Est di notte - Film (1992)

Tra spettacoli (principalmente spogliarelli) e cantanti che si esibiscono in un night di Bucarest si dipana la storia d'amore tra un regista (interpretato dallo stesso Sacco!) e un'aspirante attrice: curioso, più che riuscito, esperimento che affascina per i numerosi registri narrativi (c'è il filone del "regista in stallo creativo" e scene erotiche di grana grossa) e per le strane angolazioni e movimenti della macchina da presa. La maggior parte dello spazio è dedicato alle scene nel night che, salvo numerose stecche qua e là, intrattengono. Poco riuscito, ma merita una visione.

Poco più di un'ora che sembra un'eternità, per questo esperimento di Sacco che mette in scena se stesso nei panni di un regista sbarcato in Romania per un documentario; è quindi un lavoro metacinematografico, con Sacco che diventa l'improbabile amante di una rumena, tra improponibili scene di sesso alternate a siparietti di mimo, ballo e altre amenità in un locale dall'aspetto sordido. Restano scorci di una Bucarest natalizia post-Ceausescu ancora molto degradata, la ost atroce di un irriconoscibile Cordio e un senso di disagio generale e viscidume difficile da scrollarsi di dosso.

Opera decisamente per pochi, sicuramente attratti da una smania di "completismo" un po' feticistico d'un certo cinema soft-erotico fine Anni '80 e primi '90. Arduino Sacco si ritaglia l'improbabile ruolo di amante focoso di una giovane rumena (Manuela Harabor, che fu attrice in patria sin da bambina). Il film, di una noia mortale, ruota tutt'attorno a un night club - spacciato, generando ilarità, per il teatro nazionale di Bucarest - e non suscita alcun spunto d'interesse. Insalvabile sotto tutti punti di vista.