Doppio gioco - Film (1971)

Doppio gioco
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1971
Genere: thriller (bianco e nero)
Note: Film televisivo andato in onda il 17/12/1971 e tratto da un racconto di Robert Thomas.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lungo (troppo) film tv di Anton Giulio Majano che nell'unica sala di un lussuoso appartamento parigino (ovviamente ricostruito in studio) ambienta un dramma thriller con sorpresa. Al centro vi è Françoise (Malfatti), ricca signora di origine svizzera sposata con Richard (Pagliai), scialacquatore di patrimoni dedito al gioco e agli stravizi, abituato dal giorno del (recente) matrimonio a pagare ogni debito col libretto degli assegni della moglie. Una situazione che non sembra migliorare e che porta la domestica Louise (Di Meo) a solidarizzare con la donna, confessandole tra l'altro i problemi col fidanzato Michel, detenuto in Nigeria dopo aver fornito un alibi proprio a Richard....Leggi tutto Già, perché Michel (sempre Pagliai) altri non è che il fratello di Richard, fisicamente identico a lui ma dal carattere assai differente: è un tontolone impaurito dal fratello, da cui di fatto capiamo che prende ordini.

Françoise, che nemmeno sapeva di avere un cognato, appena viene a sapere che quest'ultimo è stato liberato per buona condotta pretende di conoscerlo e, notandone la somiglianza clamorosa con Richard, pure di sfruttarlo per ottenere l'assenso al divorzio di fronte a un ufficiale giudiziario che dovrà crederlo il vero marito. All'uopo viene chiamato Sartoni (Colli), amico di Richard ignaro dell'esistenza di Michel... Un gioco di inganni che proseguirà anche per tutto il secondo tempo, fino a raggiungere un finale che offrirà il grande colpo di scena aggiungendovene subito dopo un secondo. Il fatto è che al giorno d'oggi la soluzione (pure quella doppia) appare drammaticamente telefonatissima e la sua lunga costruzione inutilmente prolissa. Così come eccessivamente diluita è ogni situazione, che porta il film (tratto da Richard Thomas) a superare inopinatamente l'ora e cinquanta lasciando troppo spazio - ad esempio - ai rovinosi gigioneggiamenti di Pagliai che, nella parte del fratello tardo, traghetta il tutto verso la farsa rendendosi piuttosto insopportabile.

Discreta la recitazione teatrale della Malfatti, meno equilibrata quella di Maria Pia Di Meo, doppiatrice divina (Streep, Fonda, Hepburn e mille altre) epperò quasi invisibile su schermo in qualità d'attrice (qui una delle sue rarissime performance). Si cerca di rendere brillante l'intreccio con inserti e talora tempi da commedia, ma i risultati convincono ben poco e si avverte la mancanza, nei personaggi, di uno spessore in grado di dare un'impronta meno leggera a una vicenda in cui i due maschi in scena recitano con enfasi eccessiva sottraendo vera suspense al risultato. Un po' di serietà in più si acquisisce con l'entrata in scena nell'ultima parte del commisario (Enrici), che almeno comincia a mettere in chiaro quanto stia accadendo realmente dando il via ai previsti ribaltamenti.



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/09/23 DAL BENEMERITO DUSSO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/10/23
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Dusso 24/09/23 14:46 - 1563 commenti

I gusti di Dusso

In questo discreto "thrilling" teatrale i colpi di scena sono veramente tanti e forse fin troppi... Decisamente meglio il secondo atto (più deciso nonché di maggiore intrattenimento e più scorrevole del primo), anche perché si vede meno il fratello "stupido" interpretato da un Pagliai veramente troppo sopra le righe quanto invece convincente nel suo primo ruolo. Gradevole la presenza della Di Meo, pochissimo sfruttata in tv e al cinema ma grande doppiatrice.

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