Din don - Quando meno te l'aspetti - Film (2024)

In verità non si può proprio dire che non ce lo si aspettasse, questo settimo capitolo di un ciclo di film televisivi diventato ormai un appuntamento fisso delle tv Mediaset. Con un cast confermatissimo e ben poche "new entry", si prova a dare una scossa raddoppiando il ruolo della star Maurizio Mattioli, non più solo il vescovo un po' zuzzurellone zio del protagonista Don Donato (Salvi) ma anche il suo fratello gemello, Angelo. I due stanno caratterialmente agli antipodi, ovvio, così da permettere a Mattioli il recupero del suo personaggio di sempre, quello del romano verace e coatto, dandogli la possibilità di esprimersi nel linguaggio per lui cinematograficamente...Leggi tutto ideale.

Angelo arriva al paesino di montagna - che naturalmente è sempre lo stesso, in Val di Sole - insieme a una compagna a sua volta romanissima e rozza, Zara (Massera), prendendo tutti di sorpresa. Escluso Donato nessuno lo conosce e nessuno pensa di avvertire della cosa il gemello. Anche perché sono tutti alle prese con l'imminente matrimonio tra Luna (Murgia), figlia “ignara” di Donato (che non ha, tanto per cambiare, il coraggio di confessarle la verità), e Luigi (Dianetti). Il punto di ritrovo e luogo di gran lunga più inquadrato è ancora una volta lo splendido ristorante sul lago di Edoardino (Milano) e Gina (Stafida), in questo capitolo meno centrali del consueto, location idilliaca scelta non a caso per celebrare le nozze.

C'è però prima da capire come mai dal nulla - e dopo sette anni di carcere e tre di domiciliari - sia spuntato Angelo: a scoprirlo sarà Donato, quando sorprenderà l'omone a scassinare la cassaforte dell’assente vescovo per riprendere un bene peraltro proprio, perché la sorella dei due gemelli (sempre Salvi ma con parrucca), nonché madre di Donato, aveva lasciato in eredità ai fratelli e al figlio i suoi dodici lingotti d'oro fino a quel momento custoditi dal solo uomo di Chiesa. Giustamente deciso a ottenere la sua parte, Angelo si è rifatto vivo, ma non sa dove il gemello nasconda il prezioso bene, che nella cassaforte non si trova.

La caccia all'oro e il matrimonio sono i due eventi chiave sui cui si fonda un capitolo che denota tutti i limiti evidenziati dai precedenti. Si cerca di suscitare qualche rada risata valorizzando nel contempo le note bellezze paesaggistiche del Trentino (che ovviamente sponsorizza il film). Nel verde di una natura che appare quasi incontaminata, sicuramente curatissima, si lascia spazio ai soliti scambi tra personaggi che si conoscono da anni e hanno sviluppato una complicità che traspare dai dialoghi. Enzo Salvi smorza sempre più gli eccessi di volgarità quintessenziali per il suo modo di recitare perdendo in vivacità, Mattioli sfrutta meno del previsto la possibilità di incidere recuperando la propria romanità.

Gli altri fanno da contorno piuttosto sbiadito senza lasciare il segno e la storia è di una elementarità tale da far una volta di più comprendere come il target siano in definitiva i ragazzi e le famiglie. Si tira avanti senza mai decollare e tentando più che in precedenza l'approccio corale, non soffermandosi su nessun personaggio in particolare e arrivando a un finale in cui ci si aspetta che Donato sveli a sua figlia ciò che molto più facilmente Dart Fener aveva confessato a Luke. Il giorno delle nozze si fa vedere pure la madre della sposa (Fiordaliso), scambiata per Loretta Goggi prima e Orietta Berti poi! Per rivitalizzare la saga ci vorrebbe un'idea davvero esplosiva; in mancanza, si continuerà su questa strada, percorribile senza troppi sforzi...

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