Disco boy - Film (2023)

Opera prima di un autore di documentari che da tempo vive e lavora in Francia. Il film segue dall'Est a Parigi fino in Africa la parabola di un ragazzo che fugge dal suo paese per entrare nella Legione Straniera e farsi una nuova vita. Ma l'essere usato contro i militanti che lottano contro lo sfruttamento in Africa camnbia per sempre la sua ottica. Un film teso, vigoroso, sorprendente, con ottime trovate di regia. Un esordio notevole.

Bielorusso entra nella Legione straniera per ottenere la cittadinanza francese. La trama punta sui conflitti emotivi, la regia ha delle idee visive suggestive; anche la musica ricopre un aspetto fondamentale, dagli aspetti lynchani. Le questioni militari non vengono enfatizzate, anche se una certa crudezza è percepita. Rogowski non ha grandi espressioni ma interpreta il ruolo con buona fisicità. I rimandi onirici servono a raggiungere il climax del finale.

Fuggito dalla Bielorussia e affiliatosi alla Legione Straniera, Aleksei si trova a ridimensionare le sue aspettative personali e politiche durante un raid in Nigeria, dove uccide un guerrigliero difensore dei diritti del suo popolo. Abbruzzese, nonostante la tematica impegnata, devia verso una narrazione magico-animistica, che annulla la carica sociale in favore di uno psicodramma che sfuma nell'inconsistente, specie nel finale tra luci disco ed elettronica che rimanda a un certo Winding Refn. Notevole la fotografia, efficace il protagonista nella sua gelida espressività.