Ercole s'invaghisce di Onfale, figlia della regina di Lidia, e vuole sposarla. Ma lei ama un altro e architetta un piano... Scatenata e del tutto consapevole auto-parodia del sandalone, scritta da Continenza e Gianviti, che ne riunisce tutti gli eroi e ne volge in burla molti tòpoi (compreso lo Zeus ex-machina finale) con la complicità degli attori (ottima la Zoppelli, regina svampita e opportunista), e delle musiche di Umiliani. Nel '93 diventerà l'ossatura di un film comico australiano!
Uno dei rari casi di peplum umoristico, visti i toni accostabili a tutti quei film nati negli anni '70 sulla scia di Trinità. Alan Steel e tutti gli attori che hanno praticato il genere mitologico si prendono un po' in giro ma non riescono a dare la giusta incisività a un ibrido che, esaurita la sorpresa iniziale, non coinvolge. La storia è sciocca, ma ci starebbe, svolta però con dialoghi banali e alcuni momenti dilatati (l'arrivo da Ursus, il finale alla reggia...). Un oggetto sicuramente extra generis, ma maltratto da sceneggiatura e regia.
Parodia delle celebre pellicole "peplum" nostrane. Sono qui riuniti tutti i "supereroi" del genere che, ironicamente, dissacrano il genere muscoli e mitologia. Alcuni momenti non sono malaccio anche se nel complesso siamo di fronte a una pellicola povera e girata con approssimazione. L'idea poteva anche essere buona, tuttavia, si ride pochino. Potremmo considerare questo film come un anticipatore di Trinità & co. in versione cappa e spada...
È plausibile che gli artefici si siano divertiti a comporre questo peplum parodistico e a suo modo anarchico, sicuramente curioso. È un cocktail folle dove gli ingredienti (eterogenei e in libertà) non riescono ad amalgamarsi con la giusta magia. La prima mezz'ora ha buoni momenti umoristici e certe piccole trovate funzionano; purtroppo, poi, la deleteria trama prende il sopravvento e la noia, al suono delle sue trombe di battaglia, attacca e rischia di vincere. Reperto d'epoca, leggero come una piuma.
Royal-rumble peplumistica che più sixties non si può; il bodyBilderberg dei paleo-palestrati. Tutti i muscolati eroi del sword&sandal all'italiana grossolanamente sottratti ai loro rispettivi universi biblico-mitologici e scaraventati in blocco a darsele di santa ragione sul ring necrologico di un genere logoro spremuto e rispremuto più del tubetto d'Elmex di Arpagone. I personaggi si autoparodiano in tutta disinvoltura senza mai prendersi troppo sul serio, scrollandosi di dosso il rischio del ridicolo involontario dovuto all'overload in sala di pellicole analoghe. La dolce morte di un filone.
MEMORABILE: L'ironica e distruttiva mega-scazzottata nella taverna dei viandanti tra il prepotente Ursus e il cavalleresco Maciste (un giovane Renato Rossini).
Giorgio Capitani gira una commedia travestita da peplum. E in parte ci azzecca, perché diverse trovate sono degne delle migliori parodie di Mel Brooks. Purtroppo la vis comica si esaurisce presto per dare spazio a una serie di scazzottate che neanche Bud e Terence. Idea simpatica, ma montata su una trama dimenticabile e priva di brio. L'operazione poteva essere fatta senz'altro meglio. Siamo al tramonto del genere e si vede.
Capitani sapeva bene che un peplum in quel momento storico poteva avere un senso solo buttandola sul ridere e realizza una specie di all stars del bicipite in cui gli eroi classici si trovano a interagire fra loro. Azzeccato il taglio delicatamente ironico che non tracima (quasi) mai nel farsesco riuscendo a offrire anche momenti "seri" in cui i protagonisti se le danno di sana ragione. Purtroppo la sceneggiatura è quello che è e il cast piuttosto mediocre non aiuta la baracca (ad eccezione di una splendida Zoppelli). Un esperimento interessante, guardabile per curiosità.
MEMORABILE: La caratterizzazione della Zoppelli, forse l'unica in linea con il registro narrativo del film.
L'idea di mettere insieme quattro colossi (e relativi body-builder super palestrati) non era malvagia: il vero problema è che il regista decide, a sorpresa, di gettarla nella semi parodia di genere con esiti appena mediocri (un misto tra risibile e urticante si rivela a esempio la musichetta da tipica commedia italiana Anni Sessanta che accompagna le sequenze clou). Dal punto di vista della rappresentazione scenica, l'approssimazione regna sovrana: location fittizie, costumi modesti, recitazione scarsa, corpo a corpo ridicoli. Meritevole della visione, ma solo per farsi due risate.
MEMORABILE: Sansone umiliato da Maciste, a sua volta minacciato da Ursus.
Tutti i nomi che hanno riempito opere dal basso costo ma dal grande successo vengono riuniti da Giorgio Capitani per un film che non si prende sul serio e vira decisamente verso la parodia, anche se i quattro protagonisti sono culturisti già più volte utilizzati e se il cattivo è come di prammatica il grande Livio Lorenzon. Operazione riuscita a metà, perché è difficile fare la parodia di un genere che non si è mai preso sul serio.
Hélène Chanel HA RECITATO ANCHE IN...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Che dire? L'aspetto più interessante è proprio quello parodistico, però svolto con intelligenza. Anzichè fare la solita variatio alla Franco&Ciccio o alla Totò (con tutto il doovuto rispetto) gioca sull'accumulo (fin dal titolo... ) di situazioni e sterotipi, praticamente smontando il meccanismo dall'interno, e del resto gli sceneggiatori avevano già alle spalle diversi titoli del filone. Un'operazione quasi alla Bava (non a caso Continenza era anche fra gli sceneggiatori di Ercole al centro della terra che in certi momenti lo precorre), anche "pericolosa", perchè ammazza-genere.
HomevideoXtron • 31/10/16 20:02 Servizio caffè - 2193 interventi
C'è il dvd francese ARTUS
Audio italiano e francese
Sottotitoli in francese (si tolgono senza problemi)
Formato video 1.85:1 anamorfico
Durata 1h33m59s
Extra Trailers, intervista in francese a Michel Eloy