Eden - Film (2012)

Eden
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/07/14 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 26/07/14 00:59 - 2901 commenti

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Prigionia delle schiave del sesso che la Griffits dirige con piglio quasi horror e con spizzichi da torture porn (le costrizioni, le umiliazioni, le violenze, le punizioni) abbagliato da scoppi di improvvisa violenza (l'evirazione a morsi, la fine di Bridges sulla barca, l'esecuzione di Ivan) e con una patina maleodorante di sporcizia di fondo. Purtroppo la regista non va fino in fondo (spesso arretra e suggerisce anzichè mostrare) e il film prende una piega finale risaputa di riscatto con bocconi da revenge movie. Comunque la tensione regge e le crudeltà non mancano.
MEMORABILE: Sul set di un porno s/m; L'evirazione a morsi e Eden che fugge con la bocca insanguinata; Il tacco 12 usato come arma contundente; La finta esecuzione della ragazza ucraina.

Saintgifts 26/11/16 10:53 - 4098 commenti

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Brutta storia che viene dalla realtà, scritta e filmata da una giovane regista donna in modo piuttosto equilibrato, senza fare sconti ai trafficanti di minorenni (rese schiave e costrette a prostituirsi), ma evidenziando anche una sorta di assuefazione che sfiora la collaborazione da parte delle vittime (quasi inevitabile, visto che per alcune lo stato in cui erano state costrette durava da diversi anni). Eden, il nome di "lavoro" della protagonista, suona ironico nell'inferno delle poverette, ma è anche una speranza di salvazione.
MEMORABILE: La considerazione del trafficante falsario sulla diversa attenzione che viene data a un passaporto falso, rispetto a cento dollari falsi.

Ira72 9/09/19 20:50 - 1309 commenti

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Tratta da una storia vera, la pellicola ha per protagonista “Eden”, nome d’arte di una giovane (ma non troppo, per il mercato che la vorrebbe minorenne) orientale rapita e obbligata alla prostituzione. Ammassata con le sue colleghe, tutte obbligate a dormire in celle anguste e torturate senza pietà per il minimo sgarro. Cupo, crudele, brutale in diverse scene, sembra un film verità sulla triste e ben nota vicenda della tratta delle bianche in Messico. Epilogo affettato, un po’ scontato e sbrigativo che abbassa la media. Si poteva osare fino in fondo.

Kinodrop 16/11/23 19:34 - 2922 commenti

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Un'organizzazione ultra-criminale tiene prigioniere tra brutalità e sottomisioni in una sorta di lager delle giovani ragazze per un traffico di prostituzione on demand; tra queste, "Eden" di origine coreana, che cerca di sopravvivere e fingere di stare al gioco, fino a quando... Diretto su un mix di stilemi dal thriller al torture porn, revenge, cerca di rendere credibile il calvario della protagonista, tra momenti di cruda tensione e violenza a tratti solo allusa; un dramma dal finale affrettato e ordinario, che attinge da un fatto di cronaca americano, senza cadere nel documentarismo.
MEMORABILE: Lo sceriffo e i suoi affari torbidi; Il lager e la rassegnazione delle ragazze; La fellatio cruenta; La piccola sala parto clandestina.

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  • Discussione Buiomega71 • 26/07/14 10:22
    Consigliere - 25944 interventi
    1994. La giovanissima ragazzina coreano-americana, una sera come tante, viene rapita con l'inganno da una potente organizzazione della tratta delle bianche, che costringe le ragazze rapite (di tutte le nazionalità), tenute segregate in un bunker nel bel mezzo del deserto del Nevada, a prostituirsi con clienti facoltosi (pena torture e sevizie con vasche ricolme di ghiaccio o addirittura la morte-che avviene anche allo scoccare della maggiore età, in una versione agghiacciante della Fuga di Logan, perchè ormai "consumate" e da "buttare"-).

    Niente di nuovo sotto il sole del cinema di denuncia (di quello che sembra un film "dossier"), della solita ragazzina ingenua rapita, gettata brutalmente e improvvisamente in un inferno fatto di umiliazioni, costrizioni, sevizie, condito con ogni tipo di crudeltà, tenuta prigioniera, con una cavigliera elettronica, in un non luogo e ormai morta agli occhi del mondo, che poi cresce in fretta e si riscatta nella solita catarsi da "revenge movie"

    Però Megan Griffiths sà tenere la tensione per tutti i 93' minuti, gettando il suo racconto (tratto da una storia vera) in un ottica quasi horror (la sequenza in cui Eden evira a morsi uno dei clienti, e poi fugge gridando aiuto con la bocca sporca di sangue e un gran bel pezzo di cinema exploitation) e con spizzichi e bocconi da "torture porn"

    Ma forse una scatola contenente gli effetti personali di una bambina costretta a prostituirsi, arriva dritta allo stomaco più di una testa sfracellata

    E anche se spesso arretra e suggerisce anzichè mostrare, ci sono notevoli-seppur brevi-scoppi improvvisi di violenza e momenti di reale disagio, irrobustiti dallo score di Joshua Morrison, dalla fotografia di Sean Porter, dalle location arse dal sole che fanno tanto desolazione e Non aprite quella porta e affini e dalla bravura degli interpreti (sofferta la prova di Jamie Chung)

    Insomma, pur raccontando la solita storia di prigionia e riscatto, l'atmosfera rimane comunque zozzerella e piuttosto laida

    Dalle ragazze portate sul set di un film porno s/m; dalla scena dei gattini, alle esecuzioni, alla stanzetta con le incubatrici, alla rimozione dell'apparecchio dentale, all'anello recuperato tramite defecazione, alla brutalità più psicologica che non fisica, alla delatrice Svetlana (che ricorda sonorità del Rifki di Fuga di Mezzanotte), la droga provata sulle ragazze divenute per un attimo delle cavie, la sequenza dello smalto-che sembra la più banale ma è quella che più mi ha colpito per brutalità-, la terribile "finta" esecuzione in mezzo al deserto della ragazza ucraina.

    Inframmetizzato, poi, da scoppi di violenza improvvisa (l'uccisione a freddo dello sceriffo e di un testimone davanti alla fossa, una trappola per coyote, dove e stato rinvenuto il corpo di una delle ragazze fuggite, la fine di Beau Bridges sulla barchetta, l'esecuzione di Ivan nella vasca, Eden che si spezza il tacco 12 per, se lo infila lì, per usarlo contro la ruffiana Svetlana)

    Viscido e luciferino un ritrovato Beau Bridges (sceriffo dalla facciata integerrima che e a capo dell'organizzazzione criminosa), sorprendente Tantoo Cardinal, l'infermiera nativa americana del bunker, volto scolpito nella roccia solcato da cicatrici e chiude uno schizzatissimo e nevrotico Matt O'Leary, carceriere strafatto e psicotico

    Nulla di originale o sorprendente, ma comunque ben teso, sporco e con un finale (nella cabina telefonica) che spezza il cuore.
    Ultima modifica: 26/07/14 13:44 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 26/07/14 10:27
    Consigliere - 25944 interventi
    A dir poco ottimo il dvd della 01 Distribution

    Immagini limpidisse e audio ottimo (Italiano 5.1, Inglese 5.1)

    Formato: 1.78:1

    Come extra: Il making off, dietro le quinte, intervista al cast tecnico e artistico

    Durata effettiva: 1h, 33m e 57s

    Disponibile anche in BR

    http://www.amazon.it/Eden-Jamie-Chung/dp/B00KAGE8PW/ref=sr_1_2?s=dvd&ie=UTF8&qid=1406363185&sr=1-2&keywords=eden
    Ultima modifica: 17/10/15 14:30 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 26/07/14 10:47
    Consigliere - 25944 interventi
    Megan Griffiths, classe 1975, da tenere d'occhio sicuramente.

    http://www.contactmusic.com/pics/ln/20140421/220414_tff_lucky_them/megan-griffiths-tribeca-film-festival-2014_4163096.jpg