Dumbland - Serie animata (2002)

Impossibile non rimanere colpiti da questa serie animata di Lynch, da vedere tutta d'un fiato. Protagonista è una famiglia freak rozza e maleducata che episodio dopo episodio conosciamo e amiamo. L'animazione è scarna ma rende al meglio tutto il grottesco possibile. Situazioni al limite dell'impensabile diventano naturalmente comprensibili in questo immaginario delirio. Una serie che aggiunge ancor merito al genio artistico di Lynch.

Disegnato nero su bianco con un tratto rozzo e naif, Dumbland è il quadro della famiglia mostro secondo David Lynch. Otto episodi di vita quotidiana "urlante" con i tre protagonisti - padre, madre e figlio – mossi da puri istinti primari in un’autentica escalation di aberrazioni e parossistiche bruttezze umane. Violentissimo, furioso nonsense - anche compiaciuto di recrudescenze e volgarità – assolutamente liberatorio. Sonoro - ipercinetico e disturbante - da capogiro. Lo sfogo creativo che da Lynch proprio non ci si aspettava. Dilagante.

Otto episodi (il cui valore sta nel complesso piuttosto che nei singoli) imperniati su un brutale cafone circondato da moglie isterica, figlio autistico e altre umanità al limite del cerebroleso. E' l'amara e perfida visione estremizzata dell'uomo medio americano secondo Lynch, in una serie disegnata con tratto primitivo e ingenuo e animata in modo elementare, tutta devota al trend di satira violenta dei cartoni più recenti. Qua e là si respirano buone idee (soprattutto nella creazione di situazioni ansiogene), altrove si avvertono forzature.

C'è chi l'ha vista come valvola di sfogo, un pretesto verso cui indirizzare tutte le pulsioni più triviali del discorso narrativo lynchiano: in verità, questa serie animata - dove le risate sono date dal costante eccesso, linguistico (profluvio di turpiloquio), sonoro (rumori corporei, voci pitchate al massimo) e grafico (situazioni estreme a ciclo continuo) - si limita a esporre alla luce del sole le deviazioni più evidenti suggerite dai maggiori lungometraggi lynchiani, tra freak e un montante disagio esistenziale. Vale un recupero.