Una buona resa, quella di questa fiction che ricorda la storia di Enrico Mattei, per anni a capo dell'Agip poi dell'Eni. Una bella iniezione di fiducia all'epoca per l'Italia, che ha saputo contrastare grazie a lui le cosiddette "Sette sorelle" del petrolio internazionale. Ghini, senza stupire in modo eccessivo, ha saputo rendere bene i tormenti dell'uomo e non stonano troppo nemmeno i momenti con Vittoria Belvedere. C'è tensione, c'è vita e per una fiction può bastare.
MEMORABILE: "Ma non l'hai ancora capito? Enrico Mattei è un morto che cammina".
Insopportabile fiction patinata che fa di Mattei un santino e non restituisce non dico una parvenza degli effetti del film di Rosi (ci mancherebbe) ma nemmeno aiuta a comprendere l'Italia degli anni del boom, figuriamoci una figura così complessa come quella del primo "moderno corruttore". Non parliamo degli attori: Mattei non era romano, la Belvedere si atteggia a bambola, gli altri sono la solita compagnia di giro delle fiction. Flashback iniziale obbligatorio altrimenti non si dà il ciak.
Classica agiografia - come vuole la tradizione della fiction, anche se con qualche retorica in meno del solito. Nel complesso, convince abbastanza: l'interpretazione di Massimo Ghini è sentita, così come quella di Vittoria Belvedere (pur con qualche lungaggine qua e là). La vita di Mattei è narrata in maniera didascalica, con luci e (poche) ombre. I limiti strutturali della fiction in prima serata avrebbero comunque impedito uno sviluppo più complesso. Sbagliato pretendere di più.
Il solito "santino" televisivo confezionato dalla RAI per uno dei personaggi più importanti della storia italiana recente. Della complessità della figura di Mattei non c'è nulla in questa sorta di soap che coinvolge in negativo anche un attore solitamente bravo come Ghini, qui parecchio "ingessato" nell'interpretazione. Sceneggatura da raccontino delle medie.
Chi conosce la figura di Enrico Mattei e ha visto il leggendario Il caso Mattei di Rosi interpretato da Volonté, non perda tempo. Si tratta del classico prodotto divulgativo da televisione, con diverse imprecisioni storiche, orientato soprattutto a un pubblico in cerca di nostalgia e buoni sentimenti. Ghini accettabile, forse ha il merito di rendere la figura di Enrico Mattei più simile alla realtà rispetto a Volontè (si trattava dopotutto di un leader democristiano, meno diretto di come lo dipinse Volontè, che però ne raccolse magnificamente l’essenza).
Vittoria Belvedere HA RECITATO ANCHE IN...
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Dal tuo commento alla fiction: "figuriamoci una figura così complessa come quella del primo "moderno corruttore".
Questo non e vero, Gugly dovresti quanto meno portare delle prove a questa tua frase, o del materiale su cui si puo discutere. Mattei è stato uno dei più grandi italiani nel mondo, nonostante venga ahimè poco ricordato, uno dei capaci capitani d'industria, e imprenditore dell'era moderna, dargli del "corruttore" mi sembra sproporzionato e sopratutto non veritiero.
Ruber ebbe a dire: Dal tuo commento alla fiction: "figuriamoci una figura così complessa come quella del primo "moderno corruttore".
Questo non e vero, Gugly dovresti quanto meno portare delle prove a questa tua frase, o del materiale su cui si puo discutere. Mattei è stato uno dei più grandi italiani nel mondo, nonostante venga ahimè poco ricordato, uno dei capaci capitani d'industria, e imprenditore dell'era moderna, dargli del "corruttore" mi sembra sproporzionato e sopratutto non veritiero.
Una sua celebre frase ricordata nel film di Rosi con Volontè era "io uso i partiti come i taxi, salgo e scendo".
Forse è meglio chiarire che tale circostanza non sminuisce la statura di Mattei, dico che la sua personalità era troppo sfaccettata e moderna rispetto alla sua epoca per essere compressa e ridotta a figurina nella fiction della quale stiamo discutendo.
DiscussioneZender • 22/01/19 10:05 Capo scrivano - 47780 interventi
Se vuoi correggere la frase del commento dimmi pure Gugly che la cambiamo.
Gugly ebbe a dire: Ruber ebbe a dire: Dal tuo commento alla fiction: "figuriamoci una figura così complessa come quella del primo "moderno corruttore".
Questo non e vero, Gugly dovresti quanto meno portare delle prove a questa tua frase, o del materiale su cui si puo discutere. Mattei è stato uno dei più grandi italiani nel mondo, nonostante venga ahimè poco ricordato, uno dei capaci capitani d'industria, e imprenditore dell'era moderna, dargli del "corruttore" mi sembra sproporzionato e sopratutto non veritiero.
Una sua celebre frase ricordata nel film di Rosi con Volontè era "io uso i partiti come i taxi, salgo e scendo".
Gugly ebbe a dire: Forse è meglio chiarire che tale circostanza non sminuisce la statura di Mattei, dico che la sua personalità era troppo sfaccettata e moderna rispetto alla sua epoca per essere compressa e ridotta a figurina nella fiction della quale stiamo discutendo.
Gugly su questo concordo in pieno, ma si sa la tv fa la tv, per approfondire ci sono i libri, documentari etc, come si fa in due puntate a riassumere una cosi grande persona dal vissuto complesso e della sua fine ancora piu complesso tant'è che abcora non si sa chi l'ha fatto fuori. Io dico soltanto che la frase di Mattei va circostanziata in un preciso momento sotico politico. E per quanto riguarda la corruzione: Le tangenti o mazzette, esistevano ben prima di Mattei, anzi sono sempre esistite e sempre esisteranno, la tangenti ci sono anche da prima del ventennio fascista, non le ha certo inventate lui.
Tuttavia è veramente assurdo che nei libri di scuola non si studi la figura di Mattei, che sono stati fatti pochi documentari sulla sua vita, su ciò che lui ci ha lasciato e su ciò che ha creato. Se tu apri il gas e accendi la pentola per cucinare o se io mi riscaldo, lo dobbiamo a lui, lui ha portato l'energia in Italia, lui ha permesso all'Italia distrutta del dopoguerra di poter creare una della più grandi aziende nel mondo per l'energia. Mi spiace moltissimo che la sua figura sia sminuita a piccolo corruttore.