle parti da "burino" e quasi svogliato in quelle più drammatiche. La regia e la messa in scena sono lacunose e il cast secondario imbarazzante.
MEMORABILE: "Ma 'a modernità de Dante?"

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Markus 8/07/19 14:33 - 3680 commenti

I gusti di Markus

Insieme a Il bambino e il poliziotto resta una macchia nella filmografia di Verdone, almeno nei primi vent'anni della sua carriera (francamente la parte più convincente). La vicenda dell'eterno Peter Pan di borgata romana ha stufato: non fa più ridere per carenza di annesse battute e di una storia appassionante. Anche sul fronte della coppia con la ragazza di turno (stavolta tocca a Regina Orioli, che coglie l'occasione per mostrare il suo torace) non riesce a essere ficcante come invece in passato è stato con altre attrici.

Jdelarge 18/10/19 23:55 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Buon film con il solito Verdone in grado di far ridere con eleganza e semplicità, qui impegnato nell'interpretare un eterno bambino incapace di assumersi alcun tipo di responsabilità. Gli sketch sono riusciti e sempre in grado di divertire. La trama ha un andamento disomogeneo e non troppo chiaro, che culmina in un finale che delude abbastanza. Comunque buono.

Zender 3/11/19 17:53 - 315 commenti

I gusti di Zender

Spregevole nelle ricostruzioni di chi l'ha conosciuto e ha il compito di tratteggiarne il carattere, ora che è condannato a morte in un paese mediorientale Armando Feroci riesce indirettamente a far emergere la sua ingenua tenerezza, nascosta da quel gallismo puerile da sempre cifra stilistica di una delle più note facce verdoniane. Fanatico di macchine e di Elvis, Armando diverte quando nei panni di agente immobiliare seduce la futura moglie e quando fugge con la cognata non vedente (perfetta la Orioli) oppressa da un marito che non la fa mai ridere.
MEMORABILE: Il virtuosistico inganno uditivo ai danni della cognata cieca: un anonimo spiazzo nel verde spacciato per Piazza dei Miracoli a Pisa!

Minitina80 30/03/20 16:42 - 2976 commenti

I gusti di Minitina80

Armando Feroci è una delle tante maschere che Verdone ama raccontare, un eterno ragazzo la cui romanità verace potrebbe quasi trovare una collocazione nelle opere del Belli. Il soggetto in sé è ben poca cosa e non solletica alcun traporto particolare, se non per le situazioni comiche che si vengono a creare, spesso slegate tra loro. Tuttavia l’uso di un preciso linguaggio è rodato e le occasioni per ridere non mancano. Si sentono, invece, le assenze una spalla incisiva e di caratteristi di contorno che avrebbero conferito maggiore sostanza.

Mickes2 8/04/20 22:47 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Spensierata e abbastanza gradevole commedia nella quale il personaggio del coatto disegnato dal regista romano nelle pellicole precedenti viene ampliato e tratteggiato. Tutto si regge sulla prova attoriale di Verdone, qui un vero e proprio caratterista. Il risultato in fin dei conti è apprezzabile, anche se non mancano momenti più che abbozzati. Brava la Orioli.
MEMORABILE: Il dualismo tra Armando e il fratello.

Ultimo 3/06/20 22:02 - 1652 commenti

I gusti di Ultimo

Un Verdone scatenato dirige  e interpreta un film di modesto livello che viene salvato solo dalle sua bravura e spontaneità. Il "suo" Armando Feroci è un personaggio esagerato, che ne combina di tutti i colori con le donne, con il fratello e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo il film non è accompagnato da una sceneggiatura valida e si arriva alla fine arrancando in più momenti. L'idea di descrivere la superficialità  dell'animo umano poteva essere gestita meglio.
MEMORABILE: La scena di un cui Verdone si improvvisa agente immobiliare.

Lou 6/06/20 18:08 - 1119 commenti

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Di certo non uno dei migliori film di Verdone, anche se in alcuni spezzoni si rivela piacevole e divertente. Il regista e attore romano ricorre ai suoi ormai classici ritratti dell'italiano superficiale, ingenuo e opportunista, ma senza soluzioni particolarmente originali. La sceneggiatura è fin troppo elaborata mentre il ritmo è altalenante, particolarmente fiacco nella fuga d'amore con la cognata non vedente.

Pessoa 17/07/20 07:35 - 2476 commenti

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Commedia di Verdone che si svolge su un canovaccio già ampiamente sperimentato (Allen e Sordi fra gli altri) che alterna episodi della vita del protagonista a testimonianze di persone a lui vicine. Lo spunto, originale, regala diverse gag efficaci nella prima parte per poi spegnersi lentamente in lungaggini poco coinvolgenti (la finta Pisa) o piuttosto stereotipate (la love story). Verdone attore è bravo come al solito, ma tende a "cannibalizzare" il film favorito da un cast piuttosto mediocre. Non un episodio fra i migliori nella filmografia del regista. Visione non fondamentale. 
MEMORABILE: "Me faccio na botta de meditazione"; Gli approcci in auto.

Paulaster 28/10/20 15:56 - 4375 commenti

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Volontario romano è condannato a morte in Africa. Nella parte iniziale Verdone sfrutta il suo lato burino con diverse scenette che risultano divertenti. Per risollevare poi la qualità della sceneggiatura entra in scena l'ipovedente Orioli che fa sparire magicamente la "coattitudine" a Verdone e che riesce a essere delicata, col suo handicap. Conclusione debole che torna ai soliti stilemi comici. Lavoro altalenante con poco aiuto dai comprimari.
MEMORABILE: Il figlio di Presley; I giri in macchina della Orioli; "Abbella samaritana!".

Camibella 22/11/20 23:56 - 277 commenti

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Probabilmente il peggior film di Carlo Verdone, volgare nei dialoghi e scarno nei contenuti. L'attore romano dimostra di non essere a suo agio quando cerca di parlare di temi un po' più impegnati e il film, che scorre come un racconto, cede man mano che procede nella narrazione. Non lo supporta neanche la sua stessa recitazione, stanca e discontinua e trascina nel mediocre il resto degli attori. Da dimenticare.

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Nick franc 20/07/22 23:54 - 507 commenti

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Verdone ripropone una delle sue storiche macchiette ma convince a metà: la vicenda è frammentaria e per la prima volta si avvertono scricchiolii, segni di stanchezza e un persistente senso di déjà vu. Non è che non si rida e alcune frecce vanno a bersaglio (il ritratto squallido dell'italiano medio tra ignoranza, cinismo e qualunquismo), ma il film è debole e il protagonista non è supportato da un cast di contorno adeguato (anche il personaggio della Orioli pare smentire la capacità di Carlo di scrivere ruoli femminili). Guardabile ma comunque uno dei punti più bassi del regista.
MEMORABILE: La gita a Pisa; L'asfaltatura del Tevere; I tentativi degli amici di risvegliare Armando dal coma.

Reeves 21/07/22 17:18 - 2152 commenti

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Un Verdone decisamente d'annata, capace di mescolare il patetico con l'ironico, il ritratto di costume con le situazioni da pochade. Il film alterna momenti irresistibili (lo strepitoso comizio finale, che anticipa tante performace di politicanti che arriveranno dopo) ad altri più pensosi, come le considerazioni di una Regina Oriuoli decisamente in parte. Tiene bene anche il passare degli anni.
MEMORABILE: Lo strepitoso comizio sul Tevere.

Hearty76 6/08/22 21:39 - 258 commenti

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Un Verdone quasi cinquantenne in una commedia di fine secolo scorso "tirata per i capelli", con malizia e pignoleria. Basterebbe questo a riassumere la tanta malinconia che suscita l'opera. Sebbene la sua simpatia rimanga piacevolmente iconica tira troppo la corda, riproponendo a scatti scomposti quel brillante macchiettismo italico d'un tempo che risulta esaurito e alla lunga fastidioso. L'unico elemento che in corner concede un giudizio clemente è la bravura della Orioli. Poco antologico e molto scopiazzato, le gag sono scarse e alquanto scialbe. Tralasciabile.

Silvestro 26/12/22 00:57 - 357 commenti

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Verdone, come ciclicamente gli capita, costruisce un film affidandosi a personaggi e situazioni ampiamente sperimentate nel suo cinema. "Gallo cedrone" non brilla quindi per originalità, ma Verdone si conferma regista e attore brillante, capace di strappare tante risate e portare la pagnotta a casa nonostante una scarsa vena di ispirazione. Nel complesso sufficiente.

Noodles 22/08/23 16:01 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

La fortuna di Carlo Verdone è quella di riuscire a strappare un sorriso e a donare leggerezza sempre e comunque, anche in film come questi nei quali si ripetono cliché già visti. Il personaggio del burino romano ha stancato da tempo, quindi di novità qui proprio non ce n'è. La storia però è simpatica, e raccontata tramite terze persone. Pur non essendo ad episodi, il film finisce comunque per essere frammentato in alcune parti riconoscibili. Cast secondario così così. Verdone è in forma, ma le idee sembrano latitare. Resta il piacere di una visione leggera.
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