In pieno boom di sceneggiati e fiction delle sfighe nacque questa serie incentrata sulle disavventure di un bambino fuggito da Manila e sbarcato a Palermo. Il pargolo si dirigerà con peripezie verso Roma, ma si troverà coinvolto in un bieco traffico criminale. Film a tinte forti, dotato di un certo piglio narrativo e soprattutto con lo scopo di far conoscere la dura realtà di chi tenta di rifarsi una vita nel nostro paese. Coraggioso per certi versi, seppur infarcito dei soliti tormentoni lacrimevoli che tanto appassionano le nostre massaie...
Ai suoi tempi ricordo ebbe un discreto successo; fu una delle tante serie televisive della Rai (a mio parere decisamente superiori ai vari Cesaroni e Medico in famiglia degli anni recenti). La prova degli attori è buona, ci sono in ruoli diversi Amendola e Sperandeo che già si erano visti in Mery per sempre, bravissimo l'attore bambino (all'epoca avrà avuto 7-8 anni). Lo metterei a cavallo tra film di denuncia e lacrima-movie.
Gianfranco Albano HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare la registrazione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DiscussioneSamuel1979 • 29/12/14 12:53 Call center Davinotti - 3563 interventi
Almeno in due scene c'è una notevole influenza (per non dire plagio), dei film:
1) Mery per sempre scena girata nell'istituto , in cui l'attore palermitano Turi (Passafiume), copia lo stile di Francesco Benigno in maniera quasi perfetta, quando decide di prendere di mira il povero Felipe,
2)e Ragazzi Fuori nella scena del furto di uno stereo con rottura del vetro della macchina, uguale alla maniera di King kong (Termini)