Rossetto è un documentarista e lo si capisce dal modo in cui gira questo film, ossia come una sorta di reality. L'idea è indubbiamente interessante (due uomini di estrazione sociale molto diversa si mettono in affari per sfruttare la terza età, ma non sanno cosa li aspetta) e tuttavia tirata per le lunghe (la ristrutturazione degli hotel avviene solo a metà pellicola); i due attori protagonisti offrono una performance convincente, ma l'atmosfera cupa avvolge lo spettatore fin dall'inizio, privandolo di una benché minima partecipazione emotiva a un finale fin troppo intuibile.
MEMORABILE: La visita al centro accoglienza per anziani; La telefonata al francese; Le cronache dei suicidi.
Le certezze della vita si contano sulle dita di una mano monca: tra queste la morte, le tasse e la spasmodica necessità dell'operoso Nordest di trasformare ogni particella elementare in soldo sonante, oltre ogni limite di morale individuale e sociale. Quando Abano Terme incontra Hong Kong, tuttavia, il margine di rischio aumenta esponenzialmente... Rossetto disegna un abito verista per il suo plumbeo dramma periferico, ascesa e rovinosa caduta di destini provinciali nella cannibalica lotteria del turbocapitalismo che tutti abbatte nella polvere. Non privo di lungaggini, ma affilato.
MEMORABILE: Ogni promessa è debito. E se non si riesce a ripagare il debito?
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DiscussioneBuiomega71 • 7/01/22 18:40 Pianificazione e progetti - 24653 interventi