Decalogo 6 - Film (1990)

Decalogo 6
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Titolo originale: Dekalog, szesc
Anno: 1990
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Il Decalogo 6". Film ispirato al sesto Comandamento "Non commettere atti impuri"
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/10/07 DAL BENEMERITO RENATO
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Renato 15/10/07 11:10 - 1648 commenti

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Sesto episodio. Una sorta di omaggio a La finestra sul cortile? Non soltanto... La storia del giovane Tomek, che dalla sua camera da letto spia col cannocchiale la bella Magda, racconta qualcosa di vero sul sentimento dell'amore, ed alterna brutalità (la scena della seduzione) e delicatezza estrema come nella vita vera. Il senso di solitudine che si prova seguendo la storia del ragazzo è qualcosa che fa quasi male: altro episodio tra i migliori. Esiste anche in versione lunga, con l'assurdo titolo "Non desiderare la donna d'altri".

Pigro 17/03/09 08:38 - 9634 commenti

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Un ragazzo spia dalla finestra una donna di cui è innamorato, e finalmente decide di dichiararsi. La storia è struggente e di intensa emozione, e riesce nel breve tempo di un'ora scarsa a raccontare poderosi sconvolgimenti psicologici che vanno nel profondo: dalla trasformazione del voyeur a quella della donna che non crede nell'amore e che poi non si dà pace, dopo aver avuto un pietoso non-rapporto con il ragazzo. Come sempre in tutto il Decalogo, sceneggiatura perfetta e attori di eccellente levatura.

Pinhead80 17/04/10 10:22 - 4719 commenti

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Nel sesto capitolo del "Decalogo", un ragazzo spia dalla finestra una donna che ha una vita sessuale molto intensa. L'amore voyeuristico trova la sua apoteosi sino al contatto con l'altro. Film molto attuale, che fa della paura di amare e di essere amati il suo fulcro principale. In ogni fotogramma vi è impregnato un senso di solitudine, che lo rende drammaticamente reale.

Nando 20/05/10 17:28 - 3810 commenti

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Ispirato al VI comandamento biblico, il film narra l'innammoramento di un giovane nei confronti dell'attraente vicina di casa, costantemente da lui spiata con un cannocchiale. Tenero e struggente è poeticamente impeccabile, con una trama che tocca apici di grande coinvolgimento emotivo. Notevole la leggerezza ed il garbo del regista polacco nell'affrontare un tema che poteva scadere nella volgarità.

Galbo 24/05/10 07:18 - 12380 commenti

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La paura di liberare il proprio bisogno d'amore è al centro di uno dei migliori episodi del Decalogo di Kieslowski. Il film è caratterizzato da un crescendo di tensione che si sviluppa per tutta la pellicola grazie ad una sceneggiatura impeccabile, un'ottima regia e una bella interpretazione del cast.

Cotola 2/09/10 19:30 - 9009 commenti

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Splendido sesto episodio della grande opera del regista polacco, incentrato non tanto sul sesto comandamento, quanto piuttosto sull'amore, la sua natura e le sue conseguenze. Ne viene fuori un mediometraggio intenso, doloroso e tenero allo stesso tempo, ha il coraggio di andare fino in fondo senza concedere nulla di consolotario allo spettatore. Finale beffardo come spesso accade anche negli altri episodi.

Luchi78 14/01/11 15:33 - 1521 commenti

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Delicato, a tratti sensuale, il sesto episodio del Decalogo ci regala un ritratto triste: la vita di un giovane è attratta in modo anomalo dalla dissolutezza di una donna bella ed avvenente. Tutto ciò lo porterà quasi all'autodistruzione fisica per poi rendersi conto dell'effimerità del suo sentimento. Coinvolgente e girato con assoluta maestria.

Giùan 22/08/11 15:00 - 4537 commenti

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Non commettere atti impuri! Una delle riuscite più alte del Dekalog e l'episodio in cui Kieslowski si diverte a giocare col Cinema, a partire dall'inevitabile rimando alla "Finestra" hitchcockiana. L'incipit però, serve solo al Maestro polacco per un ulteriore saggio della sua peculiare qualtà: focalizzare uno sguardo apparentemente distaccato su una materia caldissima, riuscendo nell'impresa di renderci partecipi delle ansie adolescenziali di Tomek come della speculare solitudine "adulta" della straordinaria Szapolowska. Tumido, avvolgente capolavoro.

Paulaster 4/03/16 10:22 - 4389 commenti

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Il tema dell'amore nella contrapposizione tra chi lo banalizza e chi lo vive in modo appassionato. Lode a una sceneggiatura che scombina le carte e fa maturare i personaggi all'interno di una chiave quasi thriller nella fase finale. L'epilogo è diretto e chiarisce in una frase ogni ragionamento. L'idea non originale dello stalkeraggio via cannocchiale toglie qualcosa alla visione, buona invece l'idea dell'ufficio postale.
MEMORABILE: Non si piange sul latte versato.

Hackett 7/01/18 17:59 - 1865 commenti

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L'amore è al centro di questo splendido episodio struggente e pieno di significato. L'amore ai due estremi: quello ossessivo, idealizzato e ingenuo di un giovane che si scontra con quello smaliziato, rabbioso e privo di illusioni di una donna matura. L'incontro tra questi estremi farà del male ed entrambi e li lascerà profondamente cambiati. Kieslowski gira il tutto in punta di piedi, avvicinandosi senza disturbare le anime dei suoi protagonisti, spiando a sua volta la loro storia di amore e di bisogno d'amore.

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Lou 19/02/19 15:37 - 1119 commenti

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Anche nel Sesto Comandamento (non commettere atti impuri) Kieslowski riesce a presentare un episodio molto convincente, con un’ottima sceneggiatura. Il giovane che spia dalla finestra le avventure erotiche della ragazza del palazzo di fronte è commovente nella morbosa passione che lo porta a inventarsi qualunque espediente per poterla avvicinare. Triste racconto di un classico caso di stalking frutto di disperata emarginazione, anche se poi il finale stupisce con un colpo di scena.

Mickes2 29/04/20 00:07 - 1670 commenti

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L’iniziazione alla sessualità e il desiderio di amare del giovane Tomek - con lampi di ossessiva frustrazione – è il contrappasso alla disillusione amorosa di Magda, donna dagli occhi di ghiaccio, anestetizzata nei sentimenti. Passionale cortocircuito di sensazioni interne in questo film sull’amore soffocato, che intimorisce, in fin di vita, ma che poi risorge come una Fenice in mezzo ai palazzoni squadrati e grigi della Varsavia comunista. Meravigliosa e conturbante Szapolowska. Finale infinito che scocca la freccia vincente. Straordinario.

Bubobubo 7/10/20 02:22 - 1847 commenti

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Due sconfinate solitudini a confronto: quella di un giovane idealista, Tomek (Lubaszenko), che nelle sue irrealizzabili fantasie voyeuristiche sogna di trovare l'Amore, e quella di una femme fatale, Magda (Szapolowska), che nelle infinite avventure sessuali di cui tappezza la propria vita cerca inutilmente un rimedio al vuoto esistenziale che la divora. Per quanto dialetticamente rigidina, l'interazione tra i due protagonisti, negativi di un'unica refrattarietà alla felicità e al contatto umano, funziona. Un filo pretestuoso, se possibile, il ribaltamento conclusivo dei ruoli.
MEMORABILE: Primo, unico, fugace contatto sessuale tra i protagonisti.

Fiezul 7/01/22 12:35 - 25 commenti

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Ragazzo timido e guardone viene avviato al sesso da una donna matura, bella e triste. Film sulla delicatezza che può tramutarsi in violenza. Il ragazzo spia e, a suo modo, ama. Amor ch’a nullo amato amar perdona, costringe la cinica ad accorgersi. Ad alzarsi dal divano del suo triste compiacimento, a riamare. Indelicatamente. Il modo conta, il modo determina l’impurezza dell’atto. Il regista polacco lavora, come sempre, nella profondità dell’intelletto. Forse non del cuore, d’accordo, ma basta così.

Daniela 4/02/22 21:20 - 12621 commenti

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Diciannovenne impiegato delle poste, timido e molto solo, si innamora di una donna più matura e, non avendo il coraggio di avvicinarla, la spia da lontano con un cannocchiale, intercetta le sue lettere, le telefona  restando muto... Bellissimo apologo sul significato dell'amore, sorretto da una regia raffinata e da due interpreti perfetti nei rispettivi ruoli che riescono a trasformare uno spunto banale e a rischio di volgarità in una storia tenera e commovente con un epilogo sospeso che, come accade anche in altri capitoli del decalogo, è il migliore possibile da immaginare.
MEMORABILE: La corsa felice, trascinando il carrello del latte; "Visto, è questo l'amore...".
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