Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

I film italiani sulle truffe, autentico filone che da sempre per sua natura affascina un popolo incline al raggiro come il nostro, basano solitamente i propri soggetti su truffe ingegnose di piccolo cabotaggio destinate a preparare il terreno all’elaboratissima “stangata” finale, sul modello del classico con Newman e Redford. Non è quello che accade qui, visto che le varie truffe non sono né originali né molto intriganti dal punto di vista della costruzione. D’altra parte non è questo che interessa a Pier Francesco Pingitore, il quale preferisce focalizzare il film sul malcostume italiano (dimostrando l’ampiezza del fenomeno, tragicamente...Leggi tutto generalizzato) e sullo sviluppo insolito della trama, che sceglie una strada diversa in cui si seguono i destini dei personaggi coinvolti un po’ come capitava nella CAMBIALE, un vecchio film con Totò e Gassman (tra gli altri) in cui la stessa cambiale passava di mano in mano animando brevi episodi. La formula quindi prevede che si passi da un primo truffato (Leo Gullotta nel ruolo del pensionato quasi zoppo che il perfido infermiere Enzo Salvi presenta a una clinica privata intascando sottobanca una lauta percentuale sulle spese d’intervento) alla storia del truffatore, che viene a sua volta truffato innescando una sorta di reazione a catena in cui, di fatto, lo spettatore già conosce l’identità della vittima successiva. Il gioco poteva anche funzionare, ma avrebbe dovuto saper sfuggire alla ripetitività, difetto che invece affligge questo tv-movie fin da subito nonostante una confezione leggermente superiore rispetto alla media di certi tv-movie e un cast ricco di facce note: si va dai citati Salvi e Gullotta ad Aida Yespica in versione prostituta da appartamento, da Alvaro Vitali impiegato pubblico (ufficio delle entrate) a Biagio Izzo produttore televisivo, da Eva Grimaldi aspirante attrice al solito Maurizio Mattioli ex-ristoratore in procinto di vendere l’attività fino alle partecipazioni straordinarie come quella di Laura Troschel a una riunione di condominio. Il finale aperto (stabilito col televoto!) è un simpatico colpo di coda (per quanto prevedibile), ma non basta a togliere l’impressione che il film sia stato studiato sfruttando la fantasia solo nello spunto di base e non nella realizzazione delle truffe o nei dialoghi, puerili e piatta evoluzione del soggetto. Le mani da prestigiatore che si vedono nei titoli di testa sono quelle di Silvan.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/01/09 DAL DAVINOTTI
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Ciavazzaro 8/01/09 14:39 - 4768 commenti

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Seguendo la seguente formula (viene presentato un truffatore che fa la sua truffa o un altro disonesto, che viene subito punito da un altro truffatore, che a sua volta sconta la sua colpa fino ad arrivare a una persona onesta) ecco un altro film televisivo di Pingitore che porta sullo schermo il bagaglino. La comicità è abbastanza di grana grossa, propriamente da Bagaglino (mancano solo Martufello e Lionello), ma se si non si ha di meglio da fare, si può vedere senza troppi problemi.

Rambo90 18/12/10 16:28 - 7679 commenti

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A me non è dispiaciuto: l'espediente dei soldi che passano di mano in mano (e di truffa in truffa) anche se già utilizzato (per esempio con l'auto a nolo in Fratelli d'Italia) è utile per presentare una galleria di personaggi tutto sommato divertenti. Gli episodi migliori sono quelli con Mattioli (simpatico come sempre) e con Biagio Izzo (molto istrionico). Il finale soprattutto dà al film il valore aggiunto. Buono.
MEMORABILE: Gullotta: "Avete deciso che devo tenere i soldi... farò questo sforzo".

Panza 29/09/12 21:41 - 1834 commenti

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La morale di questa bagaglinata è che tutti truffano tutti, come spiega il titolo. Il solito cast si truffa a vicenda con prevedibili conseguenze. Pingitore aggiunge addirittura timidi e penosi spunti sociali (la lentezza della sanità) e vaghi riferimenti a fatti d'attualità (si parla di bond Piperlat=Parmalat). Insomma, la sceneggiatura non convince nemmeno nel finale nuovamente scelto dal pubblico. L'unico simpatico è Vitali: che cosa ci fa qui in mezzo? Prodotto televisivo di serie Z o anche peggio. Le mani dei titoli di testa sono del mago Silvan.

Il Gobbo 22/05/13 08:58 - 3015 commenti

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Divertente, corale, con qualche interpretazione di mestieraccio ma non piatta, e qualche battuta che va a segno. Magari ritmo non sempre sostenuto. Finale (a scelta) consolatorio, ma si sa che la filosofia della satira di pingitore & c. non è (e meno male) quella del plotone d'esecuzione dalla parte dei sedicenti migliori. Yespica notevole.
MEMORABILE: "Ormai questo non è un ginocchio, è un flipper"

Samuel1979 19/11/16 22:41 - 546 commenti

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Per la serie "chi la fa l'aspetti", il film di Pingitore è tutto giocato su una serie di truffe a catena; tuttavia l'ingranaggio funziona solo in parte e col passar dei minuti tempo la commedia stanca proprio per la piattezza delle sceneggiatura. Buon cast, su tutti l'impacciato Gullotta del primo episodio e il perfido Salvi. Mediocre.

Zoltan 19/08/20 10:55 - 201 commenti

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Sciatto e piatto, con moraletta risibile e tipica satiretta sociale alla Pingitore che scorre via senza pungere. Confezionato palesemente in fretta e furia, con l'espediente del tutti truffano tutti, l'unica cosa che si riesce a fare è piazzare una sfilata di volti "amici" del Bagaglino, senza che alcun episodio sappia incidere o minimamente interessare. A peggiorare il tutto non si prova nemmeno la carta dell'ironia e dell'umorismo.

Caveman 10/11/20 06:45 - 523 commenti

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Il Bagaglino (quasi) al completo scende in campo in questo filmetto per la tv diretto dal "padre padrone" Pingitore. Il regista dipinge uno spaccato italico in cui nessuno si salva da solo, ma in cui tutti hanno necessità di fregare il pollo di turno in una gara in cui il più disonesto sembra vincere. Sembra, appunto, perché poi saranno gli spettatori da casa a decidere il finale, con il televoto. La grana è grossa, come da tradizione, e la recitazione quasi non pervenuta. Aggiugiamoci poi una regia piatta e la frittata è fatta. L'idea era anche discreta, però è mal realizzata.

Pessoa 8/02/21 17:38 - 2476 commenti

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Solita commedia di Pingitore dall'argomento in verità piuttosto abusato, che ha il merito di mantenere un certo garbo rispetto ad altre sue produzioni. Le soluzioni narrative, spesso scontate, sono però sceneggiate con dignità e strappano diverse risate grazie al cast affiatato e molto in parte. Naturalmente la natura televisiva permette poche escursioni fuori dal puro intrattenimento, ma qualche frecciatina satirica non passa inosservata. Belle prove di Gullotta e della splendida Grimaldi, che dimostra dieci anni in meno. Il ritmo veloce rende la visione leggera e scorrevole.

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