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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/05/22 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 22/05/22 03:11 - 8107 commenti

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Un altro centro per Stearns dopo il gustoso precedente, con questo curioso mix di generi a cavallo tra sci-fi e dramma esistenziale, il tutto avvolto in una sottile patina di humour nero di stampo quasi british. L'idea di base (un futuro in cui i cloni decidono di vivere una propria vita, a discapito della persona da cui sono stati originati) è bizzarra ma vincente, a creare una società distopica e paradossale popolata da persone mediocri, depresse, opportuniste e aride, desensibilizzate ad ogni crudeltà. Una riflessione cinica, a tratti deprimente mitigata da momenti sarcastici.
MEMORABILE: La lotta iniziale; Gli allenamenti; Il finale ambiguo.

Bubobubo 6/07/22 18:53 - 1847 commenti

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L'improvviso manifestarsi di una malattia terminale spinge Sarah (Gillan) a commissionare la creazione di un clone che possa sostituirla dopo la sua morte; se non fosse che la diagnosi è errata, le persone più care poco interessate al destino della protagonista e il doppio un essere senziente diverso dall'originale che rifiuta di essere disattivato... A colpire del film di Stearns non sono tanto gli accenti distopici del soggetto para-dostoevskijano, quanto la spiazzante patina di black humour con cui vengono trattati gli accenti più apertamente psicologici. Nel suo, opera originale.
MEMORABILE: Diagnosi e sua smentita; Offerta di pagamento alternativa; Fuga nel bosco con inganno.

Daniela 6/07/22 23:39 - 12660 commenti

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A leggere la trama, lo spunto sembra identico al recente Il canto del cigno ossia farsi clonare per evitare sofferenze alle persone amate; ma già il prologo anticipa che l'approccio al tema sarà del tutto diverso: laddove il film di Cleary era dolente e riflessivo, questo è acido e paradossale, soprattutto a partire da quando, dopo l'inattesa guarigione, la protagonista si trova a dover far i conti con una clone che ha preso il suo posto, è più benvoluta di lei e non intende certo farsi eliminare. Nel duello per decidere quale delle due sopravviverà, il vincitrore è l'humor nero.
MEMORABILE: Lo scambio di favori tra la protagonista e il personal trainer; La seduta dell'Anonima Sopravvissuti; Nella rotonda.

Kinodrop 12/07/22 20:33 - 2947 commenti

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Una malattia terminale spinge Sarah a un intervento di clonazione che si rivelerà più drammatico e ambiguo del previsto, invece che rappresentare la soluzione. Una storia tra sci-fi e contorsioni psicologiche con in più una deriva da training di combattimento, che rimanda a un chiodo fisso del regista americano. La trama, che affastella tanti spunti uno meno credibile dell'altro (le lezioni di hip-hop, i survivors, la sentenza in tribunale), avrebbe voluto essere un esempio di black comedy, ma risulta invece piuttosto algida e cerebrale. Cast mediocre e Aaron Paul sprecato.

Jandileida 16/11/22 09:36 - 1565 commenti

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Non male, mister Stearns: il regista americano piazza un bel colpo realizzando un film che può lontanamente ricordare i mondi impersonali e sideralmente algidi di Lanthimos, farciti però da una sfumatura (auto)ironica e da un certo gusto per l'humor nero e pungente, due aspetti totalmente sconosciuti al greco. Piace poi un mondo distopico in cui si muore sì, ma ci si può far poi sostituire da un clone. Attori funzionali al progetto, qualche momento da B-movie (qui in accezione totalmente positiva), durata consona gestita con ritmo. Profilo basso ma con fantasia. Replicabile.

Cotola 23/03/24 12:45 - 9043 commenti

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L'incipit spettacolare fa immaginare un film che si rivelerà poi diverso, più riflessivo e introspettivo. La prima parte è interessante e sa generare un buon livello di curiosità e coinvolgimento; quella centrale è un po' ripetitiva, mentre quella finale ha il giusto grado di cattiveria e ambiguità con quest'ultima che non si scioglie completamente nell'epilogo. Lo spunto principale non è affatto rassicurante ma anzi inquietante: tra l'altro lo aveva già trattato Lanthimos seppure in modo completamente diverso. Tra dramma e fantascienza, lo humor nero è ben innestato.

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