Fatal friends - Film (2015)

Fatal friends
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ennesimo stalker-movie canadese questa volta leggermente meno puntato verso il thriller per cercare di dare maggior risalto ai personaggi e ai loro drammi. Protagonista è la dolce Sophia Allen (Grey), diciottenne in pricinto di chiudere le scuole superiori tentando di guadagnarsi una borsa di studio per il college. E' un'eccellente pianista e sa che per ottenere il suo scopo dovrà vincere un concorso. Si concentra da sempre sullo studio e sulla musica, poco il tempo per dedicarsi alle amicizie; tanto che quando all'orizzonte appare Michelle (Zien), che le si dedica con grande affetto alleviandole la solitudine, Sophia è felice. Non le ci vorrà tuttavia molto per...Leggi tutto scoprire che le attenzioni di Michelle sconfinano nel morboso: la ragazza pretende un rapporto esclusivo e se appena ha l'impressione che la si trascuri succede qualcosa... Niente di incredibile o di tremendo, ma sono le prime avvisaglie di quanto rischia di accadere in seguito. Come si può intuire, una traccia classicissima che il film (televisivo, s'intende) utilizza preoccupandosi però di concentrarsi sulla fragilità di Sophia, tratteggiandone un carattere meno scolpito con l'accetta del consueto. Grazie anche all'interprete giusta, va detto: Sarah Grey ha un carisma magnetico quanto delicato (intensi occhi azzurri), una bellezza raffinata che si addice al personaggio, veste con abiti svolazzanti secondo una moda d'altri tempi. Conduce la vita di chi è in pace con se stesso, amata soprattutto da genitori che pur non navigando nell'oro non le fanno mancare niente: la madre (Luner) è architetto, il padre (Lennarson) scrive senza che molto di più si sappia del suo lavoro. E se la Grey è il vero punto di forza del film (strutturato senza un briciolo di fantasia e pronto a recuperare qualche barlume thriller nello show-down finale), Kirsten Zien è comunque un'antagonista credibile, lontana dalle esagerazioni talvolta macchiettistiche che contraddistinguono gli analoghi personaggi cui spetta di movimentare maggiormente l'azione. Jason Bourque dirige con grazia senza strafare, mette in scena la sceneggiatura poco incisiva di Peter Sullivan preparandosi ai prevedibili colpi di scena dell'ultima parte, abbondando coi primi piani (dedicati soprattutto alla protagonista, ovvio) e mantenendo una velocità di crociera sufficiente a non annoiare. E' difatti nella corretta professionalità della troupe che vanno ricercate le qualità maggiori di questi thriller (o pseudo-tali, come qui) canadesi che al centro delle loro storie pongono quasi sempre una donna perseguitata. In FATAL FRIENDS si affronta con delicatezza il mondo dell'adolescenza senza mai pigiare l'acceleratore: spetta solo alla Zien di alzare di tanto in tanto i toni, ma è poca cosa...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/01/22 DAL DAVINOTTI
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