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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/11/08 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 25/11/08 10:16 - 9668 commenti

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Gli intricati labirinti delle relazioni umane fra sette persone sono raccontati da Soderbergh in maniera ancor più intricata. Sperimentazione? Coraggio nel puntare sul low budget con gli attori che recitano al minimo sindacale? No, il film o c'è o non c'è: qui non c'è. Incomprensibile nella storia, ma soprattutto nel senso della storia (molto radical chic), vuole stupire attraverso l'oscurità spacciata come tranche de vie di un milieu ipocrita. E invece c'è solo altezzosa autoreferenzialità. Peccato per lo straordinario Stamp. Da evitare.

Galbo 26/11/08 19:23 - 12395 commenti

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Con questo film il regista Soderbergh torna alle origini (Sesso, bugie e videotape) puntando tutto sulla sperimentazione e confezionando un film a basso budget tutto incentrato sullo studio delle relazioni umane. Benchè il tentativo sia coraggioso, il risultato lascia piuttosto perplessi. Il limite principale del film è la sua sceneggiatura involuta che rende l'opera ostica nonostante l'impegno del cast.

Ciavazzaro 10/06/09 15:36 - 4770 commenti

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Nulla di interessante. Le varie storie si dimostrano abbastanza fiacche e anche il cast poteva essere usato meglio. Il film non cattura e porta presto alla noia, appena discreta Julia Roberts. Anche dal punto di vista tecnico non è un granchè. Bocciato.

Metuant 26/03/17 20:14 - 456 commenti

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Soderbergh o piace o non piace: qui c'è molto cinema nascosto dietro una facciata di "non cinema", tra storie o addirittura singole scene che si susseguono senza un ordine preciso, tutte basate sui rapporti umani di un gruppo di persone. Non si può trovare una vera e propria trama in questo film, così come è inutile cercare di spiegarsi quel che succede: tutto va vissuto e basta, dall'inizio alla fine. Questo è il maggior pregio del film, ma paradossalmente anche il suo più grande difetto.

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  • Curiosità Schramm • 5/07/18 19:01
    Scrivano - 7694 interventi
    Ritrovatosi con un budget risicatissimo per il film di appena 2 milioni di dollari, il regista stilò un decalogo di pretese cui il cast ingaggiato doveva attenersi:

    1) Le riprese sarebbero avvenute tutte in set naturali non ricostruiti in studio, con tutti i rischi del caso.

    2) Niente autista. Attori e tecnici dovevano arrivare coi propri mezzi.

    3) Niente catering e cestini.

    4) Trucco e acconciature dovvano essere elaborati dagli stessi attori.

    5) Gli attori sono tenuti a scegliersi il proprio guardaroba, e averne cura.

    6) Niente roulotte personali.

    7) Quasi tutti i dialoghi verranno improvvisati.

    8) Verrete intervistati sul vostro personaggio e le riprese dell'intervista potrebbero finire a far parte del girato.

    9) Verrete intervistati sugli altri personaggi, con medesimo possibile sfruttamento delle riprese

    10) Se anche una sola di queste richieste non vi sta bene, lasciate perdere da ora e rispedite la sceneggiatura a chi ve l'ha fatta avere.

    Malgrado queste pretese, Soderbergh è riuscito ad avvalersi di primedonne come Brad Pitt e Julia Roberts.

    (Fonte: Rihannon Guy, Portala al cinema, pag. 99)
  • Discussione Raremirko • 19/05/19 21:47
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    A me è piaciuto e bisogna dire che in certi momenti ha genialate mica da poco (la Roberts che, girandosi, becca lo Stamp che recita una frase dal finale de L'inglese, sempre di Soderbergh. Insomma, personaggi di film diversi stan sullo stesso aereo!).

    La struttura frammentaria alimenta l'interesse anche se le storie non sempre si intersecano tra loro; molta la cura nei dialoghi ("L'analisi è il rivenderti te stesso").

    Bizzarro, eccentrico, originale, vale un pò anche come spaccato sociologico.

    Soderbergh lo adoro, è davvero un artista unico, che fa ping pong tra indipendenza, major e film che, come questo, stan a metà tra le due cose.