Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un Avati “americano” si trasferisce a Saint Louis, in Missouri, per seguire il viaggio di Gloria (Bonaiuti), che insieme ai due figli Matteo (Accorsi) e Francesco (Federico) raggiunge lì la sorella Lea (Quattrini) per tentare di consolarsi dopo esser stata abbandonata dal marito, rimasto in Italia con l'amante ventenne. Lea vive insieme a Franco (Nero), vedovo e con due figlie a carico: “La bruna è un pezzo di pane, l'altra è una troia”, da simpatiche definizioni della matrigna di fronte a loro stesse (“Tranquilla, non capisce l'italiano”). Ci si aspetta che i quattro rispettivi figli si conoscano e si frequentino, ma non è...Leggi tutto esattamente così: Matteo è quello in gamba, bravo negli sport e con le donne, Francesco il più introverso, quello il cui termine che meglio lo identifica sarebbe "sfigato". Si innamora del "pezzo di pane", che invece con lui tanto pezzo di pane non è e che guarda a suo fratello come unica possibile conquista. Così come fa la loro insegnante d'inglese (Ferrara): segue il trend, si lascia conquistare dal sorriso malizioso di Matteo e si disinteressa di Federico, figura che pare raccogliere tutta la negatività che aleggia nel film e che persino Gloria - ovviamente depressa per la propria situazione - combatte meglio. Ma Federico è rassegnato, non ce l'ha con nessuno; vive la sua condizione di supposta inferiorità senza troppi crucci e anche in questo Avati dimostra di allontanarsi da fruste lezioni morali o figure eccessivamente caricaturali. Il suo è da sempre un cinema che si compiace della capacità di mostrarsi credibile nei ritratti, che trova nella recitazione di cast diretti sempre al meglio delle loro possibilità la sponda per affreschi corali piacevoli. In questo caso, tuttavia, gli manca una traccia vera da seguire e tende a perdersi in segmenti inconcludenti e aleatori, introducendo successivamente (senza un vero perché) figure la cui presenza si giustifica esclusivamente col desiderio di incrementare il numero di personaggi. E' il caso dell'Aldo di Capolicchio, eccentrico amico di Lea che entra ed esce di scena senza poter lasciare il segno, rifugio intimo per una donna che coltiva col nuovo marito un rapporto non certo idilliaco e la cui sorella - per sfogare la propria frustrazione - rimprovera di "averla data all'intera America" senza aver mai saputo coltivare con amore alcun rapporto. La tensione è latente, ma il modo di raccontare la storia ne sopisce le potenzialità stemperandola in bozzetti inoffensivi, a tratti gradevoli ma che non incidono mai davvero, e il mélange linguistico (unito a una presa diretta tutt'altro che eccellente) non favorisce una più diretta interazione tra i protagonisti. Che sono proprio quelli indicati dal titolo (meno insulso di quanto appaia, se riletto con attenzione): le due sorelle in età e i due giovani fratelli. E' nei rapporti tra queste due coppie assolutamente distanti l'una dall'altra (non solo in termini generazionali) che va ricercato il significato del film, con il resto dei personaggi a ruotar loro intorno con scarsa capacità di inserirsi, spesso oggetti e non soggetti. Tutto sembra però fermarsi troppo in superficie come nella descrizione dataci del film che si sta girando proprio fuori della casa di Lea e che resta un altrove non comunicante, elemento periferico che si fa superfluo addobbo come troppi; e come le musiche di Riz Ortolani, non certo memorabili. Innocuo.



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/08/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/12/20
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B. Legnani 11/08/07 01:13 - 5519 commenti

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Trasferta statunitense di Pupi Avati, che ostenta una eccellente Anna Bonaiuto. Ma anche il resto del cast italiano funziona bene. Franco Nero sobrio ed efficace. Paola Quattrini stuzzicante e birichina. Bravi i due giovani, Accorsi e Federico. Prevale l’amaro rispetto al dolce: la vita, piaccia o non piaccia, è selezione...
MEMORABILE: Nero che sospetta della Quattrini.

Galbo 13/12/08 15:40 - 12372 commenti

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Film di concezione italiana e molto Avati style, ma totalmente realizzato in America. L'argomento è tipicamente nostrano: la famiglia e i rapporti interpersonali che il regista affronta con una forte vena di amarezza e pessimismo, quasi non creda alle possibilità di redenzione. Personaggi non sempre ben caratterizzati dalla sceneggiatura. Buon cast.

Hackett 8/04/13 09:31 - 1865 commenti

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Poco ispirato e riuscito in parte, il film costituisce uno di quei lavori avatiani di seconda fascia. Buono il cast, ma frammentate le parti, con una sceneggiatura che si divide troppo nel tentativo di dar spazio a tutti. Al solito ottima la direzione degli attori, ma il tutto risulta fiacco, non memorabile. Diligente.

Nando 28/09/16 15:28 - 3806 commenti

I gusti di Nando

Trasferta americana per una pellicola di Avati sui rapporti familiari non sempre idilliaci. Probabilmente un film minore del regista nonostante l'ottimo cast che annovera un intenso Nero, due validissime attrici (Bonaiuto e Quattrini) e un magnetico Capolicchio. Sicuramente i troppi sottotitoli nei dialoghi in inglese rendono il film frammentario e non del tutto legato.

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