Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri - Film (2023)

Avventurone venato di fantasy che piacerà un po' a tutti, soprattutto perché riesce a non prendersi troppo sul serio ammettendo, senza troppa vergogna, di essere un film che va visto tra scricchiolii di pop corn e sbuffi di Fanta. Pur essendo abbastanza evidente il riciclo di molti elementi già visti praticamente ovunque svolazzi un drago o ammali una strega, le peripezie di una sgangherata banda di ladri hanno un bel ritmo, buoni oneliners e attori che si divertono. Un po' tirato per le lunghe il finale. Riuscito, senza troppe pretese.

Puerile, anche perché in parte rivolto a intrattenere i bambini. Il gioco cui si ispira parlerebbe di avventurieri che superano avversità, crescendo: qui tutti rimangono infantili sempre, senza l’ironia di un Deadpool. Zero risate, né sangue (!) o sorprese. Il nome del cattivo implica che lo è, ma dai: in uno stadio nasconde con alte pareti i gladiatori alla vista del pubblico? Insensato. Titolo tradotto male ("among"). Recitazione debole come i dialoghi. Pessimo rapporto tra attori e ruoli del gioco, ma anche con gli archetipi delle fiabe. Poca fantasia, troppo politically correct

Puro intrattenimento. Un fantasy con tutte le carte in regola per appassionare grandi e piccoli: personaggi carismatici, trama avventurosa e piena di imprevisti, ironia facilona ma che strappa più di una risata. Se bisogna trovare una pecca sta nella CGI a volte poco curata, ma che nulla toglie al ritmo e alla godibilità del film. Pine funziona molto bene, ma a rubare la scena è un gigionesco Grant, mentre la Rodriguez regala un paio di bei combattimenti, coreografati con gusto e non rovinati dal montaggio. Funzionano anche i momenti più "emotivi". Notevole.

Come film fantasy puro delude parzialmente le attese, in quanto la trama si dipana in modo spiccio (certi oggetti salvifici appaiono proprio quando serve), tutti gli scontri si risolvono brevemente ed i protagonisti (Pine escluso) sono approfonditi al minimo sindacale; inutile cercare paragoni col riferimento di genere. Prendendolo come una commedia per ogni età invece funziona, perché in linea di massima le gag riescono nell'intento e la visione non pesa mai. Positive le prestazioni del cast, discontinui gli effetti speciali. Leggero e godibile, ma buttato sin troppo sul ridere.

Un fantasy per famiglie non si vedeva da tanto, e questo lo è. Certo, i registi in  causa non sono Peter Jackson, però se la cavano, visto che imbastiscono una storia divertente, con protagonisti ben presentati, situazioni degne di nota, colpi di scena, cattivi incisivi ed effetti speciali discreti. Chris Pine, col suo ladro-musicista, cerca di barcamenarsi fra Chris Pratt e Johnny Depp, che l'hanno preceduto in film di genere come questo, Michelle Rodriguez è una degna e forzuta complice mentre Hugh Grant se la spassa nel ruolo di scanzonato dittatore/ex-ladro. Bello.

Dall'omonimo gioco di ruolo, un film d'avventure fantasy a target familiare che non avanza altre pretese se non quelle di simpatico intrattenimento. Obiettivo raggiunto grazie alla discreta realizzazione, anche se qualche effetto speciale risulta approssimativo, a una sfilza di personaggi bizzarri e a un cast affiatato in cui Pine fa il buffoncello di bell'aspetto dal cuore tenero, Rodriguez la tosta picchiaduro e Grant l'imbroglione dall'inossidabile faccia tosta. Grosso difetto la durata eccessiva che lascia spazio a una certa saturazione.

Profluvio di maghi, stregoni, elfi, guerriere, mostri, trasformazioni ecc. e una banalità sconfortante per un film che si scorda un quarto d'ora dopo averlo visto. Unico forse elemento di novità è una buona dose di ironia che strappa qualche risata (impagabili le cinque domande ai guerrieri resuscitati). Pine fa il simpaticone ma tale non risulta, la Rodriguez mena le mani che è un piacere infine c'è un Hugh Grant invecchiato. CGI in abbondanza e ancora più abbondante melassa e buoni sentimenti. Per passare due ore di relax con figli under 12 può andare.