Donne e veleni - Film (1948)

Una signora si sveglia su un treno diretto a Boston, che non ricorda di aver mai preso... Inizio folgorante per questo thriller di Sirk pre-melò alle prese con la solita solfa del marito che vuole far impazzire la moglie ricca. Il prosieguo non mantiene le promesse ma regge grazie a qualche buona idea dell'operatore Joseph Valentine, già in un paio di Hitchcock dei '40. Raymond Burr, non avendo ancora completato gli studi giuridici, fa un poliziotto piuttosto tonto.

Dramma a tinte noir che se da un lato presenta una storia piuttosto convenzionale anche per l'epoca (c'era almeno un illustre precedente: Angoscia), viene però riscattato dalla bella regia di Sirk (non ancora dedito al melodramma ma già attento alle figure femminili) che sfrutta sapientemente luci e scenografie e dirige un bel cast, su cui spicca Hazel Brooks, splendida ed indimenticabile dark lady che domina letteralemente l'amante. Opera minore del regista ma comunque meritevole e da riscoprire.

Intrigante giallo Anni Quaranta, cui si possono perdonare alcune leziosità fuori luogo. Molto buono il primo terzo del film, che cala non pochissimo nel proseguire, ma porta a casa una valutazione discreta. La sudafricana Hazel Brooks è francamente indimenticabile, mentre più che indimenticabile è la sua soprendente apparizione. C'è Raymond Burr.

Spinto dall'amante avida, un uomo cerca di far credere pazza la ricca moglie per spingerla al suicidio... La trama è simile a quella di Angoscia ma presenta una minor tenuta drammatica per alcune smagliature nella sceneggiatura e nel disegno dei caratteri. Molto buona invece la regia, che assume talvolta toni impressionistici, ed interessante il cast, in cui spicca, per glaciale bellezza e perfidia, la dominatrix Brooks che tratta come una pezza da piedi Ameche in un ruolo negativo per lui inusuale. Burr invece è sotto-utilizzato ed.il finale risulta piuttosto sbrigativo.

Inizia davvero bene questo thriller, poi però i sentimentalismi e le leziosità prendono il sopravvento (non per niente Sirk diventerà uno specialista del melodramma); il finale concitato (ma anche un po' frettoloso) fa riguadagnare punti, però l'interesse era già parzialmente scemato. La Colbert e Cummings non aggiungono nulla ai tipici personaggi di moglie in pericolo e spasimante deus ex machina, Ameche in un insolito ruolo negativo, la splendida Hazel Brooks è una dark lady indimenticabile.

La storia è un po' sfruttata: un uomo e la sua amante progettano di uccidere la di lui moglie ricca sfondata. Il tutto è di grande eleganza espressiva, con attori di grande presa scenica e dialoghi che si rivelano anche inaspettatamente spiritosi. I personaggi inseguono gli stereotipi usuali, ma va bene così. E' bello sognare e immergersi nelle atmosfere fine anni '40, seppure dark.