Dislocations mystérieuses - Corto (1901)

Mèliès dà libero sfogo alla sua inventiva proponendo nientemeno che la frammentazione di un corpo umano: nella fattispecie è quello di un Pierrot i cui arti e la cui testa si staccano dal busto vagando per conto loro. E' un corto basato esclusivamente sulla meraviglia (come fa anche intuire il titolo), senza storia e senza atmosfera, ma ugualmente convincente proprio per il crescendo pre-dadaista dell'azione. Curioso e - considerando l'epoca - stupefacente.

Spettacolare cortometraggio di Méliès che dà libero sfogo a tutte le sue trasformazioni/dislocazioni del corpo. Tutta la maestria nell'elaborazione degli effetti speciali è qui rappresentata all'ennesima potenza. Alcune trovate, oltre ad essere particolarmente divertenti, sono ingegnose ed elaborate (ad esempio quando si siede sulla sua testa). Riuscitissimo.

Una maschera da commedia dell'arte, un Pierrot bianco su fondo nero per la declinazione cinematografica di un numero di illusionismo simile a quelli che il Méliès prestigiatore eseguiva al Robert Houdin: lo smembramento e la ricomposizione di un corpo. Un corto che è movimento puro, un volteggiare d'arti che acquistano vita propria, uno saggio di virtuosismo tecnico ammaliante e bizzarro.

Bellissimo corto (due minuti) di Méliès, che riesce ad essere sorprendente anche a così grande distanza di tempo. Il corpo di Pierrot che si divide in pezzi e si ricompone segue un ritmo piacevole, con intermezzi azzeccati, in un'ambientazione che richiama una grotta. Fra le cose migliori del periodo.

Nel 1901, Georges Méliès dirige un cortometraggio (non interpretato da lui), il cui protagonista è una maschera della commedia dell'arte della quale si assiste ad un vero e proprio smembramento corporeo. Nonostante il tema apparentemente macrabo, il regista riesce a ricavare dal soggetto grazia e leggerezza. Il titolo da questo punto di vista è davvero indovinato.